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lunedì 3 settembre 2018

Il vaccino antimorbillo (MMR) causa un grave danno permanente a una bambina, la famiglia viene risarcita con 101 milioni di dollari! Ecco la sentenza.

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Il vaccino antimorbillo (MMR) causa un grave danno permanente a una bambina, la famiglia viene risarcita con 101 milioni di dollari! Ecco la sentenza.

Succede a luglio di quest’anno (2018) negli USA che un tribunale riconosca ad una famiglia un risarcimento milionario perché il loro figlio è rimasto vittima del vaccino MMR (Morbillo Parotite, Rosolia).


Fonte e autore : www.notizieora.it

Sintomi subito dopo il vaccino

Il percorso vaccinale del bambino ha avuto inizio il 13 febbraio 2013 con la somministrazione delle seguenti vaccinazioni:  morbillo parotite rosolia (MMR), epatite A, Haemophilus Influenzae tipo B (Hib), Prevnar (polmonite) e varicella (varicella).
La sera stessa la madre ha notato irritabilità (sintomo generalmente indicato come “normale”) e febbre (altrettanto “normale”). Su indicazione del pediatra la madre ha somministrato Tylenol e Benadryl. Rispettivamente, un antibiotico e un antistaminico. Rimedi che si sono rilevati inutili.
Dopo diversi giorni di febbre, la bambina ha avuto un primo attacco epilettico con arresto cardiaco e respiratorio, questi ultimi due eventi fortunatamente sopraggiunti in pronto soccorso.
La conseguenza di tutto ciò è stata una grave lesione cerebrale, encefalpatia, compressione della vista corticale, ipotonia tronculare, insufficienza renale. Danni che hanno segnato per sempre la vita della bambina e della sua famiglia.

In tribunale

In tribunale la famiglia è stata rappresentata dall’avvocato Diana Stadelnikas (dello studio legale Maglio Christopher E Toale, che ha rappresentato oltre 1.000 clienti di lesioni da vaccino negli Stati Uniti), specializzata in danni da vaccino...
vaccini per i bambini da 0 a 6 anni
La tesi dell’avvocato è stata che il vaccino MMR ha innescato la reazione grave. Stadelnikas ha depositato la causa presso la Corte dei crediti delle autorità statunitensi contro il segretario del Dipartimento della salute e dei servizi umani (HHS). Dopo aver esaminato i documenti e le prove, HHS ha ammesso il caso e ha convenuto che la bambina aveva diritto al risarcimento per i suoi infortuni correlati al vaccino.

Risarcimento da 101 milioni di dollari per danni da vaccino


La famiglia ha ricevuto una somma forfettaria di 1 milione di dollari per coprire i costi immediati delle spese mediche da quando si è verificato l’infortunio. Il resto sarà pagato attraverso una rendita vitalizia per tutta la vita del bambino.
Fonte ricercata per verificare la veridicità della notizia da vivereinmodonaturale.com 
Riproduzione consentita purché l'articolo non sia modificato in nessuna parte, indicando Autore e link attivo al sito.

http://www.vivereinmodonaturale.com/2018/09/il-vaccino-antimorbillo-mmr-causa-un.html


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domenica 5 agosto 2018

Eventi avversi e vaccini, ora si riconosce la correlazione causale

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EVENTI AVVERSI E VACCINI, ORA SI RICONOSCE LA CORRELAZIONE CAUSALE

Il rapporto vaccini appena divulgato da Aifa riporta le segnalazioni ricevute nel 2017, riferite anche alle vaccinazioni eseguite negli anni passati. È un corposo volume di 140 pagine che trovate quiLa novità è che, per la prima volta, è ammessa la responsabilità delle vaccinazioni nel provocare una gran parte di eventi avversi gravi.
Non era mai successo prima.

Infatti, come potete ascoltare dalle dichiarazioni degli esperti nel video allegato (gentilmente realizzato dall’infettivologo Fabio Franchi) gli eventi avversi non erano mai attribuiti ai vaccini se non in casi molto rari, “perché i vaccini sono sicurissimi”. I professori interpellati hanno riconosciuto che, raramente, queste punture possono provocare una reazione anafilattica (sorta di manifestazione allergica possibile dopo qualsiasi farmaco e risolvibile con un’iniezione di adrenalina), ma si tratta di “un caso su un milione”, oppure “su due milioni”.
Invece no.

