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martedì 17 marzo 2020

Una nuova ricerca dimostra che i vaccini diffondono malattie infettive, causando fino a 15 volte PIÙ infezioni tra i bambini completamente vaccinati

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Un nuovo articolo scientifico peer-reviewed pubblicato sulla rivista Tropical Diseases, Travel Medicine and Vaccines ha scoperto che il vaccino DTaP per la difterite, il tetano e la pertosse (tosse convulsa) sta facendo sì che i bambini che lo ricevono diventino più inclini a contrarre la pertosse in seguito nella vita.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5530967/?


Traduzione a cura di -Vivereinmodonaturale.com
Tratto da -Vaccines.news-

Secondo lo studio, i bambini che ricevono l'intera serie di vaccinazioni DTaP hanno fino a 15 volte più probabilità di contrarre la pertosse in corrispondenza del segno quinquennale a seguito di questi vaccini rispetto ai bambini non vaccinati, cancellando completamente il mito secondo cui gli scoppi di tosse convulsi siano il risultato degli "anti-vaccino".

A quanto pare, la stragrande maggioranza dei bambini colpiti da epidemie di pertosse sono bambini vaccinati , che alcune autorità sanitarie ammettono con riluttanza. Tuttavia, i pro-vaccino insistono sul fatto che tutta la diffusione della malattia è causata da bambini non vaccinati, nonostante il fatto che la scienza continui a dimostrare il contrario.

Inoltre, il vaccino DTaP, insieme a molti altri vaccini, non fornisce una protezione permanente contro le malattie, supponendo che forniscano qualsiasi protezione. Come riportato nello stesso studio DTaP sopra menzionato, gli anticorpi anti-pertosse subiscono un "rapido declino" in soli 2-3 anni dopo la vaccinazione, "spesso a livelli pre-vaccinali".

Anche se i livelli di anticorpi da soli "non sono necessariamente indicativi di un'immunità calante", questo stesso studio continua spiegando, "in questo caso dato il maggior rischio di infezione dopo il vaccino aP (pertosse acellulare) con il tempo, ne è fortemente indicativo. ”

Sarebbe meglio se i bambini non fossero stati vaccinati con i vaccini DTaP perché la ricerca dimostra che in realtà aumentano la suscettibilità alle malattie dopo che gli antigeni si sono esauriti. La difesa della salute dei bambini (CHD) afferma che questa "soppressione dell'epitopo collegato", una volta che si attenua, aumenta la suscettibilità alle malattie, "e non esiste un modo semplice per ridurre questa maggiore suscettibilità alla vita".
I moderni vaccini contro la pertosse non proteggono dalla pertosse o dalla sua diffusione, proprio come i vaccini contro la poliomielite

Un altro articolo pubblicato sulla rivista BMC Medicine contrappone la differenza tra i vaccini contro la pertosse a cellule intere (wP) e i vaccini aP, l'ultimo dei quali ha sostituito il primo. I vaccini contro la pertosse acellulare (aP), questo studio particolarmente indicato, potrebbero bloccare la malattia sintomatica ma non la trasmissione asintomatica, il che potrebbe spiegare "l'aumento osservato nell'incidenza di B. pertussis".

E 'un po' di scienza-pesante per la persona media per capire, ma è sufficiente dire che i vaccini AP per la pertosse, tra DTaP, potrebbero apparire al lavoro inizialmente, ma alla fine non riescono a fornire protezione a lungo termine da, noto anche come vera e propria immunità alla , malattia. Allo stesso modo, i vaccini aP non riescono a proteggere dalla trasmissione di malattie, il che significa che le persone vaccinate con essi rappresentano un grave rischio per la salute pubblica.

"... le autorità sanitarie pubbliche potrebbero trovarsi di fronte a una situazione simile a quella della poliomielite, in cui le persone vaccinate possono ancora trasmettere infezioni", rivela questo stesso documento.

I pro-vaccino possono chiamare queste scoperte "disinformazione" per tutto il giorno, ma la scienza parla da sola. L'"immunità" temporanea - se si può persino chiamarla immunità - fornita dal vaccino DTaP è nella migliore delle ipotesi illusoria. Nel peggiore dei casi, è un inganno di massa che sta scatenando epidemie che vengono erroneamente incolpate ai non vaccinati e utilizzate come scusa per censurare della verità del vaccino online, eliminando contemporaneamente le leggi di esenzione del vaccino in quanti più stati possibili.

"Anche se la propaganda dei vaccini è piena di bugie maligne e false informazioni intenzionali, chiunque metta in dubbio le false narrative ufficiali del settore dei vaccini viene immediatamente censurato e decodificato da tutte le principali piattaforme tecnologiche, tra cui Pinterest, Vimeo, Twitter, YouTube e Facebook , " Avverte Mike Adams, Health Ranger .

"L'intero settore tecnologico, infatti, è andato all-in con la violenza medica dell'industria dei vaccini e la sua storia di esperimenti medici disumani sui bambini umani".

Per saperne di più, visita MedicalViolence.com .

Le fonti per questo articolo includono:




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mercoledì 26 settembre 2018

Stefano Montanari sui casi di pertosse: «somministrare un vaccino in gravidanza significa mettere a rischio il feto»

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Nella foto lo scienziato Stefano Montanari.

Dottor Montanari, ha seguito la tragica notizia delle due neonate morte di pertosse all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo?
Molto poco. Quando la notizia è uscita mi trovavo a Pesaro per due giorni, impegnato con il microscopio elettronico reduce da un intervento tecnico di riparazione. Qualcosa, però, è stato impossibile non sentire, stante la pubblicità che ne è uscita. La prima cosa che mi è venuta in mente è che ogni giorno, stando alle statistiche ufficiali italiane, a mio parere robustamente sottostimate, ogni giorno muoiono da 19 a 20 persone nel nostro paese per le malattie contratte in ospedale a causa della loro sozzura. Non parliamo di chi da quei luoghi esce con una malattia nuova. Di questo nessuno parla e non si spende un centesimo per ovviare alla strage. La seconda cosa che mi è venuta in mente è che ci troviamo al cospetto di un espediente molto poco onorevole escogitato da piazzisti di infimo ordine.

