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IL CARROSELLO CAPITALISTA DELLA FONDAZIONE BILL & MELINDA GATES, AVANGUARDIA COMBATTENTE NEL SACCHEGGIO DELL’AGROCOLTURA AFRICANA

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La Fondazione Bill e Melinda Gates (BMGF) sta cercando di distorcere la direzione dello sviluppo internazionale, in modo pericoloso e senza rendere conto a nessuno. Con un patrimonio di 43.500 milioni di dollari, la BMGF è la più grande fondazione di beneficenza del mondo. Attualmente distribuisce più aiuti per la salute globale rispetto a qualsiasi governo.
Di conseguenza, influenza notevolmente le questioni globali di salute ed agricoltura.
L’accusa è formulata in un nuovo rapporto di  Global Justice Now  intitolato “Gated Development[che potrebbe tradursi in Sviluppo guastato, il gioco di parole in inglese essendo intraducibile, ‘gated’ significa murato, NdE]  La Fondazione Gates è sempre una forza del bene? Il rapporto afferma che ciò che fa la BMGF potrebbe in ultima analisi esacerbare le disuguaglianze globali e rafforzare ancora di più il potere capitalista mondiale.
L’analisi di Global Justice Now dei programmi della BMGF dimostra che i dirigenti della Fondazione provengono prevalentemente da grandi aziende usamericane. Di conseguenza, la domanda è: quali interessi sono promossi – quelli del capitalismo Usa o quelli della gente comune che cerca la giustizia sociale ed economica, piuttosto che la carità?
Secondo il rapporto, la strategia della Fondazione mira a rafforzare il ruolo delle imprese multinazionali in particolare neI campI della salute e dell’agricoltura a livello mondiale, anche se queste imprese sono in gran parte responsabili della povertà e delle ingiustizie che già affliggono il sud del mondo.
Il rapporto conclude che i programmi, della Fondazione, seguono una particolare strategia ideologica che promuove politiche economiche neo-liberali, della globalizzazione capitalistica e della tecnologia che questo comporta (come gli OGM) e una visione superata della centralità dell’aiuto nell’ ‘assistenza’ ai poveri.
 
Finanziato dall’evasione fiscale, molto vicino agli interessi capitalistici
Il rapporto presenta una serie di critiche, tra cui:
  • 1) Il rapporto tra la fondazione e le pratiche fiscali di Microsoft. Una relazione del 2012 al Senato degli Stati Uniti ha scoperto che il ricorso di Microsoft a società off-shore gli ha permesso di evadere le tasse per 4,5 miliardi di dollari, una somma superiore alla somma annuale di sovvenzioni erogate dalla BMGF (3,6 milliardi di dollari nel 2014).
  • 2) Lo stretto rapporto che la BMGF intrattiene con molte società il cui ruolo e politiche contribuiscono al mantenimento della povertà attuale. Non solo la BMGF trae profitto da numerosi investimenti in una serie di società controverse che contribuendo all’ingiustizia economica e sociale, ma sostiene attivamente un certo numero di queste aziende, tra cui Monsanto, Dupont e Bayer attraverso diverse iniziative pro-capitaliste in tutto il mondo .
  • 3) La promozione da parte della fondazione, dell’agricoltura industriale in tutta l’Africa, spingendo per l’adozione di OGM, di sistemi di semi brevettati e fertilizzanti chimici, sapendo che tutto questo mina l’agricoltura di sussistenza contadina esistente, che assicura la maggior parte della sicurezza alimentare del continente.
  • 4) La promozione, da parte della Fondazione, di progetti in tutto il mondo che incoraggiano la privatizzazione della sanità e dell’istruzione. Molte agenzie temono che tali progetti possano esacerbare le disuguaglianze e minare la copertura universale dei bisogni umani fondamentali.
  • 5) Il finanziamento da parte della BMGF di una serie di programmi di vaccinazione che hanno portato a malattie o anche decessi, fatto che è stato praticamente ignorato dalle autorità o dai media.

