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domenica 19 agosto 2018

Dalle pandemie inventate al focolaio di polio?

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Tratto da Marcello Pamio - 14 agosto 2018
La memoria per le notizie importanti e significative è sempre più labile, e si sta lentamente cancellando per far posto a spazzatura mentale e pseudonotizie, molto più comode e funzionali al Sistema.
La maggior parte delle persone ha dimenticato le «pandemie» di un recente passato che avrebbero dovuto, secondo le dichiarazioni di esperti e della stampa mainstream, falcidiare la popolazione mondiale. Mi riferisco alla sars, all’aviaria e alla suina.
Figuriamoci se possiamo rimembrare pure lo scandalo che ha investito la massima autorità mondiale della salute pubblica: l’OMS.

L’Organizzazione all’epoca aveva nominato commissario John Mackenzie che giocò un ruolo fondamentale a maggio 2009 nel dichiarare l’influenza H1N1 «pandemia».
Il commissario aveva le mani in pasta con le industrie e per fortuna a fare chiarezza fu l’inchiesta condotta congiuntamente dal «British Medical Journal» (BMJ) e dall’«Agenzia di Giornalismo Investigativo di Londra» (BIJ). Secondo il loro rapporto «alcuni degli esperti che avevano partecipato alla redazione delle linee guida dell’OMS per le «pandemie» erano sul libro paga di due industrie farmaceutiche (Roche e GlaxoSmithKline) che producono medicinali o vaccini». [1]

Definizione di «pandemia»
L’OMS ha modificato la definizione di «pandemia» solo per far rientrare l’influenza suina dentro tale criterio. Per fortuna moltissimi medici e ricercatori hanno criticato questa scelta scriteriata.
La definizione presente sul sito dell’OMS prima dell’allarme specificava: «Enormi numeri di morti e ammalati», come criterio per la dichiarazione della Pandemia. Incredibilmente da aprile 2009 quella specifica importantissima è stata cancellata.
Sempre casualmente, un mese dopo tale modifica, l’OMS lancia l’allarme planetario: «H1N1» è un virus «pandemico»! Alla faccia della sincronicità.
Va detto che durante un allarme di questo tipo, l’OMS può imporre ai 149 stati che aderiscono al protocollo sanitario (fra cui ovviamente l’Italia) una determinata profilassi, ad esempio rendendo obbligatorio farmaci e vaccini…
Nonostante lo scandalo, nel 2010 si poteva pubblicamente denunciare che all’interno delle organizzazioni sovranazionali e nei meandri del Sistema sanitario globale, vi sono loschi emissari pagati direttamente dalle industrie chimiche…
Oggi nel 2018 invece non è più permesso criticare le autorità sanitarie, pena l’inserimento immediato nella Nomenklatura degli spargitori di Fake-News; se poi si ha la malsana idea di ipotizzare una qualsiasi associazione tra vaccini e patologie, allora si diventa un attentatore alla salute pubblica con procurato allarme.
Questa è la libertà d’informazione e di espressione.

Traffico di virus
Un altro esempio di notizia che in passato si poteva scrivere tranquillamente mentre oggi è diventata un tabù assoluto riguarda il traffico illegale di virus.
Se ne è occupato con un intero dossier perfino «L’Espresso» del gruppo De Benedetti, il che è tutto dire.

Stiamo parlando di virus scambiati da ricercatori e dirigenti di industrie farmaceutiche, al fine di fare della paura delle epidemie un business enorme.