Le reazioni dei media non trova siano state stupefacenti, anche per il dovuto rispetto che si dovrebbe mostrare nei confronti delle famiglie in questo doloroso e delicato momento?
Noi continuiamo a stupirci di fatti del tutto normali. Viviamo in un regime dittatoriale sicuramente molto particolare e unico nella storia, ma un regime che condivide tanti aspetti con tutti quelli che l’hanno preceduto e che lo affiancano temporalmente. Lei mi parla di rispetto, ma che rispetto si ha, in genere, per degli animali da reddito?

Ancora più stupefacente però, se mi permette, è che gira che ti rigira, quello che trapela, è che la «colpa» sarebbe delle madri non vaccinate.
La novità è quella di far cadere la responsabilità sulle madri non vaccinate
Per prima cosa, da quanto mi pare di avere colto, non esiste nessuna evidenza autoptica che conforti la notizia della morte causata da pertosse. Tutto è possibile, naturalmente, ma di solito non c’è tanta fretta e, se si sente il bisogno di rendere pubblico un fatto come quello di cui si parla, si aspetta di avere un riscontro certo.

La novità, quella sì stupefacente per la sua stravaganza, è quella di far cadere la responsabilità sulle madri non vaccinate. 

Una bizzarria simile, ovviamente non credibile da chiunque abbia un minimo di nozioni sull’argomento, si giustifica solo con la certezza di rivolgersi ad un pubblico totalmente impreparato culturalmente ma perfettamente addestrato a credere a qualunque cosa, non importa quanto fantasiosamente campata per aria, purché esca dalla bocca dell’addestratore.

Ora però i genitori dell’ultima bambina morta, secondo quanto riporta il Corriere, smentiscono facendo presente che ambedue erano vaccinati e sani: cosa può esser successo allora? 
Io non sono al corrente di ciò che sta accadendo e credo che pochi lo siano, ma non mi sorprenderò se qualunque informazione che possa mettere a rischio la tesi demenziale avanzata subirà la dovuta censura. E se le mamme avessero contratto la pertosse da bambine superando la malattia senza problemi come capita nella quasi totalità dei casi? È curioso che a nessuno sia passato per la mente di porsi la questione.
E se le mamme avessero contratto la pertosse da bambine superando la malattia senza problemi come capita nella quasi totalità dei casi? È curioso che a nessuno sia passato per la mente di porsi la questione.

La pertosse può colpire anche i neonati, persino quelli non ancora vaccinati. Burioni ci dice quindi che deve essere vaccinata la madre in gravidanza: le pare la giusta soluzione? 
Di Burioni preferisco non parlare. Siamo su livelli talmente diversi che non può esserci comunicazione e, comunque, io non voglio in alcun modo avere a che fare con lui se non attraverso quel confronto su basi esclusivamente scientifiche che lui da anni evita accampando scuse su cui non voglio pronunciarmi per pudore. Resta il fatto che vaccinare in gravidanza, e questo vale per qualunque vaccino, è inconcepibile se parliamo di medicina. Se parliamo di quattrini, la cosa cambia aspetto, ma qui io non c’entro più. Quando, quasi mezzo secolo fa, io sostenni l’esame di farmacologia, e per noi era un esame serio che non teneva conto delle esigenze, peraltro allora poco presenti, delle case farmaceutiche, se avessi detto di vaccinare una donna gravida il professor Luigi Molinengo, pur con la cortesia che era connaturata in lui, mi avrebbe giustamente mostrato la porta. Ora uno strafalcione simile finisce in pasto ai teledipendenti e diventa la verità indiscussa.

Somministrare un vaccino in gravidanza significa mettere a rischio pesantissimo il feto. Inquinanti vari comprese le particelle che noi troviamo da 16 anni, antibiotici impossibili da somministrare a un bambino e, allora, figuriamoci ad un feto!, formaldeide, alluminio… Con i farmaci non si gioca, anche se ci sono tanti sodi in ballo.
Sempre il Corriere della Sera, invece, ci presenta un’altra soluzione: la «strategia del bozzolo»: «Se le neomamme non si sono vaccinate in tempo? «Possono farlo entro i tre mesi di vita del bambino: anche i famigliari stretti dovrebbero essere sottoposti a richiamo. È quella che si chiama “strategia del bozzolo”, permette di creare attorno al neonato una vera e propria zona di sicurezza».
Quando l’ignoranza sconfina … Prescindendo dalla follia di vaccinare una donna incinta, in particolare il vaccino antipertosse ha un’efficacia tutta da dimostrare e, comunque, rende il vaccinato un untore a vita per la malattia. Dunque, vaccinare la famiglia aggrava il problema.

È così che si risolverebbe il problema?
Dipende da che cosa s’intende per soluzione. Uno statista di nome Adolf Hitler parlava di soluzione finale ed era applaudito da decine di milioni di persone.

Può spiegarci bene cosa sia la pertosse e come mai il vaccino non rende immuni?
Si tratta di una malattia infettiva particolarmente contagiosa trasmessa da un batterio Gram-negativo chiamato Bordetella pertussis. La trasmissione avviene inalando le goccioline di saliva o di muco emesse dai malati. È una malattia comune che colpisce decine di milioni di persone ogni anno, specie bambini, con manifestazioni che possono andare dalla quasi inosservabilità a tossi violente con vomito e che di norma guarisce senza strascichi e senza terapie. Il vaccino usato ora sostituisce quello di un tempo che era particolarmente gravato da effetti indebiti ma la sua efficacia è scarsa. 
Per ovviare al problema si sottopone il soggetto a richiami ripetuti ma l’efficacia resta scarsissima se mai esiste. Non ci si deve stupire, però: i vaccini sono tutti poco efficaci, e se dico poco regalo loro più di qualcosa.
Per ovviare al problema della scarsa efficacia del vaccino per la pertosse si sottopone il soggetto a richiami ripetuti ma l’efficacia resta scarsissima se mai esiste. Non ci si deve stupire, però: i vaccini sono tutti poco efficaci, e se dico poco regalo loro più di qualcosa.