“La Fondazione Gates è rapidamente diventata il giocatore più influente al mondo per quanto concerne la salute e la politica agricola su scala globale, ma non c’è nessuna supervisione e nessun controllo sulla gestione di questa influenza”, dice Polly Jones, referente delle campagne e della policy di Global Justice Now.
“questa concentrazione di potere e di influenza è ancora più problematica se si considera che la visione filantropica della fondazione gates sembra essere in gran parte fondata sui valori del capitale usamericano. la fondazione promuove inesorabilmente le iniziative delle grandi imprese come l’agricoltura industriale e la privatizzazione della sanità e dell’istruzione. ma tutto ciò aggrava potenzialmente i  problemi della povertà e della mancanza di accesso alle risorse di base che la fondazione si presume dovrebbe alleviare”.
Il rapporto spiega che Bill Gates è in regolare contatto con i leader mondiali, e che finanzia personalmente centinaia di università, organizzazioni internazionali, organizzazioni non governative (ONG) e media.
Essendo la voce più influente sullo sviluppo internazionale, la strategia della Fondazione è una sfida importante per gli attori dello sviluppo progressisti e gli attivisti di tutto il mondo che vorrebbero vedere l’influenza delle multinazionali nei mercati globali ridotta o eliminata.
La Fondazione finanzia non solo progetti in cui le aziende agricole e farmaceutiche sono tra i   principali   beneficiari, ma investe spesso nelle stesse società che finanzia, il che significa che la Fondazione ha interesse che queste imprese continuino a fare profitti.
Secondo il rapporto, si tratta di “un carosello di imprese in cui la BMGF agisce sempre in favore dei loro interessi”.
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“Chi controlla i semi controlla il cibo”

Sradicare l’agricoltura indigena a vantaggio dell’agrobusiness globale

Il rapporto sottolinea che lo stretto rapporto della BMGF con il gigante di sementi e prodotti chimici Monsanto è ben nota. In precedenza ha posseduto azioni della società e continua a promuovere diversi progetti di cui Monsanto è beneficiaria.
Tra questi, non ultimo il progetto di OGM totalmente inadeguato e fraudolento, che promuove una soluzione tecnica miracolosa per risolvere i problemi strutturali che causano la fame, la povertà e l’insicurezza alimentare. Ma, come sottolinea il rapporto, i partner di BMGF sono molte altre multinazionali dell’agrobusiness.
La relazione mette in evidenza diversi casi di questo tipo. Ad esempio, la Fondazione sta lavorando con l’operatore Usa Cargill in un progetto da 8 milioni di dollari per “sviluppare la catena di valorizzazione della soia” nell’Africa meridionale.
Cargill è il più grande attore mondiale nella produzione e il commercio della soia con forti investimenti in Sud America, dove le   monocolture   OGM di   soia    hanno sfollato popolazioni rurali e causato gravi danni ambientali. Secondo Global Justice Now, il progetto finanziato dalla BMGF probabilmente consentirà a  Cargill di mettere le mani sul mercato africano della soia e di introdurre la soia OGM nel continente.
I mercati di sbocco per questa soia sono aziende legate alla catena di fast (schi)food KFC, la cui espansione in Africa viene facilitata dal progetto.
Esempi specifici sono dati che evidenziano come la BMGF sostiene progetti che coinvolgono altre società chimiche e di sementi, tra cui DuPont, Pioneer, Syngenta e Bayer.
Secondo lo studio, la BMGF sta promuovendo un modello di agricoltura industriale, l’aumento dell’uso di fertilizzanti chimici e di sementi costose brevettate, la privatizzazione dei servizi di divulgazione agricola, e mettendo l’accento sulle colture geneticamente modificate. La fondazione finanzia l’Alleanza per una Rivoluzione Verde in Africa (AGRA) nella sua promozione dell’agricoltura industriale.

Semi di distruzione
Un settore chiave per l’AGRA è la politica delle sementi.  Il rapporto sottolinea che oltre l’80 per cento della fornitura di semenza dell’Africa proviene da milioni di piccoli agricoltori che riutilizzano e scambiano le sementi di anno in anno. Ma l’AGRA sta promuovendo la produzione commerciale di sementi e sostiene quindi l’introduzione di un sistema commerciale di sementi, che rischia di  consentire a poche grandi imprese di controllare la ricerca e lo sviluppo, la produzione e la distribuzione di sementi.
Per investire nella ricerca e sviluppo, le imprese commerciali di sementi vogliono in primo luogo proteggere la loro ‘proprietà intellettuale‘. Secondo il rapporto, ciò richiede una ristrutturazione radicale delle leggi sulle sementi per consentire a sistemi di certificazione di non solo proteggere le varietà certificate e garantire le royalties da essi derivati, ma acnhe di criminalizzare tutte le sementi non certificate.
La relazione sottolinea che nel corso degli ultimi due decenni un lungo e lento processo di revisioni delle leggi nazionali sui semi, sponsorizzato dall’ USAID e dal G8 insieme alla BMGF e altri, ha aperto la porta alle imprese multinazionali per la produzione di sementi, compresa l’acquisizione di ogni impresa di sementi di certe dimensioni nel continente africano.
Allo stesso tempo, l’AGRA sta lavorando per promuovere fattori di produzione costosi, in particolare fertilizzanti, anche se è provato che l’uso di fertilizzanti chimici comporta significativi rischi per la salute dei lavoratori agricoli, aumenta l’erosione del suolo e può intrappolare i piccoli agricoltori in un circolo vizioso di debito insostenibile. La BMGF, attraverso l’AGRA, è uno dei maggiori promotori al mondo di fertilizzanti chimici.
Alcune sovvenzioni fornite dalla BMGF all’AGRA avevano l’obiettivo esplicito di “aiutare l’AGRA a creare la catena di approvvigionamento di fertilizzante” in Africa. Il rapporto descrive come una delle più grandi donazioni ricevute dall’ Agra, del valore di 25 milioni di dollari, è stata utilizzata per facilitare l’attuazione dell’African Fertiliser Agribusiness Partnership (AFAP, Partenariato dell’agrobusiness dei fertilizzanti africani) nel 2012, il cui obiettivo è quello di “almeno raddoppiare il totale dei fertilizzanti” in Africa.
Il progetto AFAP è condotto in collaborazione con il Centro Internazionale per lo Sviluppo di fertilizzantI, un organo che rappresenta l’industria dei fertilizzanti.
Un altro programma chiave dell’AGRA sin dalla sua creazione è stato il sostegno alle reti di   rivenditori di prodotti agricoli – piccoli distributori privati ​​di prodotti chimici e sementi, prodotti dalle imprese transnazionali, che vendono agli agricoltori in diversi paesi africani. Questo aumenta la dipendenza degli agricoltori nei confronti di fattori chimici di produzione, ed emargina le alternative di agricoltura sostenibile, minando l’idea secondo cui gli agricoltori esercitano la loro ‘libertà di scelta‘ (come gli evangelisti neoliberisti amano raccontare in giro), per quanto riguarda l’adozione di certe pratiche agricole.

