Purtroppo, l'argomento è molto scabroso e impopolare perchè tutti vogliamo pensare che quando ci affidiamo ai nostri medici e alla nostra Medicina, siamo sempre in mani sicure e questo sentimento condiviso (in realtà nient'altro che un desiderio pieno di speranza!) finisce più spesso per trasformare in calunniatore chi denuncia la realtà e un santo chi invece, integrato nel sistema affaristico della Medicina "industriale", viene lasciato libero di usare farmaci con tanto di "licenza di uccidere" e benedizione delle multinazionali, dei sistemi sanitari, dei governi e....della gente ignara e inconsapevole.
E' curioso e molto significativo il fatto che colleghi che rifiutano a priori l'idea che i farmaci possono uccidere, sono non di rado proprio quelli che usano i farmaci più tossici e pericolosi, ad es. i cosiddetti antineoplastici, più noti come chemioterapici.
Da decenni ormai, assistiamo impotenti ai "caroselli" di medici e baroni che ci illustrano i benefici.
-E' proprio la chemioterapia antitumorale mi offre uno spunto per parlare della "Medicina che uccide" a dispetto delle opinioni (non certo disinteressate) di chi con la chemioterapia ha fatto, sta facendo e continuerà a fare la propria fortuna per quando riguarda soldi e potere.
Meritevoli di segnalazione a questo proposito sono il libro di Marcello Pamio CANCRO S.p.A e il sito www.disinformazione.it
-Tutti i chemioterapici di uso corrente sono cancerogeni-
La chemioterapia antitumorale è essenzialmente basata su farmaci "Killer" i quali, se da un lato possono efficacemente distruggere le cellule cancerose, dall'altro determinano necessariamente effetti indesiderati spesso gravi da essere essi stessi responsabile della morte del paziente.
Ovviamente troverete stuoli di oncologi disposti a giurare che questa è una falsità; io stesso ne ho incontrati e conosciuti molti.
Quì l'unica verità accertata è che "di chemioterapia si muore e si continua a morire!" La "Medicina che uccide" è una realtà triste, scabrosa e immorale:rifiutarla non giova a nessuno; prenderne atto e cominciare a cambiarla è un dovere morale....di tutti! (Tratto dal libro IL TRADIMENTO DI IPPOCRATE- Dottor Domenico Mastrangelo <3 )