«Contrariamente ad altre malattie infettive, la pertosse può colpire anche i neonati di madre immune.  Sembra infatti che gli anticorpi materni che costituiscono le loro prime difese non siano in grado di proteggerli contro questa infezione». Questo è ciò che dice l’ISS. Corrisponde dunque al vero? Eppure Burioni sembra ignorare totalmente questa precisazione.  
Sì, è vero. Le ho detto che quello che dice Burioni non m’interessa.

Sempre Burioni, nelle ultime ore, si è lasciato andare a passaggi davvero illogici uniti quasi ad ammissioni insolite. Le riporto alcuni suoi passaggi uniti a qualche domanda in mezzo. «Fino agli anni 90 contro la pertosse abbiamo usato un vaccino estremamente efficace che era però gravato di alcuni effetti collaterali rari, ma non trascurabili». Burioni ammette il danno da vaccino? Di quali casi parla? Ma i vaccini non erano «i farmaci più sicuri che ci sono»?. «Dopo quel momento, siamo passati ad un vaccino detto “acellulare”, che è sicurissimo ma meno potente». Quindi quello precedente era insicuro?. «A causa di questa minore efficacia, e pure delle mancate vaccinazioni, i casi di pertosse stanno aumentando». Quindi il vaccino per la pertosse è inefficace? Si prende la pertosse anche se si è vaccinati per la pertosse?
Stiamo parlando di Burioni che va preso per quello che è.

Dott. Montanari, scusi la franchezza, ma siamo dinnanzi ad un altro passo nel mercato del farmaco? Cioè, dopo il vaccino venduto per il bambino appena nato, ora se ne venderà uno certo anche per la madre?
L’industria farmaceutica è riuscita in un’impresa commerciale che non ha uguali. 
Chissà se il povero Ippocrate sta in qualche modo cercando di uscire dall’aldilà armato di randello.
Chissà se il povero Ippocrate sta in qualche modo cercando di uscire dall’aldilà armato di randello

Questo passaggio non sembra allontanarsi molto dal modus operandi del nuovo Ministro alla salute Giulia Grillo, che proprio ieri, davanti alle Commissioni parlamentari preposte, a proposito del morbillo, ha fatto presente che bisognerà agire sulle fasce adulte, spesso scoperte da coperture vaccinali.   
Il mio vecchio professore di fisiologia ci diceva: «Nonostante le vostre cure, la maggior parte dei vostri pazienti guarirà». La ministra Grillo, mai eletta da nessuno e, dunque, seduta deve sta fuori dei confini della Costituzione, sarà uno degli elementi che metteranno alla prova la veridicità di quella frase. Se la Natura avrà interesse a salvare l’homo sapiens, scoverà qualcosa anche per difenderci dal ministro.

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venerdì 19 gennaio 2018

Infanrix Hexa e morte improvvisa: una revisione dell’aggiornamento dei rapporti periodici della sicurezza presentati all’Agenzia Europea per i Medicinali

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infanrix_exa_dead_morti
Jacob Puliyel, C Sathyamala
pubblicato il 5/09/2017

Abstract
Ci sono stati diversi rapporti spontanei di morte improvvisa inattesa subito dopo la somministrazione di Infanrix hexa (vaccino combinato di difterite, tetano, pertosse acellulare, poliomielite inactivata, epatite B e Haemophilus influenzae tipo B). Il produttore, GlaxoSmithKline (GSK), presenta relazioni confidenziali periodiche di aggiornamento sulla sicurezza (PSUR) su Infanrix Hexa all’Agenzia europea dei medicinali (EMA). L’ultimo è il PSUR * 19 [PSUSA * secondo la recente denominazione]. Ogni PSUR contiene un’analisi di morti improvvise osservate/ attese, che dimostra che il numero di morti osservate subito dopo l’immunizzazione è inferiore a quelle previste per caso.
Questo commento si concentra su quell’aspetto del PSUR che influisce sulle decisioni politiche. Abbiamo analizzato i dati forniti nei PSUR. E’ evidente che le morti riconosciute nel PSUR 16 sono state eliminate dal PSUR 19. Il numero di morti osservate subito dopo la vaccinazione nei bambini di età superiore ad un anno era significativamente superiore a quello previsto per caso una volta che le morti cancellate sono state ripristinate e incluse nell’analisi.
Il produttore deve spiegare le cifre che sono state presentate alle autorità regolatorie. Le procedure intraprese dall’EMA per valutare le segnalazioni del fabbricante nel PSUR devono essere rivedute. Il Controllore Generale dei medicinali dell’India accetta quasi automaticamente i farmaci e i vaccini approvati dall’EMA. C’è bisogno di rivedere la fiducia in merito alla diligenza da parte dell’EMA.
Introduzione
Il 23 ottobre 2000, la commercializzazione di due esavalenti vaccini, Infanrix hexa® (GlaxoSmithKline plc-GSK) ed Hexavac® (Sanofi Pasteur MSD, SNC), che combinano la difterite, il tetano, la pertosse acellulare, l’epatite B, la poliomielite inattivata e l’influenza Haemophilus tipo B è stata autorizzata nell’Unione europea. Dopo l’autorizzazione, ci sono stati diversi rapporti spontanei di morte improvvisa inaspettata subito dopo la somministrazione di questi vaccini esavalenti. Nel 2005 von Kries e colleghi (1) hanno eseguito un’analisi dettagliata in cui hanno confrontato le morti osservate subito dopo la vaccinazione con le morti attese casuali. Hanno trovato che il rapporto di mortalità standardizzato (SMR) entro due giorni dalla vaccinazione di Hexavac era significativamente aumentato nei bambini vaccinati nel secondo anno di vita.
Questo non era il caso di Infanrix Hexa. Su richiesta del titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio, l’Hexavac è stato ritirato nel 2005 e l’Infanrix Hexa ha continuato ad essere commercializzato in Europa (2). Secondo la legge europea, l’Agenzia europea dei medicinali (EMA) è responsabile per la protezione della salute pubblica attraverso la valutazione dei medicinali da essa approvati come autorità di regolamentazione. I produttori sono responsabili dell’efficacia, qualità e sicurezza dei loro farmaci (3).
La corte italiana del giudice Nicola Di Leo ha reso disponibili al pubblico i rapporti confidenziali periodici di aggiornamento sulla sicurezza (PSUR) 15 e 16a dal 2009 al 2011 della GlaxoSmithKline (4). Il PSUR 19 (che incorpora i PSUR 17, 18 e 19, datato 15 gennaio 2015) è stato ottenuto dalla dottoressa LB dall’EMA ai sensi dell’articolo 3 delle regole EMA (EMA 110196/2006 del 30 novembre 2010) (5). La dottoressa LB ha inviato questo PSUR al primo autore (JP), chiedendogli di scrivere un rapporto da presentare al Parlamento europeo. Questo commento è basato su tutti questi PSURs. Nel contesto dell’aspetto della sicurezza precedentemente evidenziato da von Kries (1), questo commento esamina la morte improvvisa dopo l’uso del vaccino Infanrix Hexa. Altri aspetti trattati nei PSUR non sono esaminati.