È Aifa che smentisce i professori. È Aifa che, spulciando le segnalazioni ricevute da medici e cittadini, attribuisce a ciascuna un valore: non grave, grave, correlabile, non correlabile. Non solo. Ci dice anche se l’evento avverso si è risolto o è ancora in via di risoluzione. Su quest’ultimo aspetto però Aifa manca di chiarezza: non è specificata la natura degli eventi avversi “in via di risoluzione”. Nè dei casi “non ancora guariti”, nè di quelli classificati come “risoluzione con postumi”.
Non si tratta di numeri piccolissimi. Perciò – visto che non si parla di “uno shock anafilattico su un milione” e visto che i neonati affrontano vaccinazioni multiple fin dai 60 giorni di vita, in un Paese senza epidemie e che rispetta le norme igieniche – è legittimo pretendere un chiaro rapporto rischi-benefici.

Premessa.
Sono arrivate 6.696 segnalazioni, di queste 4.822 sono insorte nel 2017. L’80% delle segnalazioni è stimato non grave. Del 20% considerato grave (1.307), è attribuibile alle vaccinazioni una percentuale variabile da vaccino a vaccino (dal 52% al 76%).
Dei casi gravi, riconducibili ai vaccini nelle percentuali appena dette, (vedi tabella allegata), il 59,4% si è risolto, il 14,5% (190) non è ancora guarito, l’11,6% è in miglioramento (152), del 9,8 % (128) non si sa nulla; il 3,9% (51) si è risolto con postumi. Poi ci sono 10 morti, 8 non correlabili ai vaccini e 2 “indeterminati”.
Ma il dettaglio di queste situazioni – che pure interesserebbero alle famiglie – non è chiarito. Quanto possono durare una febbre alta o uno svenimento? Da cosa 190 bambini non sono ancora guariti? E da cosa 152 sono in miglioramento? E come mai non sono stati rintracciati i 128 di cui non si sa nulla? Infine in cosa consistono i postumi per 51 di essi?

Eventi avversi correlati ai vaccini in numeri.
Vista la mole di dati, ci concentreremo sui numeri degli eventi avversi correlati ai vaccini tralasciando i vaccini meno usati (antiepatite, febbre gialla, rotavirus).
Esavalentesu 125 reazioni gravi, 90 sono correlabili.
Dtap (difterite, tetano, pertosse): su 25 reazioni gravi, 12 sono correlabili.
Tetravalente (difterite, tetano, pertosse, poliomielite): su 29 reazioni gravi, 22sono correlabili.
Pneumococco: su 123 su reazioni gravi, 83 correlabili.
Meningococco C e B: su 295 reazioni gravi, 218 correlabili.
Quadrivalente (morbillo, parotite, rosolia e varicella) e trivalente (senza varicella): su 258 reazioni gravi, 198 correlabili.
Anti papilloma virus: su 13 reazioni gravi, 8 correlabili.

Uno su un milione?
Per quanto stimati con difetto, ci sono 631 casi importanti correlabili ai vaccini insorti o inseriti nel 2017. Se la matematica non è un’opinione, e se teniamo buone le dichiarazioni degli esperti (che sono peraltro gli unici legittimati a parlare di vaccini, visto che chi ha espresso dubbi è stato radiato) e cioè che i casi gravi sono “uno su un milione” significa che in Italia avremmo 631 milioni di bambini! Chiaramente qualcosa non quadra e, vista la facilità dell’operazione matematica, lo comprende chiunque.

Eventi avversi correlati ai vaccini nel dettaglio.
La seconda tabella allegata ci spiega quali sono i 12 eventi avversi gravi più frequenti a proposito dei quali è stata stabilita una correlazione. Abbiamo chiesto a Fabio Franchi di analizzarla: “Ė una tabella che lascia perplessi – dichiara il medico – Per esempio il fatto che la febbre oltre il 38° C – di per sè – sia considerata grave o da ospedalizzazione, infatti è un segno presente nell’80% dei vaccinati. Lo stesso per la sonnolenza di per sé, è un dato strano. Una sonnolenza che duri mesi e mesi? E che dire del pianto/irritabilità? L’abbiamo sempre ritenuta una reazione “normale” da vaccino, della durata di poche ore, massimo pochi giorni. Ci si chiede se non ci siano altre e più impegnative patologie correlate a questi casi, non ancora risolti nell’anno successivo alla loro insorgenza…”

I misteri dei bugiardini.
Aifa dichiara di riconoscere alcune correlazioni di eventi avversi perché gli stessi sono citati come possibili nella schede tecniche (bugiardini) dei vaccini. I casi avversi si sarebbero verificati durante gli studi di approvazione. Stupisce perciò che, sia il bugiardino del vaccino antimeningococco B Bexsero sia di quello dell’antipapilloma virus Gardasil, riportino percentuali di segnalazioni di eventi avversi gravi pari a 2,1/2,5 ogni cento vaccinati. Cliccate qui e qui.
Ciò che lascia di stucco è che nei vaccini italiani i bugiardini riportino percentuali di eventi avversi gravi assai più basse. Non solo. Leggiamo che in altri Paesi l’antimeningocco B è raccomandato a partire dai 10 anni di età e non a tre mesi come in Italia.