Tutto questo accadeva nel “lontanissimo” 2014.
Era partita una inchiesta top secret dei Nas e della Procura di Roma su traffico internazionale di virus.
Ad aprire le danze è stata la fondamentale testimonianza di Paolo Candoli, manager italiano della Merial, la branca veterinaria del colosso Sanofi (che produce vaccini): l’uomo avrebbe patteggiato l’immunità in cambio delle rivelazioni sul contrabbando batteriologico…
Il sospetto delle autorità era un business faraonico dietro la paura delle epidemie.
Si tratterebbe di una vera e propria strategia commerciale portata avanti con il contrabbando di virus: amplificando il pericolo di diffusione e allarmando sui rischi per l’uomo, si spingono le autorità sanitarie ad adottare provvedimenti d’urgenza, che si traducono in un affare da miliardi per le industrie (vendita di farmaci e vaccini). Esattamente quello che avviene oggi: epidemie inventate di morbillo, pertosse, meningite, ecc.
A scoprire lo scandaloso traffico di virus è stata la «Homeland Security», il ministero istituito negli Stati Uniti dopo l’attentato alle Torri Gemelle per stroncare nuovi attacchi. Stavano indagando sull’importazione negli States di virus per elaborare farmaci, e poi sono finiti qui da noi in Italia.
Secondo le autorità americane infatti l’Italia sembra essere uno snodo fondamentale di questi traffici illeciti, che vedono coinvolte le potentissime lobbies farmaceutiche e le istituzioni che dovrebbero sperimentarle e certificarle.
Le intercettazioni telefoniche dei Nas di Bologna e Roma sono state definite allarmanti: secondo gli investigatori c’è stato (e c’è) il serio rischio di diffondere le epidemie, anche perché il solo trasporto dei virus rasenta la demenzialità: plichi contenenti il virus congelato dentro cubetti di ghiaccio spedito a domicilio mediante corriere postale; provette nascoste fra i capi di abbigliamento in valigia per non «destare sospetti in caso di controlli». Questi sono solo alcuni dei metodi di contrabbando usati per importare, anche in Italia, agenti patogeni.
Il manager-gola-profonda rivela inoltre che il contrabbando dei virus serviva anche per la realizzazione di vaccini, e questo è assai interessante.

Il dossier de «L’Espresso» è datato 3 aprile 2014.
Solo per pura casualità, 5 mesi dopo, esattamente venerdì 26 settembre del 2014[2], il ministro della salute Beatrice Lorenzin cedette alle industrie farmaceutiche globali la salute di milioni di italiani.
Dietro il mandato del GHSA, «Global Health Security Agenda», un’organizzazione fondata in fretta e furia qualche mese prima, a febbraio del 2014[3], il Presidente Obama in persona a Washington diede l’incarico all’Italia di guidare per i 5 anni seguenti le strategie e le campagne vaccinali nel mondo intero (2015 al 2020).
Oggi nel 2018 dunque siamo ancora al centro del mandato e quindi osservati speciali non solo dal GHSA ma anche da tutti i 64 paesi-membri che ne fanno parte. Sarebbe infatti inaccettabile che il paese-guida sulle linee vaccinali desse troppa libertà al popolo no-vax...
Stranamente le indagini della magistratura sul traffico di virus, sono arenate nel «porto delle nebbie»: non ne abbiamo più sentito parlare. Ergo non esiste più il problema, anche perché oggi se si parla di vaccini è obbligatorio parlarne benissimo.
Sembra che tutto sia stato congelato proprio grazie al prestigioso incarico affibbiato al governo italiano. Ma è solo una congettura da dietrologi ovviamente.
Anche se - per usare le parole dei Nas che hanno indagato - il rischio di diffondere epidemie è altissimo!

Epidemia di polio?
Veniamo all’epidemia di polio, anche se l’Europa è un continente polio-free, perché il virus è stato eradicato da molto tempo.
Il 9 maggio del 2014 una lettera circolare del Ministero della salute dal titolo: «Aggiornamento delle raccomandazioni di immunoprofilassi in relazione alla protratta emergenza immigrati dall’Africa settentrionale ed al rischio di re-introduzione di poliovirus in Italia» lancia l’allarme.
Il Ministero si rifà ai dati che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) aveva pubblicato il 5 maggio. L’OMS ha dichiarato che la recente diffusione di poliovirus selvaggio è «un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale».
Nel 2014, infatti, risultavano affetti da polio 10 paesi: Afghanistan, Camerun, Guinea Equatoriale, Etiopia, Israele, Iraq, Nigeria, Pakistan, Somalia e la Repubblica Araba di Siria, tra cui 3 (Pakistan, Camerun e Repubblica Araba di Siria) fonte di esportazione di poliovirus selvaggi.