PSUR 15 – raggruppamento di morti dopo la vaccinazione
La maggior parte delle morti che si verificano nel periodo post-neonatale sono dovute alle infezioni, ai difetti congeniti, malignità o incidenti. Raramente i bambini muoiono senza una causa evidente e così le morti sono classificate come (i) sindrome della morte improvvisa (SIDS), definito nel PSUR come morte che si verifica nel primo anno di vita e rimane inspiegabile dopo l’autopsia, o (ii) morte improvvisa inaspettata (SUD), definita come la morte che si verifica entro i primi due anni di vita, e che rimane inspiegabile dopo storia clinica e finale degli eventi, ma senza autopsia. Insieme, questi due sono considerati come morte improvvisa (SD) nel PSUR 15.
Un determinato numero di vaccini viene somministrato in un dato giorno a bambini sotto i 2 anni e il numero dei bambini vaccinati in tutto il mondo è molto grande. È possibile che casualmente alcuni bambini vaccinati possano morire di SIDS / SUD incidentalmente, tali eventi si sarebbero verificati anche se questi bambini non fossero stati vaccinati in quel giorno. Per accertare se una tale morte è stata causata dalla vaccinazione o era un evento incidentale, viene eseguita un’analisi di SD osservata / attesa. L’analisi valuta se il numero di decessi osservato dopo la vaccinazione supera quello che si può prevedere per caso.
Morti improvvise: osservate verso attese
Il PSUR 15 spiega come questa analisi è stata eseguita (4: p 782): “La Società ha valutato se il numero di morti improvvise riportate in questa fascia di età che hanno superato il numero uno potevano verificarsi casualmente. Poiché la distribuzione dell’età in cui i soggetti sono stati vaccinati è sconosciuta, la società ha assunto che la proporzione di eventi avversi per età è rappresentativa dell’effettiva distribuzione dell’età alla vaccinazione. Si può quindi stimare che il 90,6% di tutti i destinatari di Infanrix Hexa  erano nel loro primo anno di vita, e il 9,4% era nel secondo anno di vita. Quindi il numero delle dosi (dal lancio) è stato stimato pari a 54.927.729 e 5,698,904, rispettivamente. Dato che la Germania è il paese principale dove vengono distribuite le dosi Infanrix Hexa (quasi il 30% solo in Germania), si è supposto che l’incidenza di morte improvvisa osservato in Germania fosse rappresentativo dell’intera popolazione di destinatari di Infanrix Hexa (Ufficio federale tedesco della Statistica, Statistisches Bundesamt; tasso di incidenza nel primo anno di vita: 0,454 / 1000 nascite vive; secondo anno: 0.062 / 1000 nascite vive, dati 2008).
“Il PSUR documenta la morte riportata entro 20 giorni dalla vaccinazione. Il numero di morti osservate era inferiore a quello previsto (tabella 1).
psur_morti_documentateTuttavia, tra i neonati, c’era un raggruppamento delle morti immediatamente dopo la vaccinazione, con 42 morti che si verificavano nei primi tre giorni dopo la vaccinazione e solo 8 nei prossimi 3 giorni. Tra coloro che avevano meno di un anno di età, 54 morti (93%) si sono verificati nei primi dieci giorni e 4 (7%) nei successivi 10 giorni. Se le morti fossero state “morti casuali di SIDS”, questa disparità nel numero di decessi nei due periodi di tempo non sarebbe stato osservato.
Le morti per SIDS sarebbe state distribuite uniformemente nel periodo di 20 giorni.
Il fatto che il tasso di morti diminuisce rapidamente con il passaggio del tempo che segue l’immunizzazione, suggerisce che le morti potrebbero essere correlate alla vaccinazione.
Allo stesso modo, tra i bambini di età superiore a un anno, 5 morti (83,3%) si sono verificati nei primi 10 giorni e si è verificata una morte (17%) nei successivi 10 giorni. Il raggruppamento dei decessi riportati nello PSUR 15 è stato notato anche nel PSUR 16, e questo è stato commentato in precedenza (6).
La risposta di GlaxoSmithKline
In risposta a questa critica (7), l’amministratore delegato (CEO) di GlaxoSmithKline (GSK), Sir Andrew Witty, attraverso il dottor Norman Begg, Chief Medical Officer della società, , ha suggerito in una lettera che c’è molta più probabilità di pensare ad una potenziale associazione causale e quindi  di segnalare un evento avverso a GSK se si verifica poco dopo la vaccinazione piuttosto che se si verifica settimane dopo. Ha inoltre scritto: “Alla luce di quanto sopra, rimaniamo fiduciosi nelle conclusioni precedentemente raggiunte da GSK e condivise con le agenzie regolatorie e le autorità sanitarie in tutto il mondo, che i dati attualmente disponibili non suggeriscono un aumentato il rischio di morte improvvisa infantile dopo la vaccinazione con Infanrix hexa. Se i dati e le informazioni disponibili cambiassero e suggerissero che ci sia un aumento del  rischio, rimaniamo impegnati a notificare prontamente le autorità e a prendere le azioni necessarie per comunicare tali dati e informazioni agli operatori sanitari “.
Questa risposta contiene una tacito ammissione che non c’era la vigilanza attiva durante il periodo post-vaccinazione e solo le morti segnalate spontaneamente a GSK sono state incluse sotto la voce “morti osservate”. Ciò potrebbe causare una sottovalutazione delle morti dopo la vaccinazione. È da notare che per “morti attese” viene utilizzato il numero di dosi di vaccino distribuito. Nel report è riconosciuto che tutte le dosi del vaccino distribuito non sono state necessariamente utilizzate. In questo modo, le cifre di “morti attese” sono risultate gonfiate.
Tuttavia, vista la spiegazione e la garanzia del CEO che la GSK si è impegnata a notificare prontamente alle autorità e professionisti del settore sanitario di qualsiasi aumento del rischio con Infanrix Hexa, la questione del raggruppamento delle morti non è stata indagata ulteriormente.
