Nel contesto di un'approfondita indagine sulle interazioni tra corpo e mente, il presente articolo si basa sui risultati di una ricerca condotta da Fabio Sinibaldi di Real Way of Life. Questo studio ha mirato a esplorare l'impatto reciproco della postura della testa e degli stati d'ansia in situazioni quotidiane, offrendo spunti fondamentali per comprendere la dinamica corpo-mente che è alla base di molteplici tecniche di benessere e approcci terapeutici."
L'articolo "Postura della Testa e Ansia si influenzano a vicenda" presenta i risultati di uno studio mirato a esplorare l'interconnessione tra la nostra condizione fisica (nello specifico, la postura della testa) e il nostro stato emotivo, con un focus particolare sull'ansia.
La ricerca si prefigge di dimostrare l'efficacia di tecniche che agiscono su questa dinamica corpo-mente, fondamentale per molti approcci terapeutici e di benessere.
Premessa: Il Meccanismo Fisiologico dello Spostamento della Testa
Il punto di partenza della ricerca è un principio fisiologico consolidato: stati di paura, ansia, angoscia e stress alterano la respirazione, e tale alterazione, attraverso un meccanismo biomeccanico specifico, influisce sulla posizione della testa.
Risposta di Pericolo e Respirazione: Quando il sistema limbico (il centro emotivo del cervello) rileva un pericolo, attiva istantaneamente una respirazione più profonda e ampia. Questo riflesso ancestrale (ereditato dai mammiferi) ha lo scopo di fornire ossigeno extra ai muscoli, preparandoci alla "lotta o fuga".
Attivazione Diaframmatica e Toracica: La risposta al pericolo amplifica la respirazione diaframmatica (o "di pancia", caratterizzata dal movimento avanti e indietro degli organi digestivi) e innesca anche quella toracica (più superficiale, che coinvolge il torace).
Le Complicazioni della Respirazione non Fisiologica:
L'articolo evidenzia una serie di fattori che complicano questo meccanismo fisiologico, portando a una respirazione disfunzionale e, di conseguenza, a problemi posturali:
Abitudini Respiratorie Sbagliate: La maggior parte delle persone tende a respirare prevalentemente con la respirazione toracica, che dovrebbe essere minima, trascurando quella diaframmatica, che dovrebbe essere primaria. Questa tendenza è spesso influenzata da:
Fattori Culturali ed Estetici: Slogan come "petto in fuori, pancia in dentro" promuovono un ideale estetico che scoraggia l'uso del diaframma.
Abbigliamento: Indumenti stretti o tacchi alti possono limitare il movimento diaframmatico.
Posture Errrate: Posture scorrette adottate durante lo studio o il lavoro possono compromettere la corretta meccanica respiratoria.
Mancanza di Tempi di Recupero (Innalzamento di Soglia): A differenza degli altri mammiferi, che dopo un evento stressante hanno il tempo di recuperare, gli esseri umani spesso sono esposti a stress continui e ravvicinati (es. traffico, riunioni, telefonate stressanti). Questa esposizione cronica porta a un fenomeno chiamato "Innalzamento di Soglia".
Innalzamento di Soglia: Un processo complesso in cui il corpo smette di percepire segnali di fastidio o disagio di bassa intensità. Sebbene questo possa sembrare un adattamento, a medio-lungo termine genera problemi. In questo stato, il diaframma, muscolo cruciale per la respirazione, tende a irrigidirsi e accorciarsi.
Effetti sulla Postura: La rigidità e l'accorciamento del diaframma, data la sua forma a campana e i suoi punti di inserzione scheletrici, aumentano le curve delle lordosi cervicale e lombare.
La "Postura della Tartaruga":
L'aumento delle lordosi spinge la testa a ruotare verso l'alto. Tuttavia, poiché spesso dobbiamo guardare dritto davanti a noi o verso il basso (schermi, libri, volti), altri muscoli del collo, per la loro posizione e forza, spostano la testa in avanti anziché riposizionarla correttamente. Questo crea una postura che ricorda il collo esteso di una tartaruga, un chiaro indicatore di tensione e potenziale disagio. Sebbene possano esserci altri fattori che contribuiscono a questa postura avanzata, il meccanismo descritto (legato alla respirazione alterata) ha già un impatto significativo sulla maggior parte delle persone.
L'Esperimento: Dimostrare il Legame Corpo-Mente
Con la comprensione di questa meccanica, la ricerca si è proposta di verificare sperimentalmente la validità del legame bidirezionale tra emozione e postura.
Postura Fisiologica di Riferimento: In fisiologia e antropologia, la postura ideale di profilo prevede che la nuca sia allineata con le scapole e l'osso sacro. Questa allineamento è più facilmente osservabile in due condizioni:
Sdraiati in posizione supina a letto (su un materasso rigido).