Il problema degli immigrati…vaccinati
Grazie all’immigrazione forzata, come quella che stiamo vivendo in Italia, arrivano nel nostro paese centinaia di migliaia di disperati da vari svariati paesi in condizioni socio-economiche e sanitarie disastrose, tra cui paesi nell’elenco sopra.
Secondo tale circolare ministeriale, lo Stato avrebbe un protocollo specifico «di immunoprofilassi per i bambini immigrati da 0 a 14 anni». In pratica questo protocollo impone che tutti i bambini immigrati vengano sistematicamente vaccinati per la polio innanzitutto e poi per tutto resto seguendo il calendario nazionale. Per la polio non è dato sapere se ai bambini viene dato il vaccino orale oppure quello in puntura. La differenza, come vedremo dopo, è assai interessante…
L’8 giugno 2018 un’altra nota circolare del Ministero della salute dal titolo: «Diffusione internazionale di poliovirus: aggiornamento delle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità maggio 2018»impone la vaccinazione contro la polio a tutte le persone che provengono dai seguenti Paesi: Afghanistan, Pakistan, Somalia, Nigeria, Kenya; Repubblica Araba Siriana, DR Congo, sia residenti che viaggiatori che hanno soggiornato per oltre 4 settimane in questi paesi.
I paesi si sono ridotti da dieci a sette.
Infine l’8 agosto 2018 l’ennesima circolare ministeriale dal titolo inequivocabile: «Circolazione di poliovirus di Tipo2 di derivazione vaccinale - Nigeria».
Secondo l’OMS il 5 giugno nello Stato di Sokoto in Nigeria sarebbe stato confermato «un focolaio epidemico di poliovirus circolante di tipo 2 di derivazione vaccinale».
Le scontate raccomandazioni dell’OMS ovviamente vertono sull’importanza «che tutti i paesi, in particolare quelli con elevato numero di viaggi e contatti con i paesi e le aree colpite da polio, rafforzino la sorveglianza per paralisi flaccida acuta»…

Qualche dato sulla polio
Nel 2018, sono stati registrati nel mondo 28 casi di polio, di cui 13 con «virus selvaggio» e 15 con virus «vaccino-derivato».
Dei 13 casi, 10 in Afghanistan e 3 in Pakistan, paesi questi in cui il virus è endemico.
L’anno precedente, il 2017, ci sono stati 22 casi in tutto, sempre nei due Paesi.[4]
I casi invece di polio da virus vaccino-derivato» (ciò provocato dai vaccini) nel 2018 sono stati 15 (due in più di quelli da «virus selvaggio») ma la cosa interessante è che, di questi, 13 casi sono stati registrati in paesi non endemici, dunque paesi che non avrebbero avuto alcun caso di polio, fino a prova contraria, in assenza di virus da vaccino. Nel 2017 invece, i casi di polio «vaccino-derivato» sono stati ben 96 contro i 22 di polio da «virus selvaggio». Circa 74 in Siria (quindi l’allarme polio in Siria nessuno ha detto che è stato provocato dai vaccini) e 22 in Congo.[5]
Questi dati (del «Polio Global Eradication Initiative» dell’OMS) dicono una cosa: nel mondo sono in aumento i casi di polio da virus «vaccino-derivato» cioè da vaccino (per la polio).
Quindi più vaccini e maggiore è il rischio di qualche caso di polio o di un focolaio vero e proprio…

Il problema della polio orale
L’altra notizia ancora più inquietante è che nella direttiva del Ministero, alle persone provenienti dai Paesi menzionati «è consentito anche il vaccino in gocce, per via orale, purché sia allegato alle certificazioni sanitarie a norma di legge».[6]
Il vaccino antipolio orale (OPV) a virus «inattivato» può procurare l’infezione e causare la paralisi neurologica. La «polio-iatrogena», tra cui la paralisi, causata dal poliovirus derivato dal vaccino è indistinguibile da quella causata da poliovirus selvaggi.
Questo è il motivo per cui molte nazioni sono passate dall’uso del vaccino orale a quello iniettato poiché il rischio diretto di polio iatrogena causata dall’OPV supera il beneficio dell’immunizzazione…
Infatti il virus «inattivato» spesso si riattiva e si replica all’interno dell’organismo umano, della persona vaccinata, dando luogo ad una ri-trasmissione del virus nell’ambiente attraverso le feci. Questo induce contagi, e la reintroduzione nell’ambiente di un virus vaccino-derivato, con tutti i rischi di provocare la malattia e la paralisi nel vaccinato stesso oltre che in altri soggetti. 
Un’altra cosa molto interessante è che il virus «vaccino-derivato» spesso è un virus mutato, come viene descritto nel portale del «Polio Global Eradication Iniziative»:

