36 prodotti, 11 miscele, 13 fattori di esposizione professionale. E' la lista nera di agenti cancerogeni, stilata dall'IARC (International Agency for Research on Cancer), l'agenzia internazionale facente capo all'OMS per ciò che riguarda la ricerca sul cancro. Leggendo i dati dell'IARC, non mancano però le assoluzioni di prodotti o sostanze ingiustamente accusati di essere cancerogeni: ad esempio il caprolattame, sostanza usata per produrre i filati sintetici, e la saccarina, classificati come “cancerogeno poco probabile” mentre i dolcificanti ciclammati, le fibre acriliche, ilpoliuretano e polietilene, il pesticida Malathion, l'atrazina fanno tutti parte della lista degli agenti solo “possibilmente cancerogeni”.
Per l'aspartame invece, accusato di provocare tumori cerebrali, il giudizio rimane sospeso fino alla fine. Non più in commercio, il carburo di cobalto-tungsteno, sostanza che si utilizza nell'industria manifatturiera, fibre di lana di vetro molto fini per i pannelli isolanti, la ridelline, usata nell'alimentazione del bestiame e l'ortho-nitrotoluene, sostanza utilizzata per produrre coloranti.
Le sostanze si aggiungono a quelle già denunciate dalla IARC (International Agency for Research on Cancer), l'agenzia internazionale facente capo all'OMS per ciò che riguarda la ricerca sul cancro. Si tratta di 36 prodotti, 11 miscele, 13 fattori di esposizione professionale. Leggendo i dati della IARC, non mancano però le assoluzioni di prodotti o sostanze ingiustamente accusati di essere cancerogeni: ad esempio il caprolattame, sostanza usata per produrre i filati sintetici, e la saccarina, classificati come “cancerogeno poco probabile” mentre i dolcificanti ciclammati, le fibre acriliche, il poliuretano e polietilene, il pesticida Malathion, l'atrazina fanno tutti parte della lista degli agenti solo “possibilmente cancerogeni”.
Per quanto riguarda l'esposizione a campi elettromagnetici a bassa frequenza, e quindi sono compresi anche i telefoni cellulari, è stata scelta la classificazione “probabile cancerogeno debole”, insieme a gas di scarico di benzina, composti di piombo e Ddt.
Nella categoria dei “probabili cancerogeni forti” sono stati inseriti: steroidi anabolizzanti, gas di scarico diesel, raggi di lampade solari e acrilamide. Per quanto riguarda l'acrilamide, prodotto dalla reazione dei carboidrati all'alta temperatura è presente nelle patate fritte, nel pane in cassetta, nei biscotti, nei corn flakes e altri prodotti cotti industriali a base di carboidrati. Due ricerche però hanno tratto la conclusione che l'acrilamide non è un pericolo “certo” di tumore, anche se le aziende stanno cercando dei metodi di cottura alternativi che ne evitino l'eccessiva presenza. Per quanto riguarda l'alimentazione occorre più che altro sottolineare come siano l'eccesso di alimenti grassi e l'eccesso di calorie, e la conseguente obesità, a costituire fattori di rischio che non si riducono, come sta accadendo per il fumo.
Nella categoria dei “cancerogeni conclamati” fanno parte: alcool (anche se solo 50 grammi al giorno) che provoca tumori a bocca ed esofago; fumo; benzene; amianto, Helicobacter Pilori, Papilloma Virus, estrogeni; Raggi X, Raggi Gamma, e radiazioni solari, anche se solo nel caso di dosi eccessive.
Una curiosità è costituita dai cancerogeni cosiddetti “defilati”: ad esempio le foglie di basilico che sono pericolose quando sono piccole ma innocue nella pianta adulta. Fonte: http://www.italiasalute.it/