Ricapitolando: per ben il 30% dei casi avversi gravi (cioè 392) non vi è stata risoluzione neanche tre mesi dopo la fine del 2017. Di questi 392 una percentuale che va dal 52% al 76%, a seconda del vaccino, è correlata alle vaccinazioni.
Di cosa soffrono i bambini che non sono ancora guariti? E come mai i bugiardini dei vaccini cambiano la percentuale di eventi avversi gravi a seconda del Paese? Ci aiuterà il ministro Giulia Grillo a saperlo?


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sabato 16 dicembre 2017

Nuovo studio: Massicci livelli di alluminio nel cervello degli autistici. E' questa la pistola fumante per i vaccini?

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pistola-fumante-alluminio-nel-tessuto-cerebrale-degli-autistici

"Questi sono alcuni dei valori più alti per l'alluminio nel tessuto cerebrale unano mai ancora registrati."Il professor Chris Exley della Keele university, che discute le nuove scoperte dei livelli di alluminio nel cervello delle persone con autismo.




di Vivere in modo Naturale

STAFFORDSHIRE, Inghilterra, il Professor Chris Exley è un formidabile scienziato, forse più importante di quanto si pensi perché uno studio che oggi con i suoi colleghi sul Juornal of Trace Elements in Medicine and Biology potrebbe essere la "pistola fumante" per dimostrare che i vaccini stanno innescando l'autismo, una prova che tutti stavamo aspettando.




Il Professor Exley è un professore di chimica bioinorganica presso la Keely University nello Staffordshire, in Inghilterra.

Ha ricevuto un dottorato di ricerca in un argomento che lo rende altamente qualificato per l'autore di questo ultimo lavoro: "l'ecotossicologia dell'alluminio" 

La sua biografia spiega come la sua carriera sia stata dedicata al tema dell'alluminio nel cervello.

professor-chris-exley
Professor Chris Exley
La mia carriera di ricerca (Presente 1984)
si è concentrata su un intrigante paradosso;


"Come mai il terzo elemento più abbondante della crosta terrestre (l'alluminio) non è essenziale e in gran parte ostile alla vita."
Lo studio di questo mistero ha richiesto la ricerca in una miriade di settori, dalla chimica inorganica di base dalla reazione dell'alluminio e del silicio alla disponibilità biologica potenzialmente complessa dell'alluminio nell'uomo.
Sono anche affascinato dell'elemento silicio nell'uomo in relazione agli esseri viventi che come il secondo elemento più abbondante 
della crosta terrestre,è anche quasi privo di funzione biologica. 
Una possibile funzione del silicio è di tenere l'alluminio fuori dalla biologia (Biota) e questo costruisce una parte importante della ricerca nel nostro gruppo. 
Siamo anche interessati alla silicizzazione biologica.

Nuova Ricerca: Come l'alluminio faccia innescare l'autismo.

A Gennaio ho scritto un ampio articolo che dettagliava la ricerca emergente, la maggior parte pubblicata nel 2010, che sembrava spiegare esattamente come, biologicamente, i vaccini somministrati ai bambini potessero causare l'autismo attraverso qualcosa di noto come; "evento di attivazione immunitaria" .
Non lo hai ancora fatto? Ti chiedo rispettosamente di prendere in considerazione la lettura di quell'articolo (più di 300.000 letture fin'ora), perché le scoperte del professor Exley ti renderanno ancora più sensata l'importanza di questo nuovo articolo.

Gli scienziati cinesi hanno trovato il puzzle mancante dell'autismo?
Quadro generale, la ricerca appena pubblicata sta dimostrando che il processo seguente è coinvolti nell'attivazione dell'autismo. 

(Vedere una spiegazione molto più ampia alla fine di questo post):

alluminio-adiuvante-vaccini-provoca-autismo
Fonte: Vaccine papers


Guardando questo grafico per un momento il mio punto del mio articolo era che la nuova scienza pubblicata ci ha fornito risposte scientifiche chiare e inattaccabili ad OGNI FASE di questo processo. 

Sappiamo che l'adiuvante di alluminio dei vaccini arriva direttamente al cervello, sappiamo che sviluppa la produzione di una Chitochina nota come "IL-6" che è stata implicata nell'autismo, e sappiamo che innesca anche "attivazione microgliale", che innesca anche  autismo.

Esaminerò solo degli studi scientifici che aiutano a dipingere il quadro di come l'autismo è stato creato, e poi spieghiamo come il lavoro del Professor Exley porta le cose ad un nuovo livello.