«Il vaccino contro il poliovirus orale (OPV) contiene un virus vaccinale vivo, attenuato (indebolito). Quando questo vaccino viene somministrato, il virus-vaccino indebolito si replica nell’intestino ed entra nel flusso sanguigno, innescando una risposta immunitaria protettiva. Tuttavia, durante questo processo di replicazione, parte del virus vaccinale potrebbe mutare geneticamente dal ceppo attenuato originale e diventare neurovirulente (capace di causare paralisi e circolare nelle comunità).
Il virus neurovirulente è indicato come poliovirus derivato da vaccino (VDPV)». [7]
In pratica il virus del vaccino subirebbe nel processo replicativo delle modifiche genetiche all’interno dell’organismo ospite e quando questo viene reimmesso nell’ambiente non è più lo stesso di prima, pertanto anche le persone che sono state regolarmente vaccinate e quindi (in teoria) immunizzate per i tre ceppi oggi conosciuti (e usati nei vaccini) potrebbero comunque rischiare una infezione da polio modificata, e quindi non essere immuni dal problema.
Queste informazioni perché non vengono comunicate?

Conclusione
Il mondo è in preallarme epidemia polio.
Va ricordato però che l’allarme è lanciato da quella stessa Organizzazione che è stata smascherata più volte a manipolare i dati, e a creare pandemie...
Oggettivamente esiste un traffico internazionale di virus e agenti patogeni, e anche se le indagini sono finite nel dimenticatoio, non significa che non stia ancora avvenendo.
I casi di polio denunciati sono da vaccino e riguardano zone molto particolari e limitate del pianeta, dove guarda caso si usano vaccini orali.
Il risultato però di tutto questo è il risveglio di certe forze primordiali, della paura più atavica, il tutto per sensibilizzare i governi, mettendoli con le spalle al muro. Questo permetterà di far passare leggi ancor più restrittive (sui vaccini e sulla “sicurezza” in generale della popolazione) da una parte, e dall’altra di aumentare gli investimenti economici che finiranno nelle tasche già molto generose delle lobbies del farmaco. Ricordiamo infine che i focolai epidemici sono sempre utili al governo di turno che così può giustificare pubblicamente le proprie leggi…
Ma questo è purtroppo un cane che si morde la coda:

La paura alimenta e mantiene il circolo vizioso. Maggiore è infatti la paura (veicolata e amplificata dai media), più alto sarà il numero di vaccini inoculati nella massa impaurita.
Più vaccini in circolazione (magari l’anti-polio orale) e maggiori saranno i casi di «polio-iatrogena», e questo rimetterà in moto la «paura»…
Esiste un oggettivo rischio perché tutti gli immigrati, non solo quelli che arrivano coi barconi (trasportati gentilmente dalle ONG), ma pure quelli che vengono in Italia per altri motivi e che arrivano dai cosiddetti paesi a rischio, devono essere vaccinati, e se non  lo sono lo si fa qua.
Il punto è che i disperati che giungono da noi, spesso sono vaccinati nei rispettivi paesi con le condizioni igieniche che ben sappiamo e soprattutto con vaccini che qui nessuno userebbe, come l’anti-polio orale.
Pertanto sempre più persone arrivano e arriveranno in Italia ospitando il virus dentro l’organismo, cioè in termini tecnici fungendo da «paziente zero»…

Note:
[2]Lunedì 29 settembre 2014 è avvenuto ufficialmente il Comunicato n. 387 dell’AIFA
[3]«Global Health Security Agenda», https://www.ghsagenda.org
[6]«Vaccino Polio obbligatorio per i keniani che devono andare in Italia»
[7]«Vaccine-derived Polioviruses: Managing the risks», Polio Global Eradication Iniziative, http://polioeradication.org/tools-and-library/research-innovation/vaccine-derived-polioviruses/

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domenica 29 aprile 2018

I ceppi mutanti del vaccino antipolio ora provocano più paralisi della polio selvaggia!