Seduti in automobile (con lo schienale regolato correttamente).
Obiettivi della Ricerca: Verificare se:
Un intervento sulle emozioni può influenzare la postura.
Mettere la postura in condizioni più fisiologiche può migliorare le risposte emotive.
Metodologia: Sono stati coinvolti tre gruppi di persone per un periodo di tre settimane:
Gruppo 1 (Training Emotivo): Esercizi e indicazioni pratiche per la gestione delle emozioni, applicati per 15 minuti al giorno.
Gruppo 2 (Training Corporeo): Indicazioni sulla gestione della postura in relazione alle emozioni e sulla respirazione, applicate 5 volte al giorno per 3 minuti (totale 15 minuti al giorno).
Gruppo 3 (Controllo): Nessun intervento.
Parametri Monitorati (all'inizio, settimanalmente e alla fine):
Altezza del cuscino: Altezza preferita per dormire supini (con cuscini di 1, 2, 4, 6 cm o nessuno).
Distanza testa-poggiatesta: Distanza della testa dal poggiatesta in auto in posizione confortevole.
Battito cardiaco: Indicatore fisiologico dello stress.
Cortisolo salivare: Ormone dello stress.
Ansietà istantanea: Percezione soggettiva dell'ansia al momento della rilevazione (questionario self-report).
Ansietà di base: Livello generale di ansia (questionario self-report).
Risultati Dettagliati:
I risultati hanno evidenziato miglioramenti significativi in entrambi i gruppi di intervento rispetto al gruppo di controllo.
Gruppo 1 – Training Emotivo:
Postura: Riduzione media di 2.8 cm (cuscino letto) e 3.2 cm (distanza auto).
Fisiologico: Battito cardiaco ridotto del 13%, cortisolo salivare ridotto del 19%.
Emotivo: Ansietà istantanea percepita ridotta del 38%, ansietà di base percepita ridotta del 57%.
Gruppo 2 – Training Corporeo:
Postura: Riduzione media di 3.6 cm (cuscino letto) e 4.8 cm (distanza auto) – miglioramento maggiore rispetto al gruppo emotivo per la postura.
Fisiologico: Battito cardiaco ridotto del 19% – miglioramento maggiore rispetto al gruppo emotivo per il battito cardiaco. Cortisolo salivare ridotto del 20%.
Emotivo: Ansietà istantanea percepita ridotta del 31%, ansietà di base percepita ridotta del 32%.
Gruppo 3 – Controllo:
Parametri senza variazioni significative, con solo una leggera tendenza alla diminuzione (es. riduzione media del cuscino di 0.5 cm), attribuita all'autopercezione e autoconsapevolezza indotte dalla sola partecipazione all'esperimento.
Conclusioni della Ricerca:
La ricerca ha confermato la validità del legame bidirezionale corpo-mente, dimostrando che sia gli interventi che partono dalle emozioni sia quelli che agiscono sul corpo possono portare a benefici.
Coerenza d'Azione:
L'intervento sul corpo ha mostrato effetti più pronunciati sulla postura (riduzione maggiore in cm) e sul battito cardiaco.
L'intervento sulle emozioni ha avuto un impatto maggiore sul benessere emotivo percepito (riduzione più alta dell'ansietà istantanea e di base).
Il cortisolo salivare è stato influenzato in modo simile da entrambi gli approcci.
Efficacia e Tempi: I risultati sono stati significativi nonostante i tempi ristretti del training (15 minuti al giorno per 3 settimane), con benefici visibili già dalla prima settimana. Un follow-up a 3 mesi ha rivelato un mantenimento dei risultati tra il 60% e l'85%, indicando una buona stabilità dei benefici ottenuti.
Un Aspetto Aggiuntivo: Sicurezza Personale e Relazioni Interpersonali
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Una testa eretta trasmette sicurezza e stabilità, migliorando le relazioni e l’autostima. |
Un risultato inatteso ma significativo, riportato da molti partecipanti, è stato un aumento dell'autopercezione di sicurezza personale e un miglioramento del comfort nelle relazioni interpersonali. Questo è coerente con l'osservazione antropologica che la postura della testa influisce sulla percezione di sé e degli altri: una testa ben dritta sopra le spalle è associata a persone sicure e delle proprie risorse, mentre una testa avanzata è spesso percepita come un indicatore di dubbiosità e insicurezza, come illustrato anche dall'esempio iconico del film Fight Club.
In sintesi, l'articolo rafforza l'idea che la nostra salute fisica e mentale sono profondamente interconnesse, suggerendo che intervenire su una può avere un impatto positivo sull'altra, anche con sforzi minimi ma costanti.