Scienziati australiani mettono a punto un congegno da impiantare nel cervello
Un piccolo congegno della lunghezza di 3 cm potrebbe far tornare a camminare chi è colpito da paralisi. A metterlo a punto sono stati i ricercatori del Royal Melbourne Hospital, della University of Melbourne e del Florey Institute of Neuroscience and Mental Health, che hanno pubblicato sulla rivista Nature Biotechnology i dettagli della scoperta.
Il congegno, denominato Stentrode, ha un diametro di pochi centimetri e va impiantato in un vaso sanguigno vicino al cervello. Consente il monitoraggio dell'attività cerebrale e la traduzione dei segnali in comandi. In una sperimentazione su modello animale, la «spina dorsale bionica» ha permesso il controllo degli arti. La sperimentazione su un gruppo di pecore è durata 190 giorni, durante i quali il segnale si è via via rafforzato, man mano che il tessuto attorno allo stent prendeva forma.
L'intervento dura circa 2 ore e prevede un piccolo un piccolo taglio nel collo del paziente per l'inserimento di un catetere contenente lo Stentrode. Il congegno va poi disposto sopra la corteccia cerebrale, l'area da cui partono gli impulsi nervosi che attivano i movimenti dei muscoli volontari, dopodiché il catetere viene rimosso. All'esterno lo stent è dotato di elettrodi che colgono i segnali della corteccia cerebrale e li trasmettono a un piccolo congegno impiantato nella spalla del paziente. Il congegno, denominato Stentrode, ha un diametro di pochi centimetri e va impiantato in un vaso sanguigno vicino al cervello. Consente il monitoraggio dell'attività cerebrale e la traduzione dei segnali in comandi. In una sperimentazione su modello animale, la «spina dorsale bionica» ha permesso il controllo degli arti. La sperimentazione su un gruppo di pecore è durata 190 giorni, durante i quali il segnale si è via via rafforzato, man mano che il tessuto attorno allo stent prendeva forma.
10/02/2016 Andrea Piccoli Fonte italiasalute.it