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Gli infermieri somministrano il vaccino antipolio orale a un bambino siriano in un campo profughi in Turchia. Il vaccino orale contro la poliomielite utilizzato in gran parte del mondo in via di sviluppo contiene una forma del virus che è stata indebolita in laboratorio. Ma è ancora un virus vivo.
Traduzione a cura di Vivereinmodonaturale.com
Per la prima volta, il numero di bambini paralizzati dai ceppi mutanti del vaccino antipolio è maggiore del numero di bambini paralizzati dalla polio stessa.
Finora, nel 2017, sono stati segnalati solo sei casi di polio "selvaggio" in qualsiasi parte del mondo. 
Per "selvaggio", i funzionari della sanità pubblica indicano la malattia causata dal virus della polio presente naturalmente nell'ambiente.
Al contrario, quest'anno ci sono stati 21 casi di polio derivati ​​da vaccino. 
Articoli correlati: 
Questi casi sembrano notevolmente simili alla polio normale. Ma i test di laboratorio dimostrano che sono causati dai resti del vaccino antipolio orale che si è liberato nell'ambiente, è mutato ed ha riacquistato la capacità di paralizzare i bambini non vaccinati.
"In realtà è un enigma interessante: lo stesso strumento che stai usando per l'eradicazione della polio sta causando il problema", dice Raul Andino , professore di microbiologia all'Università della California a San Francisco.
Il vaccino orale contro la poliomielite utilizzato in gran parte del mondo in via di sviluppo contiene una forma del virus che è stata indebolita in laboratorio. Ma è ancora un virus vivo. (Questo è un vaccino diverso da quello iniettabile usato negli Stati Uniti e nei paesi più sviluppati.
Il vaccino iniettabile è molto più costoso e non contiene forme vere del virus.)


