
Di Salvatore Calleri
Nel cuore della Magna Grecia, in una città che ancora oggi profuma di storia e sale marino, nacque un uomo destinato a lasciare un’impronta eterna nella cultura gastronomica del mondo. Il suo nome era Miteco di Siracusa, oggi ricordato come Miteco il Siculo, ed è considerato da molti studiosi come l’autore del primo manuale di cucina mai scritto nella storia dell’umanità.
Chi era Miteco il Siculo?
Miteco, conosciuto in greco come Mithaikos, visse nel IV secolo a.C. e fu tra i primi a trasformare l'arte culinaria in un sapere codificato. Originario di Siracusa, una delle più influenti città della Magna Grecia, Miteco portò la sua sapienza gastronomica a Roma, città in rapida espansione, dove il gusto per il cibo raffinato era in piena evoluzione.
Secondo Ateneo di Naucrati, autore dell’opera “Deipnosophistai”, Miteco scrisse un libro di cucina in lingua greca, in cui descriveva metodi di preparazione, ingredienti e abbinamenti, con uno spirito pratico e didattico, molto prima che la cucina fosse considerata una disciplina scritta.
Il primo manuale di cucina
L’opera di Miteco, oggi purtroppo perduta, viene considerata dagli studiosi come il primo tentativo storico di codificare l’arte culinaria. A differenza dei riti religiosi o dei banchetti narrati in modo simbolico nei testi antichi, Miteco forniva istruzioni pratiche e dettagliate: come cucinare, come abbinare gli alimenti, come preparare un pasto equilibrato.
Si trattava di una cucina mediterranea antica, ricca di pesce, olio d’oliva, erbe aromatiche, pane e fermentazioni, con un approccio che oggi potremmo definire olistico: il cibo come nutrimento del corpo ma anche dello spirito.
L’eredità dimenticata… ma viva
Sebbene il suo nome sia oggi poco conosciuto al grande pubblico, Miteco ha influenzato profondamente la storia della gastronomia, al punto che alcuni studiosi ritengono che Marco Gavio Apicio, autore del celebre “De Re Coquinaria”, abbia raccolto e ampliato elementi provenienti proprio dalla tradizione iniziata da Miteco.
Miteco non fu solo un cuoco: fu un pioniere del sapere scritto, un innovatore culturale, un ambasciatore della cucina siciliana e greca nell’antica Roma. Fu il primo a vedere nella cucina un sapere da tramandare, e non solo un'abilità pratica.
Perché ricordarlo oggi
Ricordare oggi Miteco il Siculo significa riscoprire le radici profonde della nostra cultura gastronomica. Significa rendere omaggio a un uomo che ha saputo cucinare la storia, lasciando dietro di sé un’eredità invisibile ma potentissima: quella del sapere che si trasmette attraverso le parole, i gesti, e il gusto.
Se ami la cucina, la storia e la Sicilia, allora devi ricordare il nome di Miteco di Siracusa: il primo a scrivere, pensare e vivere il cibo come arte, cultura e patrimonio da custodire.