PSUR 16: raddoppiamento delle morti attese
Se tutti i bambini che hanno ricevuto la prima dose del vaccino ricevono in tutto quattro dosi e l’ultima dose è somministrata nel secondo anno di vita, allora si può stimare che un quarto (25%) delle dosi vengono somministrate a bambini di età superiore ad un anno. Questo è il programma vaccinale raccomandato in Germania. Tuttavia, alcuni paesi, come l’Italia, consigliano solo tre dosi, tutte nel primo anno e nessuna nel secondo. Inoltre, non tutti i bambini ricevono tutte le dosi raccomandate. Quindi è improbabile che il 20% -25% delle dosi venga utilizzato nel secondo anno. Nel PSUR 15, è stato stimato che il 90,6% delle dosi vendute venisse utilizzato in neonati sotto l’anno di età e il 9,4% per quelli al di sopra di un anno di età. Nel PSUR 16, la stima delle dosi ricevute il secondo anno è più che raddoppiato (dal 9,4% al 20%), e quindi la stima delle morti attese è raddoppiata. Nonostante il raddoppiamento del le morti attese, il numero di morti osservate nel secondo anno era superiore a quello atteso nei primi 3 giorni dopo la vaccinazione (Tabella 36, p249). Se la stima nel PSUR 15 che il 9,4% delle dosi vengono utilizzate nel secondo anno è corretta, ciò vale anche per il PSUR 16, e quindi le morti osservate risultano superiori alle morti attese nei primi 7 giorni.
PSUR 19: le morti previste ponderate per paese e proporzione annuale delle dosi
Nel PSUR 19, una media ponderata in base al calendario dei tassi d’incidenza di morti improvvise  tedesca, francese e olandese è stata calcolata per arrivare all’incidenza attesa di morti improvvise.
In termini molto semplici, questo significa che se il 60% della dosi sono state distribuite in Germania in un determinato anno, al tasso di SD (Sudden Death) in Germania è stato dato un peso del 60% al momento del calcolo del tasso di SD complessivo per quell’anno; se il 30% è stato distribuito in Francia, il tasso di SD in Francia ha contribuito per il 30%, e il peso del 10% è stato dato al tasso SD olandese. Infine, il tasso globale di SD è stato calcolato per tutti gli anni insieme.
Il tasso complessivo di SD è stato calcolato come 0.0102 / 1000 nascite vive per il secondo anno. Questa cifra è un sesto della frequenza attesa utilizzata nei PSUR 15 e 16 (che calcolavano le morti improvvise a 0,062 / 1000 nascite vive, utilizzando i dati tedeschi).
L’intervallo di confidenza (CI) di Poisson del 95% delle morti osservate nel secondo anno è riportato nella tabella 8 a p 447 del PSUR 19. È riportato che per il secondo anno di vita, il numero di morti osservate era più elevato, anche se non significativamente, di quello delle morti attese entro un periodo di rischio di 1-4 giorni dopo la vaccinazione.
Morti mancanti nel PSUR 19
Dal PSUR 16 al PSUR 19, le dosi totali del  vaccino sono salite da 69 a 112 milioni. Secondo il PSUR 19, è stato assunto che  il 20,2% delle dosi distribuite sia stato somministrato ai bambini nel secondo anno di vita (PSUR 19, pp 436-448). I casi di morte in cui l’età della vaccinazione non era noto, la data del decesso non era registrata, o il tempo del decesso superava i 19 giorni dalla vaccinazione, sono stati esclusi.
Il PSUR 19 (morti fino al 22 ottobre 2014) non segnala le morti improvvise menzionate nel PSUR 16 (casi di morte che sono avvenuti fino al 22 ottobre 2011). È da notare che nel PSUR 16 l’età del bambino morto dopo la vaccinazione e il tempo del decesso (entro 14 giorni dalla vaccinazione) sono stati entrambi registrati.
Le morti cumulative riportate sono più basse nel PSUR 19 rispetto al PSUR 16. Quanto ai bambini al di sopra di un anno, il PSUR 19 registra il verificarsi di soli 5 morti nei primi 19 giorni dopo la vaccinazione, mentre il PSUR 16 ne riporta 8. I numeri non sono coerenti tra di loro. Ci chiediamo perché sia così.
Dieci anni dopo la pubblicazione dell’articolo del CDC (Centro per il Controllo delle Malattie) che  esaminava il rapporto tra il vaccino contro morbillo, parotite e rosolia (MMR) e autismo (8), uno degli autori, William Thompson, ha ammesso che lui e i suoi co-autori hanno omesso di mostrare informazioni statisticamente significative che maschi afro-americani che avevano ricevuto l’MMR prima dell’età di 36 mesi presentavano un aumento del rischio di autismo (9). Gli autori hanno cancellato i dati dei bambini che non avevano il certificato di nascita in Georgia (10), in modo da escludere uno sproporzionato numero di bambini neri, e hanno presentato i loro dati in modo da dimostrare che non vi era stato un aumento del rischio.
Non è chiaro se gli autori del PSUR 19 hanno similmente escluso bambini morti e documentati nel PSUR 16.
La tabella 3 presenta le morti osservate e attese riportate nel PSUR 19 e le morti osservate dopo il ripristino delle morti riportate nel PSUR 16.
Quando vengono utilizzati i dati delle morti osservate nel PSUR 16, il numero di morti osservate è significativamente superiore al previsto per i primi quattro giorni dopo la vaccinazione. Dev’essere tenuto presente, come spiegato in precedenza, che poiché il numero delle morti osservate è raccolto in modo passivo, è probabile che sia sottostimato. Le morti attese, d’altra parte, sono probabilmente sovrastimate in quanto vengono calcolate con il presupposto che tutte le dosi distribuite siano state utilizzate senza alcuna perdita e nessun vaccino sia stato scartato perché scaduto. GSK avrebbe dovuto segnalare l’aumento del rischio statisticamente significativo di morte nei quattro giorni dopo la vaccinazione all’autorità regolatoria e  ai medici.