Andino studia come i virus mutano. In uno studio pubblicato a marzo , lui ei suoi colleghi hanno scoperto che il virus indebolito dal laboratorio utilizzato nel vaccino orale contro la poliomielite può recuperare rapidamente la sua forza se inizia a diffondersi da solo. Dopo che un bambino è stato vaccinato con il virus della polio vivi, il virus si replica all'interno dell'intestino del bambino e alla fine viene espulso. In luoghi con scarsa igiene, la materia fecale può entrare nella fornitura di acqua potabile e il virus è in grado di iniziare a diffondersi da persona a persona.
"Abbiamo scoperto che ci sono solo alcune [mutazioni] che devono accadere e accadono piuttosto rapidamente nel primo mese o due dopo la vaccinazione", dice Andino. "Quando il virus inizia a circolare nella comunità, acquisisce ulteriori mutazioni che lo rendono sostanzialmente indistinguibile dal virus selvaggio: è la polio in termini di virulenza e in termini di diffusione del virus".
A giugno, l'Organizzazione mondiale della sanità ha denunciato 15 casi di bambini paralizzati in Siria da forme di polio derivate da vaccino. Questi casi arrivano in cima a due altri casi di polio derivati ​​da vaccino all'inizio di quest'anno in Siria e quattro nella Repubblica Democratica del Congo.
"In Siria, potrebbero esserci altri casi in arrivo", afferma Michel Zaffran , direttore dell'eradicazione della polio presso l'Organizzazione mondiale della sanità. Dice che il lavoro di laboratorio è ancora in corso su una dozzina di altri casi di paralisi per confermare se sono polio o qualcos'altro.
I casi in Siria sono tutti nell'est del paese vicino al confine con l'Iraq.
È diventato abbastanza comune ogni anno che ci siano uno o due piccoli focolai di poliomelite derivata dal vaccino. Questi focolai si verificano nelle zone di conflitto in cui i sistemi sanitari sono crollati.
"Questi focolai si verificano solo in casi molto rari e solo in luoghi in cui i bambini non sono immunizzati", dice Zaffran. Il normale vaccino antipolio protegge i bambini dai ceppi virali derivati ​​dal vaccino, così come li protegge dalla polio. Le epidemie derivate dai vaccini, dice, "si verificano dove ci sono grandi ritardi di bambini non immunizzati, ritardi sufficientemente grandi da permettere la circolazione del virus".
L'OMS sta organizzando una risposta massiccia allo scoppio siriano. L'Oms prevede di lavorare con i funzionari sanitari locali e i gruppi di aiuto per vaccinare un quarto di milione di bambini all'inizio di luglio. L'obiettivo è quello di raggiungere ogni bambino di età inferiore ai 5 anni nella zona con due dosi di due diversi tipi di vaccino antipolio, distanziate di una o due settimane l'una dall'altra. Questa sarebbe una sfida logistica in molte parti del mondo, non importa della Siria dilaniata dalla guerra.
"L'accesso in queste aree è un po 'limitato a causa della presenza di ISIS", dice Zaffran in quello che sembra un eufemismo. La Siria orientale è di casa adesso per i siriani fuggiti da Raqqa (la capitale dell'ISIS in Siria), da altre parti del paese e persino dall'Iraq. "Inoltre c'è il rischio che i combattimenti possano effettivamente trasferirsi in quest'area."
Zaffran è fiducioso che il virus derivato dal vaccino che circola nella Siria orientale in questo momento possa essere spazzato via con una massiccia esplosione di più vaccini.
"Sapevamo che avremmo avuto tali epidemie, le abbiamo già avute in passato, continuiamo ad averle ora, sappiamo come trovarle e sappiamo come interromperle, abbiamo gli strumenti per farlo ", Dice Zaffran. "Quindi è un singhiozzo ... un singhiozzo davvero deplorevole per i bambini poveri che sono stati paralizzati, naturalmente. Ma per quanto riguarda l'intera iniziativa, sai che non è qualcosa di inaspettato."
L'OMS sta tentando di eliminare gradualmente l'uso del vaccino polio orale vivo per eliminare il rischio che il virus attivo nel vaccino possa mutare in una forma che possa danneggiare i bambini non vaccinati.
Ma per ora, il vaccino vivo continua ad essere il cavallo di battaglia della campagna globale di eradicazione della polio per un paio di motivi. Prima è economico, costa solo circa 10 centesimi di dose contro i 3 dollari di una dose per il vaccino iniettabile econ virus ucciso. Secondo, può essere somministrato come gocce nella bocca di un bambino, il che rende molto più facile da somministrare rispetto al vaccino inattivato o "ucciso", che deve essere iniettato. Terzo, semplicemente non ci sono abbastanza vaccino con virus uccisi sul mercato per vaccinare ogni bambino sul pianeta, e i produttori di vaccini non hanno la capacità di produrre le quantità che sarebbero necessarie se tale cambiamento dovesse avvenire immediatamente.
E infine, il vaccino con virus vivo interrompe completamente la trasmissione del virus della poliomielite in una comunità, se un numero sufficiente di persone viene vaccinato. Il vaccino con virus ucciso non blocca completamente la diffusione del virus perché una persona immunizzata può ancora trasportare e diffondere il virus della polio. E questa è una differenza importante tra questi due tipi di vaccini quando l'obiettivo è quello di sterminare il virus della polio.
"Il fatto è che [il vaccino contro la polio orale vivo] è l'unico strumento che abbiamo in grado di sradicare la malattia", dice Zaffran.
Questo sforzo di eradicazione ha avuto un successo incredibile. Nel 1988, quando iniziò la campagna, c'erano 350.000 casi di poliomielite in tutto il mondo ogni anno rispetto ai sei finora di quest'anno.
Zaffran attribuisce il vaccino per la polio orale per il mondo incredibilmente vicino a spazzare via una terribile malattia.
"Quattro regioni del mondo hanno completamente sradicato la malattia con l'uso del vaccino antipolio orale", osserva. "Ovviamente dobbiamo riconoscere che ci sono stati alcuni casi di bambini paralizzati a causa del virus vaccinale, il che è deplorevole, ma, sapete, dal punto di vista della salute pubblica, i benefici superano di gran lunga il rischio".
Fonte: npr.org

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