2015: Biopersistenza e traslocazione del cervello di coadiuvanti di alluminio dei vaccini

Nel 2015 uno studio dell'université Paris Este Créteil (UPEC) in Francia ha rafforzato la nostra comprensione del fatto che l'adiuvante usato nei vaccini è una tossina pericolosa, biopersistente, e in ultima analisi, dannosa per il cervello.
(Lo studio ha dimostrato che l'adiuvante di alluminio si fa lentamente strada verso il cervello, dove rimane,forse per sempre.) 

studio-biopersistenza-traslocazione-adiuvante-vaccini-alluminio
Biopersistence and brain translocation of aluminum adjuvants of vaccines.

Lo studio ha spiegato che l'alluminio può generare una risposta immunitaria a lungo termine a causa della sua "biopersistenza", che fondamentalmente significa che il nostro corpo non ha la capacità di liberarsi dell'adiuvante alluminio, perché è una sostanza artificiale e non abbiamo progetti naturali da eliminare:


"Cosi l'allume e altri materiali scarsamente biodegradabili raccolti alla periferia dai fagociti circolano nella circolazione linfatica e del sangue e possono entrare nel cervello usando un meccanismo cavallo di Troia simile simile a quello usato dalle particelle infettive. Precedenti esperimenti hanno dimostrato che la somministrazione di allume può causare disfunzioni e danni al sistema nervoso centrale, sollevando dubbi sul livello esatto di  sicurezza da parte dell'allume.

Novembre 2016: Dose-risposta non lineare di particelle di adiuvanti di idrossido di alluminio:
neurotossicità selettiva a basse dosi.  

Lo scorso autunno 2016, lo studio più importante e rivelatore fatto su adiuvante di alluminio ha fornito molte più cattive notizie e informazioni.

E' sicuro che le conclusioni di questo studio hanno rivoluzionato la nostra comprensione e dell'adiuvante alluminio. Dalla rivista Toxicology, gli autori di studi francesi erano molto preoccupati per l'uso diffuso di adiuvante in alluminio.

"La preoccupazione per la sicurezza del suo [adiuvante di alluminio] è emersa dopo il riconoscimento della sua biodiversità inattesa di lunga durata all'interno delle cellule immunitarie di alcuni individui, e le segnalazioni di sindromi da stanchezza cronica, disfunzione cognitiva, mialgia,disautonomia e caratteristiche autoimmuni/infiammatorie temporalmente collegate a molteplici somministrazioni di vaccini contenenti Al."

Hanno anche scoperto attraverso il mouse-model, una caratteristica unica profondamente allarmante dell'adiuvante di alluminio: le dosi basse e consistenti erano PIU' neurotossiche di una singola dose in bolo:


"Concludiamo che l'alhydrogel [adiuvante di alluminio]  iniettato a basso dosaggio nel muscolo del topo può indurre in modo selettivo l'accumulo cerebrale alfa, a lungo termine e gli effetti neurotossici. Per spiegare questo risultato inaspettato, una strada che si riferisce in futuro si riferisce alla dimensione adiuvante poiché le sospensioni iniettate corrispondenti alla dose più bassa, ma non alle dosi più elevate, contenevano esclusivamente piccoli agglomerati nell'intervallo di dimensioni dei batteri, noti per favorire la cattura e presumibilmente, il trasporto da cellule di lignaggio monociti. In ogni caso, l'idea che la neurotossicità di alhydrogel obbedisca alla dose rende la regola del veleno della tossicità chimica classica appare eccessivamente semplicistica."

Questa è una conclusione confusa. Il sito Web Vaccine Papers ha fornito ulteriori spiegazioni: 

"Un nuovo articolo (Crepeaux et al.) del gruppo di ricerca Gherardi in Francia riporta importanti risultati sulla tossicità e il trasporto di adiuvanti alluminio (al) nei topi. Questo singolo studio è particolarmente prezioso perché ha esaminato molti risultati: effetti comportamentali, attivazione immunitaria (microgliale) nel cervello e trasporto di Al nel cervello. Lo studio ha testato dosaggi 200,400 e 800 mcg/Kg, iniettati per via intramuscolare (IM). L'adiuvante Al utilizzato era AIOH (nome commerciale alhydrogel), il coadiuvante di vaccino più comune in uso oggi. E' usato nei vaccini contro il Tetano, Hep A, Hep B, HiB, Pneumococco, Meningococco e Antrace.

Sorprendentemente,lo studio  ha rivelato che il dosaggio più basso 200 mcg/Kg era il più tossico! Per molti esisti i dosaggi di 400 e di 800 mcg/kg non hanno avuto effetti avversi osservabili, ma il dosaggio di 200 mcg/Kg lo ha fatto.