Le dosi utilizzate nel secondo anno
Il PSUR 19 presuppone che il 20,2% delle dosi sia stato utilizzato il secondo anno. Esso afferma che la distribuzione dell’età in cui i soggetti sono vaccinati è sconosciuta, e l’azienda ha ipotizzato che la proporzione di eventi avversi (tra cui la morte) per età è rappresentativo della distribuzione effettiva dell’età alla vaccinazione. Così, poiché il 20,2% degli eventi avversi si è verificato nei bambini al di sopra di un anno di età, la società ha assunto che il 20,2% delle dosi siano state usate per questo gruppo di età.
È facile stimare il numero di dosi utilizzate nel secondo anno sulla base degli eventi avversi osservati (compresa la morte), poi utilizzare questa stima delle dosi per calcolare il numero di morti attese, e infine confrontarlo con il numero di morti osservate – dato che la stima delle morti attese è calcolata in primo luogo dagli eventi negativi osservati (inclusa la morte).
Supponendo che tutte le morti dopo la vaccinazione siano di SIDS / SUD coincidenti e non causali correlate al vaccino, e dato che (secondo il PSUR 19) la frequenza naturale della morte improvvisa nel primo anno è 44 volte superiore a quella nel secondo anno (0.441 / 1000 nel primo anno e 0.0102 / 1000 nel secondo anno), devono essere vaccinati 44 volte in più di bambini nel secondo anno per raggiungere lo stesso numero di morti come nel primo anno.
In una coorte di 100 morti, se il 20% di morti improvvise si verificano nel secondo anno e l’80% nel primo anno, 880 bambini [20 x 44 N.d.T.] devono essere vaccinati nel secondo anno per ogni 80 vaccinati nel primo anno. In questo caso, si verrebbe ad assumere che il 91% di tutte le dosi di Infanrix hexa sarebbe stato utilizzato nel secondo anno e solo il 9% nel primo anno (invece del contrario). Ciò riflette l’assurdità di calcolare la distribuzione della dose per età, sulla base della distribuzione dell’età degli eventi avversi, come fatto nel documento GSK.
L ‘unico modo per valutare il numero di dosi utilizzate nel secondo anno è quello di esaminare i programmi di vaccinazione in differenti paesi – guardando quali paesi consigliano la quarta dose nel secondo anno e quali non consigliano le dosi nel secondo anno. Può essere assegnato un peso per il numero di dosi distribuite in questi paesi. Il tasso di abbandono (bambini che abbandonano il programma di vaccinazione dopo aver ricevuto le prime dosi di vaccino) devono essere considerate anche nel calcolo finale della percentuale di dosi utilizzate nel secondo anno. Sembrerebbe che una stima ragionevole delle dosi utilizzate nel secondo anno sia il 9,4% delle dosi totali e questa è la cifra utilizzata il PSUR 15.
Il dilemma etico – il problema del carrello
Questo commento non cerca di esaminare se questi eccessivi decessi dopo la vaccinazione (presumibilmente causati dal vaccino) può essere compensato dalle vite salvate dalla malattia con la prevenzione ottenuta con il vaccino. Nel suo classico esperimento mentale, chiamato il “dilemma del carrello” (trolley dilemma), Philippa Foot chiede se è etico reindirizzare un carrello sfuggito da una pista ferroviaria che avrebbe ucciso cinque persone in un’altra pista dove solo uno sarebbe morto (11). In una variante del dilemma del carrello, la persona singola sulla pista alternativa è il figlio della persona che può commutare le piste.  Judith Thomson assume che le vite cinque possono essere salvate con trapianti di organi da un donatore sano, e chiede se sarebbe etico uccidere intenzionalmente una persona per salvare gli altri cinque (12). Gli etici sostengono che il fine non può giustificare i mezzi. Se si cela la morte dopo la vaccinazione, si può impedire / ritardare la valutazione del profilo di sicurezza del vaccino e questo ha il potenziale di causare più morti inutili, difficilmente giustificabili eticamente.
Rilevanza per l’India
L’autorità regolatoria del governo dell’India è la Drug Controller General of India (DCGI). Secondo le regole del DCGI, i farmaci approvati in uno o più paesi, ad esempio Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Giappone, Australia e paesi dell’Unione europea, vengono approvati anche in India (13). Sono necessari solo studi integrativi per la valutazione dell’impatto di fattori etnici sull’efficacia, sicurezza, dosaggio e regimi di dosaggio dei farmaci (14).
Recentemente, studi che esaminano l’immunogenicità e la sicurezza del vaccino combinato esavalente in piccole sperimentazioni sono stati pubblicati  in India (15,16). Inoltre, Indian Pediatrics ha pubblicato un editoriale intitolato “vaccinazioni esavalenti: il futuro dell’immunizzazione di routine?” (17), il quale ha suggerito che questo vaccino combinato  sarebbe stato promosso in India. È fondamentale che l’autorità regolatoria in India sia consapevole delle preoccupazioni sollevate in questo commento sui rapporti PSUR, in particolare perché i sistemi di sorveglianza in India sono deboli.
Sommario e conclusione
Von Kries (1) riportò un aumento statisticamente significativo del SMR   nei bambini nel loro secondo anno di vita, entro due giorni dalla vaccinazione con Hexavac® (uno dei due vaccini esavalenti autorizzati, ora ritirato).
Nelle relazioni periodiche di aggiornamento sulla sicurezza, GSK, la società di produzione di Infanrix hexa, valuta se il numero delle morti improvvise riportate dopo la vaccinazione con il loro farmaco, ha superato il numero che potrebbe essere previsto per caso. Il raggruppamento delle morti subito dopo l’immunizzazione suggerisce che la morte potrebbe essere stata causata dal vaccino.
Inoltre, la nostra analisi mostra che le morti riconosciute nel PSUR 16 sono state eliminate dal PSUR 19. Le morti osservate vengono segnalate spontaneamente al GSK e sono probabilmente sottostimate. Aggiungendo le morti cancellate dal PSUR 16, esiste un aumento del rischio di morte statisticamente significativa nei primi quattro giorni dopo la vaccinazione, rispetto alle morti attese. I produttori dovranno spiegare perché queste morti non sono state incluse nel PSUR 19. L’aumento del rischio di morte non è stato comunicato all’autorità regolatoria o al personale sanitario che somministra questo vaccino.
Tenuto conto di quanto detto sopra, è difficile capire come l’EMA possa aver accettato il PSUR 19 a titolo nominale. Si può sostenere che non è stata esercitata la dovuta diligenza, per cui numerosi bambini sono stati esposti inutilmente al rischio di morte.
Il DCGI deve essere messo a conoscenza delle limitazioni presenti nel PSUR di Infanrix Hexa.

