Si parla spesso della dieta vegan. In televisione si invitano personaggi per parlare di questo argomento, spesso allo scopo di screditare un approccio su base vegetale.
Non è sicuramente interesse dell’industria alimentare, promuovere una maggiore consapevolezza in ambito alimentare. Se cominciassimo a leggere gli ingredienti, finiremmo per lasciare i prodotti sui banchi del supermercato e per farci amici i contadini acquistando direttamente da loro. Questo porterebbe ad un calo di profitto dell’industria…anche farmaceutica.
Torniamo alla dieta vegan. E’ una dieta sana? Innanzitutto, possiamo osservare che una delle raccomandazioni del WCRF (Fondo Mondiale per la ricerca sul Cancro) e del Codice Europeo Contro il Cancro, ci suggerisce di basare la nostra alimentazione prevalentemente su cibi di provenienza vegetale.
“Ci sono ricerche che dimostrano i benefici di una dieta ricca di vegetali, oltre ai danni derivati da un consumo eccessivo di proteine di origine animale” (fonte AIRC).
“Nel mese di agosto del 2009 la rivista American Journal of Clinical Nutrition ha pubblicato alcune conclusioni del progetto EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition), un grande studio epidemiologico sul rapporto tra dieta, fattori ambientali e stili di vita, con l’incidenza di cancro e di altre malattie croniche. I vegetariani vedrebbero ridursi del 12 per cento il rischio di ammalarsi di tumore in generale, ma nel caso delle leucemie, del cancro dello stomaco e della vescica si notano riduzioni che arrivano addirittura al 45 per cento. Il notevole numero di soggetti esaminati (oltre 60.000) dà notevole peso ai dati ottenuti.
Un aumentato apporto di fibre (tipico di chi si nutre con abbondanti quantità di vegetali) è un fattore protettivo sia nei confronti del cancro del colon sia di quello del seno (specie prima della menopausa, ma in parte anche dopo l’arresto del ciclo ormonale), come dimostra anche un recentissimo studio condotto dai National Institutes of Health statunitensi.
A complicare ulteriormente le valutazioni sui rapporti tra dieta e cancro, ci sono gli studi su popolazioni strettamente vegetariane che mostrano come il rischio di ammalarsi di cancro diminuisca, a seconda delle ricerche effettuate, dal 10 al 25 per cento. L’ultima, in ordine di tempo, è stata condotta dagli epidemiologi dell’Università di Oxford sui vegetariani britannici.”
Insomma, alimentarsi prevalentemente da fonti vegetali avrebbe tanti vantaggi. Ciò che è importante è che questa alimentazione sia effettivamente bilanciata e sana. Abbiamo visto che si può essere vegani anche mangiando patatine fritte, zucchero, burger di soia (quelli che troviamo al supermercato spesso utilizzano soia OGM e contengono ingredienti non propriamente salutari). Ciò che è importante, come ci suggerisce lo stesso WCRF è che la nostra alimentazione sia costituita prevalentemente da cereali integrali, verdure (non le patate), un po’ di legumi e frutta. Evitando lo zucchero (in particolare le bevande zuccherate) ed i cibi ad alta densità calorica (e questi potrebbero anche essere etichettati con il marchio vegan, come sta facendo oggi l’industria alimentare per adeguarsi alle nuove richieste “vegetali”). Integriamo la nostra alimentazione con alghe, semi oleaginosi, condimenti rinforzanti come come gomasio, miso, verdure fermentate.
Evitiamo i cibi industriali, anche se biologici. Leggiamo sempre le etichette!
Vegetale si, non chimico!
Vegetale si, non chimico!
Del resto, è posizione dell’American Dietetic Association che le diete vegetariane correttamente pianificate, comprese le diete totalmente vegetariane o vegane, sono salutari, adeguate dal punto di vista nutrizionale, e possono conferire benefici per la salute nella prevenzione e nel trattamento di alcune patologie. Le diete vegetariane ben pianificate sono appropriate per individui in tutti gli stadi del ciclo vitale, ivi inclusi gravidanza, allattamento, prima e seconda infanzia e adolescenza, e per gli atleti.
Un occhio alle vitamina B12 e D. Ma questo, indipendentemente dalla dieta che si segue! Infatti, le carenze non dipendono solo da una scarsa assunzione, ma anche e soprattutto da problematiche di malassorbimento. La nostra salute, di fatto dipende dal nostro intestino: rendiamolo felice! Fonte: http://www.ilcibodellasalute.com/