La bassa tossicità dei dosaggi più alti sembra essere una conseguenza dell'infiammazione dose-dipendente nel sito di iniezione. Gli alti dosaggi hanno causato un'infiammazione intensa nei siti di iniezione formando "granulomi". Il dosaggio di 200 mcg/Kg non ha prodotto granulomi. I granulomi sono noduli rigidi nel tessuto prodotte in risposta a lesioni, infezioni o sostanze estranee. E' un modo in cui il tessuto "spegne" il tessuto danneggiato e previene la diffusione di tossine o infezioni. Il granuloma sembra fornire protezione dalla tossicità dall' adiuvante di Al; apparentemente il granuloma impediva alle particelle adiuvanti di lasciare il sito di iniezione. Questo spiega perché il dosaggio di 200 mcg/Kg ha influenzato il cervello e il comportamento, mentre i dosaggi più alti no. Questo suggerisce che è più pericoloso e dannoso somministrare numerose e piccole dosi di adiuvante di Al.

Gli autori dello studio hanno anche contestato il modo in cui FDA e CDC attualmente pensano alla tossicità adiuvante dell'alluminio, basandosi sostanzialmente sul fatto che l'approccio attuale è sbagliato: 

"Come possibile conseguenza affrontare, confrontare l'esposizione adiuvante del vaccino ad altre esposizioni dell'alluminio non rilevanti, ad esempio alluminio solubile e altre vie di esposizione, potrebbero non rappresentare un approccio valido." 


"Nel contesto dello sviluppo massiccio di strategie basate sui vaccini in tutto il mondo, il presente studio potrebbe suggerire che la tossicocinetica e la sicurezza adiuvante dell'alluminio, richiedono una rivalutazione" 


Incontra il Professor Romain K. Gherardi.


Ci sono alcuni veri eroi che emergono mentre la ricerca pubblicata raggiunge la certezza scientifica sulla connessione vaccino-autismo, e il ricercatore francese Romain Gherardi è certamente uno di loro. Non solo è stato fondamentale per i due studi che ti ho appena descritto, ma lui sembra pronto, disponibile e capace di dire la verità in pubblico. Come dimostra questo recente aspetto televisivo. Basta guardare. 


Sto immaginando una conferenza stampa con il Professor Exley e il Professor Gherardi, chi è con me? 

Ti siamo grati caro topo per il tuo aiuto
2017 Alluminio nel tessuto cerebrale nell'autismo

L'unica cosa che manca a tutto il lavoro svolto finora sull'alluminio e il suo possibile ruolo nell'autismo? Tessuto cerebrale reale di persone con autismo. Tutti gli studi pubblicati che sembravano dimostrare una forte certezza biologica di come l'alluminio nei vaccini potesse scatenare l'autismo sono stati eseguiti con il MICE, e la nuova ricerca del Professor Exley e dei suoi colleghi che hanno studiato il cervello reale delle persone con autismo.
Le conclusioni dovrebbero farti sussultare.
Journal of Trace Elements in Medicine and Biology
Il contenuto di alluminio nei tessuti cerebrali dei donatori di ADS [autismo] era estremamente alto... 
Il contenuto medio di alluminio per ogni lobo tra tutti i cinque individui era verso la fine più alta di tutte le precedenti (storiche) misurazioni di contenuto di alluminio nel cervello, tra cui disturbi iatrogeni come l'ecefalopatia dialitica... Abbiamo registrato alcuni dei più alti valori di alluminio nel cervello mai misurati in tessuti sani o malati in questi donatori di ASD maschi... Perché, per esempio, un ragazzo di quindici anni ha un contenuto di alluminio cosi alto nel suo tessuto cerebrale?

nuovo-studio-autismo-cervello-alluminio


 In un'intervista in Francia il Professor Exley ha fornito molti più dettagli sul suo studio, spiegando che la POSIZIONE dell'alluminio che hanno trovato nei cervelli dell'autismo era altrettanto importante.

"Ora poiché ho visto le stesse cellule che vedremo in un sito di iniezione che trasportava un carico di alluminio nel tessuto cerebrale di individui morti con autismo, ora direi che dobbiamo pensare molto attentamente a chi riceve un vaccino che include un adiuvante in alluminio. Dobbiamo pensare attentamente, questo vaccino è un vaccino salvavita o no? Se non lo è, meglio non averlo un adiuvante in alluminio. 

Ed ha fornito maggiori dettagli su cosa hanno scoperto esattamente di unico per l'autismo.

"Forse altrettanto importanti se non piu' importanti sono stati gli studi in microscopia. Gli studi in microscopia ci permettono di individuare, identificare dove si trova l'alluminio nel tessuto cerebrale. Quando abbiamo esaminato il cervello con una diagnosi di autismo,abbiamo trovato qualcosa di completamente diverso, e qualcosa che non avevamo mai visto prima in nessun altro insieme di cervelli umani. Abbiamo scoperto che la maggior parte di alluminio era effettivamente all'interno delle cellule, intracellulare. Alcuni di questi erano all'interno dei neuroni, ma in realtà la maggior parte di essi erano all'interno di popolazioni di cellule non neuronali. Quindi abbiamo scoperto che queste celle erano pesantemente caricate con alluminio. Abbiamo anche visto prove del fatto che le cellule della linfa e del sangue stavano passando nel cervello. Questa è la prima volta che abbiamo visto in un tessuto cerebrale umano una cosa del genere, quindi questa è un'osservazione straordinaria e unica nell'autismo. Per me stesso implica molto l'alluminio nell'eziologia dell'autismo. Ciò non significa che l'alluminio lo causi, ma sta quasi certamente giocando un ruolo nella malattia."

