Abbracciare la Trascendenza: Un Invito alla Comprensione della Morte

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La Morte, quel misterioso passaggio che segna la fine del nostro viaggio nel mondo materiale, è spesso fraintesa e temuta. 



Di Salvatore Calleri


La nostra cultura, la nostra educazione, ci hanno condotti a vederla come un evento traumatico, come una rottura, un abisso insondabile da cui rifuggire. Eppure, se solo cambiassimo prospettiva, potremmo scoprire che la Morte è, in realtà, un momento di straordinaria trasformazione, un invito a trascendere, ad abbracciare nuove dimensioni dell'essere.


Imparare a vivere in armonia con l'idea della Morte significa, innanzitutto, onorarla come parte del grande ciclo della vita. È un atto di resa, un riconoscimento del Sacro Spirito che ci guida, un'occasione per esprimere gratitudine e amore per l'esperienza terrena che ci è stata donata. Invece di opporci a questo passaggio, dovremmo augurare un buon viaggio all'anima che prosegue il suo percorso evolutivo, sicuri che ciò che chiamiamo "fine" non è altro che una "trasformazione".


Il linguaggio stesso che utilizziamo per descrivere questo momento può influenzare profondamente il nostro modo di viverlo. La parola "Morte" è caricata di connotazioni di paura e dolore; forse è giunto il momento di sostituirla con termini come "Trascendenza" o "Transizione". Questi termini riflettono più accuratamente la realtà di ciò che accade: un passaggio verso un'altra dimensione dell'esistenza, una fase evolutiva più consona al nostro stato di coscienza.


Le paure che ci affliggono in vita – il timore del cambiamento, l'attaccamento alle cose materiali, le dipendenze, le insicurezze – spesso trovano la loro origine nella paura della Morte. Solo attraverso la conoscenza, la comprensione profonda e l'amore incondizionato possiamo davvero comprendere il senso della nostra nascita, della nostra permanenza temporanea in questo piano materiale, e il motivo per cui alla fine lasciamo il corpo fisico. La vera domanda non dovrebbe essere "Perché moriamo?", ma piuttosto "Perché abbandoniamo il nostro corpo fisico e verso quale nuova realtà ci dirigiamo in questo universo infinito?"


Quando un caro lascia questo mondo, nasce in una nuova dimensione dell'esistenza, proseguendo il suo viaggio evolutivo con libertà. Se abbandoniamo l'attaccamento e la sofferenza e attiviamo l'amore incondizionato verso la persona che ha iniziato il suo viaggio in un altro mondo, i nostri sensi spirituali possono ancora percepire la sua presenza, la sua energia, il suo amore. La scintilla di vita che brillava nei suoi occhi, la sua essenza, il suo valore, continuano ad esistere in una frequenza diversa, una frequenza che i nostri sensi fisici non riescono, o non si permettono, di percepire.


Ogni vita che lascia questo mondo non scompare, ma si trasforma, continua a evolvere in coscienza. Questo pensiero non è solo consolazione, ma una verità profonda che può guidarci verso una maggiore comprensione, accettazione e serenità. Attraverso l'amore e l'intuizione, possiamo trascendere la paura della Morte e accoglierla come una parte naturale, sacra e necessaria del nostro viaggio spirituale.

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