– Riferimenti –
  1. von Kries R, Toschke AM, Strassburger K, Kundi M, Kalies H, Nennstiel U, Jorch G, Rosenbauer J, GianiG. Sudden and unexpected deaths after the administration of hexavalent vaccines (diphtheria, tetanus, pertussis, poliomyelitis, hepatitis B, Haemophilus influenzae type b): is there a signal? Eur J Pediatr. 2005 Feb; 164(2):61-9. Epub 2004 Dec 16.
  2. European Medicines Agency (EMEA). Press Release. EMEA recommends suspension of Hexavac. London, September 20, 2005. Doc. Ref. EMEA/297369/2005 [cited 2017 May 12]. Available from: https://lakemedelsverket.se/upload/nyheter/2005/PressmedEMEA%5B1%5D.pdf
  3. Directive 2001/83/EC of the European Parliament and of the Council of November 6, 2001 on the community code relating to medicinal products for human use. Official Journal L–311, 28/11/2004, p. 67-128 [cited 2017 May 3]. Available from: http://www.ema.europa.eu/docs/en_GB/document_library/Regulatory_and_procedural_guideline/2009/10/WC500004481.pdf
  4. GlaxoSmithKline Biological clinical safety and pharmacovigilance’s confidential report to the EMA: PSUR 15 and PSUR 16 [cited 2017 Aug 1]. Available from: http://autismoevaccini.files.wordpress.com/2012/12/vaccin-dc3a9cc3a8s.pdf
  5. GlaxoSmithKline Biological clinical safety and pharmacovigilance’s confidential report to the EMA: PSUR 19 [cited 2017 Aug 1]. Available from: http://ijme.in/wp-content/uploads/2017/09/infanrix-pusr.pdf
  6. Puliyel J. PubMed Commons comment on Baldo V, Bonanni P, Castro M, Gabutti G, Franco E, Marchetti F, Prato R, Vitale F. Combined hexavalent diphtheria-tetanus-acellular pertussis-hepatitis B-inactivated poliovirus-Haemophilus influenzae type B vaccine; Infanrix hexa™: twelve years of experience in Italy. Hum Vaccin Immunother. 2014 [cited 2017 Aug 1]; 10(1):129-37. doi: 10.4161/hv.26269. Epub 2013 Sep 4. Available from: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24004825#cm24004825_8656.
  7. Sir Andrew Witty, CEO GlaxoSmithKline, responds through Norman Begg, Chief Medical Officer, GSK Vaccines, to Infanrix controversy related to PSUR 16 [cited 2017 Aug 1]. Available from: http://ijme.in/wp-content/uploads/2017/09/infanrix-gsk-cmo-response.pdf
  8. DeStefano F, Bhasin TK,  Thompson WW,  Yeargin-Allsopp M,  Boyle C. Age at first measles-mumps-rubella vaccination in children with autism and school-matched control subjects: a population-based study in metropolitan Atlanta. Pediatrics. 2004 Feb; 113(2):259-66.
  9. Morgan FM. Statement of William W Thompson, PhD, regarding the 2004 article examining the possibility of a relationship between MMR and autism dated August 27, 2015 [cited 2017 Aug 3]. Available from: https://leftbrainrightbrain.co.uk/2014/08/28/statement-of-william-w-thompson-ph-d-regarding-the-2004-article-examining-the-possibility-of-a-relationship-between-mmr-vaccine-and-autism/
  10. CDC. CDC Statement Regarding 2004 Pediatrics Article, “Age at first measles-mumps-rubella vaccination in children with autism and school-matched control subjects: a population-based study in metropolitan Atlanta”[cited 2017 Aug 2]. Available from: https://www.cdc.gov/vaccinesafety/concerns/autism/cdc2004pediatrics.html
  11. Foot PR. The problem of abortion and the doctrine of the double effect. In: Virtues and vices. Oxford: Basil Blackwell; 1978.
  12. Thomson JJ. The trolley problem. The Yale Law Journal. 1985 May; 94(6):1395-415.
  13. Central Drugs Standard Control Organisation Delhi. Guidelines on approval of clinical trial and new drugs. Available at http://www.cdsco.nic.in/writereaddata/Guidance_for_New_Drug_Approval-23.07.2011.pdf Accessed on 2 August 2017
  14. Liu JP, Chow SC. Bridging studies in clinical development. J Biopharm Stat. 2002; 12:359-67.
  15. Chhatwal J, Lalwani S, Vidor E. Immunogenicity and safety of a liquid hexavalentvaccine in Indian infants. Indian Pediatr. 2017 Jan 15; 54(1):15-20. Epub 2016 Nov 5.
  16. Lalwani SK, Agarkhedkar S, Sundaram B, Mahantashetti NS, Malshe N, Agarkhedkar S, Van Der Meeren O, Mehta S, Karkada N, Han HH, Mesaros N. Immunogenicity and safety of 3-dose primary vaccination with combined DTPa-HBV-IPV/Hib in Indian infants. Hum Vaccin Immunother. 2017 Jan 2; 13(1):120-7. doi: 10.1080/21645515.2016.1225639. Epub 2016 Sep 15.
  17. Shashidhar A. Hexavalent vaccinations: the future of routineimmunization? Indian Pediatr. 2017 Jan 15; 54(1):11-13.
Il PDF dello studio