Ecco la sua intervista completa 
LA RISPOSTA E' ABBASTANZA OVVIA.
Da dove viene tutto questo alluminio che il Professor Exley e i suoi colleghi hanno appena trovato? Quale fonte potrebbe aver sperimentato una crescita esplosiva negli ultimi tre decenni,adattandosi perfettamente all'epidemia di autismo?

alluminio-cervello-autismo-vaccini
Fonte: l'alluminio nei vaccini per l'infanzia non è sicuro Neil Z. Miller


Penso che la risposta sia abbastanza ovvia. Penso che il CDC e gli ufficiali della sanità pubblica di tutto il mondo abbiamo qualche seria spiegazione da dare.
Riproduzione consentita purché l'articolo non sia modificato in nessuna parte, indicando Autore e link attivo al sito.

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lunedì 27 novembre 2017

ENCEFALOPATIA DA VACCINO

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Encefalopatia-e-vaccino

Il vaccino può creare un'encefalopatia? La risposta è SI.

A livello medico non esiste nulla, né analisi del sangue, radiografia, né alcuna caratteristica o altro, grazie a cui, in presenza di una certa patologia, possa essere chiarito se si tratti di un danno da vaccino o meno. In caso di epilessia, per esempio, non è possibile dire se sia da attribuirsi ad una vaccinazione o se si tratti di un caso di epilessia comune, di solito congenita.
Risulta decisiva l'osservazione dei genitori nel periodo successivo alla vaccinazione: se un bambino ha inizialmente raggiunto le pietre miliari di uno sviluppo indisturbato, regolare dell'età evolutiva nei tempi consueti, e quindi si ferma ad un certo punto, ad un dato livello di questo sviluppo, e se nel periodo appena antecedente questa regressione ha subìto una vaccinazione, si può presumere che la vaccinazione sia la causa di questa inibizione dello sviluppo.
È questa la cosiddetta 'inibizione dello sviluppo dopo la vaccinazione', il solo sintomo sicuro di un danno da vaccino. Tale determinazione non è qualcosa di immediato, ma frutto di una serie di manifestazioni progressive, successive, relative allo sviluppo in un bambino di uno e due anni.
Molti genitori tengono una sorta di diario e questo è anche il nostro consiglio. È vero, lo sviluppo è lento nel primo anno di vita, ma non indefinibile se colto da puntuali registrazioni del genitore nel tempo. Non dovrebbe essere difficile procurarsi una tabella tipo delle tappe dell'evoluzione nei primi 24 mesi di vita dal pediatra o su internet http://www.thebabyregistry.co.uk/pages/milest1.htm oppure http://www.natus.com/baby_health/milestones.html . Quando si è presentato il primo sorriso? Quando il bambino è stato in grado di alzare per la prima volta la testolina? Quando la prima presa di contatto con la voce? Quando il primo contatto visivo? Quando i primi farfugli? Quando le prime iniziative? Quando i primi movimenti?
Il danno da vaccino di un bambino piccolo, sebbene grave, può essere povero di sintomi. Comunque questo danno può evidenziarsi per esempio con irrequietezza, paura, irritabilità oppure con una notevole insicurezza di movimento e reazione, sonnolenza, apatia e torpore fino alla perdita di coscienza. Anche disturbi non caratteristici come vomito, alterazione del colorito della pelle, aumento della temperatura etc. possono essere sintomi di un danno da vaccino. Ma di solito lo stadio acuto del danno cerebrale di un bambino piccolo è praticamente asintomatico. 'Le gravi reazioni post-encefalitiche possono manifestarsi soltanto dopo mesi o addirittura anni' [Baker, 1949]. 'Lo stato del bambino viene sempre riconosciuto soltanto quando si analizzano e si valutano accuratamente l'anamnesi nella sua interezza e il suo comportamento complessivo' [Lurie, 1947].
Il patologo olandese E. de Vries dimostrò che il cervello dei bambini, a causa della propria immaturità, non è in grado fino a circa il terzo anno di vita di reagire al danno causato dalla vaccinazione in un certo modo, che noi chiamiamo infiammazione. Nei primi tre anni si crea al massimo un edema cerebrale e questa reazione asintomatica, denominata da de Vries 'encefalopatia postvaccinica blanda' si distingue dalla encefalite post-vaccinica che avviene solo dopo il terzo anno di età quando la struttura cerebrale del bambino è stata definita. Questa differenziazione tra le due forme di patologie (encefalite e encefalopatia) non fa ancora parte della cultura generale medica, pur avendo ampie conseguenze. Essa spiega per esempio perché apparentemente in Germania negli anni '30 c'erano meno casi di danni da vaccino rispetto all'Austria. Infatti l'encefalite ha un quadro clinico ben definito e riconoscibile, mentre l'encefalopatia è difficilmente riconoscibile. In Austria (vaccinazione infantile tarda) si riconobbero i danni da vaccino, in Germania (vaccinazione precoce) no. L'encefalopatia non solo è poco riconoscibile allo stadio iniziale, ma crea tanto più danni in uno stadio successivo quanto più piccolo era il bambino al tempo del danneggiamento.