Minare le alternative agro-ecologiche
 
La relazione conclude che l’agenda dell’AGRA è la più grande minaccia diretta al crescente movimento di sostegno alla sovranità alimentare ed ai metodi di coltivazione agro-ecologici in Africa. Questo movimento si oppone al ricorso di prodotti chimici, semi costosi e OGM e invece promuove un approccio che consente alle comunità il controllo sul modo in cui il cibo viene prodotto, venduto e consumato.
Esso mira a creare un sistema alimentare destinato ad aiutare la popolazione e l’ambiente piuttosto che servire come fonte di profitti per le imprese multinazionali. La priorità è quella di promuovere un agricoltura e un cibo sani, proteggendo il suolo, l’acqua e il clima, e promovendo la biodiversità.
Recenti prove date da Greenpeace e dall’Oakland Institute dimostrano che in Africa l’agricoltura agro-ecologica può aumentare significativamente i rendimenti (spesso più dell’agricoltura industriale), e che è più interessante per i piccoli agricoltori. Nel 2011, il Relatore speciale delle Nazioni Unite sul diritto al cibo Olivier de Schutter, ha invitato i paesi a riorientare le loro politiche agricole   per promuovere sistemi sostenibili – tra cui l’agro-ecologia – al servizio del diritto all’alimentazione.
Inoltre, l’International Assessment of Agricultural Knowledge, Science and Technology for Development (IAASTD, Valutazione internazionale delle conoscenze, scienze e tecnologie agricole per lo sviluppo), frutto del lavoro di più di 400 scienziati durante 4 anni, e convalidata da due comitati di lettura scientifici, stabilisce che dobbiamo fare affidamento sulla piccola agricoltura tradizionale per garantire la sicurezza alimentare dei paesi del terzo mondo attraverso sistemi agro-ecologici sostenibili.
In un articolo del Guardian di gennaio 2015, il direttore di Global Justice Now ha detto che ‘lo sviluppo‘ era un tempo considerato come un processo di rottura con lo sfruttamento coloniale e il trasferimento di potere sulle risorse dal ‘primo‘ al ‘terzo mondo‘, che implicava una lotta rivoluzionaria per le risorse del pianeta.
Tuttavia, l’attuale paradigma si basa sul presupposto che i paesi in via di sviluppo devono adottare politiche neoliberiste e che il denaro pubblico nella veste di aiuti dovrebbe facilitare questo.
Se questo nuovo rapporto mostra qualcosa, è che la nozione di ‘sviluppo‘ è stato dirottata dalle ricche società e dai super-ricchi ‘filantrocapitalisti‘ (le cui proprie pratiche aziendali sono discutibili per non dire altro, come evidenziato dalla relazione).
In effetti, il modello di ‘sviluppo‘ che viene agevolato va di pari passo con l’ideologia e con rapporti di potere strutturali del capitalismo globale di sfruttamento.
La BMGF è la punta di diamante delle ambizioni del capitale usamericano e della corsa dell’Africa nell’agrobusiness globale.
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Bill Gates, lo Sperminator, sovvenziona tecnologia per ridurre la popolazione umana distruggendo lo sperma


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