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giovedì 9 novembre 2017

Un recente studio conferma il collegamento del vaccino Difterite-Tetano-Pertosse (Tdap) alla MICROCEFALIA. (Altro che Zika virus!)

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Vaccino-Tdap-Microcefalia




Un recente studio conferma  il collegamento del vaccino Difterite-Tetano-Pertosse (Tdap) alla MICROCEFALIA. 
Non era affatto il virus Zika!


Traduzione a cura di 

Vivere in modo naturale

Gli ormai noti negazionisti con le loro "notizie" rassicuranti dove insistono nel dire che i vaccini sono al 100% sicuri e che non causano mai problemi nei bambini, evidentemente  NON hanno visto in modo chiaro un poco noto studio del 1991 pubblicato dal governo degli Stati Uniti. 
Questo articolo rivela un nesso chiaro tra il popolare vaccino Tdap per il tetano , la difterite e la pertosse (tosse) e la microcefalia , un difetto di nascita neurologica che negli ultimi anni le autorità hanno erroneamente scambiato per il virus Zika .
Il Centro Nazionale per le Informazioni sulla Biotecnologia (NCBI) ha offerto prove evidenti all'epoca, in cui si dimostra che l'iniezione di combinazione può causare non solo i danni cerebrali nei bambini piccoli, ma anche problemi cardiaci, meningite e epilessia. 
Le evidenze epidemiologiche da studi di casi umani hanno dimostrato che in poche settimane o addirittura giorni di iniezioni di Tdap, i bambini hanno sviluppato spasmi infantili e altri sintomi comuni di microcefalia direttamente correlati al vaccino.
Clicca qui per leggere la panoramica del libro intitolato: "Adverse Effects of Pertussis and Rubella Vaccines"Effetti indesiderati della Pertosse e da vaccini per la rosolia", riguardante la sezione sottotitolata "Evidenza riguardante i vaccini della pertosse e disturbi del sistema nervoso centrale, compresi spasmi infantili, iperalimentazione, meningite asettica e encefalopatia"
La ricerca precedente citata in questa stessa relazione del governo dal 1987 individua ciò che gli scienziati descrivevano come spasmi infantili immediatamente dopo la vaccinazione contro la pertosse. 
Sei bambini valutati come parte di questa ricerca precedente hanno sviluppato crisi epilettiche e altri problemi in combinazione con la vaccinazione contro la pertosse, che gli autori descrivono come uno dei seguenti:
• un effetto neurotossico diretto (dal vaccino

• una reazione immunitaria immediata (dal vaccino) 

• una reazione di ipersensibilità cellulare ritardata (dal vaccino) 

• un'attivazione indotta da vaccino di un'infezione latente di virus neurotropica (ovviamente dal vaccino)

Ognuno di questi effetti è direttamente correlato al vaccino stesso, illustrando un record di sicurezza abissale che non è tutto rose e fiori, come l'opinione popolare spesso detta. 
Numerosi studi pubblicati tra gli anni '50 e '70 citati nella relazione del governo dimostrano chiari danni causa/effetto da entrambi, sia il vaccino della pertosse e il Tdap (vaccino per il tetano), con una percentuale molto ridotta dei casi di danno eventualmente derivanti da fattori prenatali.
"Tra i casi sintomatici, le cause presunte vengono spesso raggruppate secondo la tempistica del sospetto insulto come precoce, pre- o postnatale", spiega lo studio. 
"I fattori prenatali sono considerati per il 20 al 30 per cento dei casi. 
Questa categoria comprende anomalie cerebrali, disturbi cromosomici, sindromi neurocutanee come la sclerosi tuberosa, disturbi metabolici ereditati, infezioni intrauterine, storia familiare di convulsioni e microcefalia. "(RELATED: Leggi ulteriori notizie sulla medicina pericolosa presso Medicine.news )

Sono epidemie microcefali causate da Zika come sostengono i media, o da vaccini e da altre fonti di esposizione chimica?

Questa rassegna approfondita sulla sicurezza dei vaccini da parte del governo USA non è una teoria della cospirazione; è un magazzino di prove compilato da tutte le prove disponibili all'epoca in merito ai risultati post vaccino dei bambini, e i risultati sono stati disastrosi. 
Molti bambini sembrano soffrire di gravi anomalie neurologiche dopo la vaccinazione per la pertosse e / o Dtap, ma saresti pressato duramente per ascoltare un sussurro su questo oggi da quelli dei centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) .
La carta è anche così audace da proclamare che i vari rapporti di casi di bambini che sviluppano crisi epilettiche dopo la vaccinazione per la pertosse specificamente come una "preoccupazione tempestiva" per quanto riguarda la sicurezza del vaccino. 
Le numerose relazioni di casi, le serie di casi e gli studi epidemiologici osservati e controllati riassunti nel documento indicano tutti una relazione diretta tra il vaccino Dtap e la convulsione infantile.
È interessante notare che l'impatto microcefalico dei vaccini Dtap e pertosse è molto più evidente che con il virus Zika, dove i media stanno dando di matto come la causa di diversi episodi di microcefalia osservati negli ultimi mesi.
fonti:
https://www.naturalnews.com/2017-01-19-government-document-confirms-vaccine-link-to-microcephaly.html

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