Le vaccinazioni infantili prevedono che si iniettino in neonati e bambini tossine dannose (mercurio), materiale proteico di origine animale e virus attenuati (che hanno una forte propensione ad attaccare i tessuti nervosi).
Il dr Thomas Rivers nel 1935 riuscì a produrre un'infiammazione del cervello in scimmie di laboratorio iniettando loro ripetutamente estratti sterilizzati di cervello e midollo osseo di coniglio. Questa è la sola causa di encefalite dimostrata scientificamente, cioè encefalite insorta nell'organismo a seguito di una reazione immunologica (allergica) a tessuti estranei.
Nel Lancet, il più importante giornale inglese sulla medicina, del 4 settembre 1926, furono riportati sette casi di encefalo-mielite (infiammazione del cervello e del midollo spinale, e delle loro membrane), in seguito a vaccinazione in due ospedali di Londra. Il prof. Turnbull ed il prof. McIntosh, i quali studiarono attentamente questi casi, avevano pubblicato inizialmente sul British Journal of Experimental Pathology: 'Non esistono dubbi sul fatto che la vaccinazione abbia costituito il fattore casuale definitivo'. A riprova di ciò erano stati pubblicati 'i contenuti dei rapporti clinici, le autopsie e le descrizioni dei cambiamenti patologici, sia notevoli sia minori, nel sistema nervoso centrale, nelle zone vaccinate, nelle ghiandole linfatiche proprie di quelle zone ed in altri tessuti'. Delle immagini grafiche perfettamente chiare illustravano le lesioni istologiche trovate nel midollo spinale nella parte più bassa. 'La prova eziologica tratta dalle manifestazioni cliniche e istologiche è molto evidente, ed è confermata anche dai risultati degli esperimenti biologici (condotti su animali)'.


Nel 1959 si iniziò ufficialmente ad usare il vaccino della pertosse, addizionandolo alla sostanza sperimentale da iniettare, per es. tessuti animale di reni, o pancres, etc.. per andare a facilitare l’insorgere della patologia autoimmune relativa all’organo estraneo iniettato: infatti il vaccino della pertosse svolgeva un'azione allergizzante particolarmente intensa su tutti i tipi di animali da laboratorio. La riuscita degli esperimenti finalizzati a provocare reazioni allergiche viene quindi favorita aggiungendo il vaccino antipertossico alla soluzione da iniettare. I topi (oppure i conigli, i criceti, ecc.) muoiono di conseguenza più rapidamente e in maggior numero. In egual maniera l'aggiunta del vaccino alla soluzione sterile del cervello e del midollo spinale contribuisce in modo notevole a far insorgere un'encefalite allergica [Cherry, 1988]. Per tali motivi il vaccino anti-pertosse è 'l'adjuvant' (adiuvante) preferito per gli esperimenti che debbono provocare l'encefalomielite allergica [Coulter, 1985].
Attraverso un’analisi della letteratura medica siamo risaliti ad almeno 3 situazioni patologiche in cui i vaccini possono avere un’azione causale.
1 - Studi scientifici degli ultimi 20 anni hanno evidenziato che le vaccinazioni possono provocare rigonfiamento cerebrale
Iwasa S, 'Rigonfiamento del cervello in topi causato dal vaccino anti-pertosse', Jpn J Med Sci Biol, 1985, 38(2):53-65
Mathur R, Kumari S, '-Fontanella protuberante- a seguito di vaccino triplo', Indian Pediatr, giugno 1981; 18(6): 417-418
Barry W, Hatcher G, '-Fontanelle protuberanti- in neonati senza meningite', Arch Dis Child, aprile 1989; 64(4): 635-636
Shendurnikar N, '-Fontanella protuberante- a seguito di vaccino DPT', Indian Pediatr, nov. 1986; 23(11): 960
Gross TP, Milstien JB, Kuritsky JN, '-Fontanella protuberante- a seguito di vaccinazione anti-difterica- tetano- pertosse e vaccino tetano- difterica', J Pediatr, marzo 1989;114(3):423-425
Jacob J, Mannino F, 'Aumento di pressione intracraniale a seguito di vaccino anti- difterica, tetano e pertosse', Am J Dis Child, feb. 1979; 133(2):217-218
Dugmore, WN, 'Edema bilaterale del polo posteriore: ipersensibilità al vaccino Alavac P', Br J Ophthalmol, dic. 1972, 55:848-849
2 - I vaccini possono causare danni subclinici al cervello non ancora sviluppato, denominati encefalopatie da vaccino
Il patologo olandese E. de Vries dimostrò che il cervello dei bambini, a causa della propria immaturità, non è in grado fino a circa il terzo anno di vita di reagire al danno causato dalla vaccinazione in un certo modo, che noi chiamiamo infiammazione. Nei primi tre anni si crea al massimo un edema cerebrale e questa reazione asintomatica, denominata da de Vries 'encefalopatia postvaccinica blanda' si distingue dalla encefalite post-vaccinica che avviene solo dopo il terzo anno di età quando la struttura cerebrale del bambino è stata definita. Questa differenziazione tra le due forme di patologie (encefalite e encefalopatia) non fa ancora parte della cultura generale medica, pur avendo ampie conseguenze. Essa spiega per esempio perché apparentemente in Germania negli anni '30 c'erano meno casi di danni da vaccino rispetto all'Austria. Infatti l'encefalite ha un quadro clinico ben definito e riconoscibile, mentre l'encefalopatia è difficilmente riconoscibile. In Austria (vaccinazione infantile tarda) si riconobbero i danni da vaccino, in Germania (vaccinazione precoce) no. L'encefalopatia non solo è poco riconoscibile allo stadio iniziale, ma crea tanto più danni in uno stadio successivo quanto più piccolo era il bambino al tempo del danneggiamento.
I neonati sono in uno stadio abbastanza delicato della mielinizzazione, che inizia nel cervelletto aIla quarta settimana e quindi si estende alle altre aree del sistema nervoso e del cervello. Per gli emisferi e la corteccia cerebrali, il ricoprimento della mielina (lo strato protettivo grasso intorno ai nervi) inizia solo ad 8 mesi di vita [Lurie, 1947]. La crescita dello strato di ricoprimento interessa tutto il sistema nervoso fino ai 15 anni di età (in alcune aree la crescita della mielina continua fino ai 45 anni).
3 - I vaccini possono causare encefaliti
La rivista Journal of the American Medical Association del 3 luglio 1926 afferma a pagina 45: 'In regioni nelle quali non è stato ancora organizzato un programma su vasta scala di vaccinazioni della popolazione la paralisi totale da encefalite è rara. È impossibile negare una correlazione tra vaccinazioni e le epidemie di encefaliti'.
Il dott. Pierre Baron, dell'Ospedale di Parigi, scrisse nel 1928 un libro che raccoglieva 255 casi di encefalite post-vaccinale a Parigi. Egli sottolineò che tutti questi casi furono volutamente ignorati dai rapporti medici o classificati come polmoniti o altro.
Nel 1923, 1924 e 1925 in Inghilterra si cercò di vaccinare la popolazione contro il vaiolo. Vennero eseguite migliaia e migliaia di vaccinazioni. Si verificò un notevole aumento nei casi di encefalite letargica. Nel 1924, in Inghilterra ed in Galles si registrarono 6296 casi di questa e di altre affezioni simili, su un totale di popolazione di 38.746.000 individui; insomma 162 casi per ogni milione di abitanti. A Liverpool, su una popolazione di 836.000 abitanti furono riportati 257 casi di tale malattia; cioè 306 casi per ogni milione di abitanti. Conicidenza vuole che la percentuale di vaccinazione a Liverpool era stata molto più elevata rispetto alla media dell'Inghilterra e del Galles.
La rivista The New York State Journal of Medicine del 15 maggio 1926 riportava due articoli tratti da riviste straniere sul diffondersi di casi simili in Europa: 'Casi di sintomi cerebrali da encefalite a seguito di vaccinazioni sono stati riportati in Olanda, Cecoslovacchia e Germania. In Svizzera sono stati riportati casi di meningite post-vaccinale'.
Fu allora che la Germania modificò la legge sulla vaccinazione antivaiolo a favore di una meno rigida applicazione della stessa, in quanto 'le persone vaccinate sviluppavano un tipo di infiammazione cerebrale che causava la morte o, in alcuni casi, una forma leggera di alienazione mentale'. Naturalmente stiamo ancora parlando di encefalopatie post-vaccinatorie (o no!?), in quanto il primo caso di autismo nella storia riconosciuto dai medici (nonché la definizione di autismo) risale al 1944.

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