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Nella nostra società, spesso correliamo la legalità con la sicurezza. Usiamo prodotti per la casa, spruzziamo pesticidi e consumiamo religiosamente medicine come ritalin, adderall, oxycontin e prozac.
Consumiamo tutte queste medicine, ma quanti sanno chi ha creato queste medicine e da dove provengono le corporazioni? Chi produce le sostanze chimiche di cui ci fidiamo ogni giorno? Queste 13 società tendono ad essere un punto cieco nella nostra comprensione della storia.
A decine di migliaia di bambini americani vengono prescritti anfetamine; un risultato di questo punto cieco.
Neos Therapeutics è responsabile delle anfetamina per bambini aromatizzate alle caramelle, venduti come Adzenys. Shire ha creato Adderall.
Una parte di Big Pharma è favorevole a una visione d'insieme del mondo e del potere stesso: è un pezzo essenziale del puzzle per comprendere la malattia, l'egemonia e la salute.
Ad esempio, abbiamo Purdue.
Purdue Pharma è stata creata nel 1892 a New York. Sono probabilmente responsabili dell'epidemia di dipendenza da oppioidi negli Stati Uniti, producendo idrocodone, OxyContin, fentanil, codeina, idromorfone e ossicodone.
Novartis è la più grande azienda farmaceutica del mondo per fatturato, con sede a Basilea, in Svizzera, una fusione del 1996 tra Ciba-Geigy e Sandoz.
Novartis è responsabile di molti farmaci, dal Ritalin all'LSD.
Novartis ha una lunga storia criminale. Sono conosciuti per la crudeltà sugli animali, dalla perforazione delle teste di gatti aperti, alla sperimentazione sui primati.
Sandoz ha inquinato il fiume Reno nel 1986 Sandoz Chemical Spill.
Novartis costringe interi paesi a vietare versioni più economiche e generiche dei loro farmaci antitumorali: la Colombia. Le lettere trapelate hanno rivelato il controllo di Novartis sul comitato finanziario del Senato, poiché la Colombia ha avvertito che i loro 450 milioni di dollari in "Pace Colombia" sarebbero a rischio se non avessero represso le versioni generiche del farmaco antitumorale "Gleevec".
Eli Lily è stata creata nel 1876 a Indianapolis. Sono responsabili del Prozac, degli anti-psicotici, del cancro che causa gli ormoni della crescita bovina nelle mucche e dei farmaci antitumorali per curare il cancro che potrebbero aver dato alle persone attraverso l'IGF-1, un prodotto delle mucche trattate con rBGH.
Creata nel 1849 a New York, Pfizer è responsabile per Zoloft, Xanax, antidepressivi SSRI, Viagra, Advil, Chapstick, Robitussin e altro. Nel 2014, Pfizer ha speso 2,6 milioni di dollari pagando i politici.
Il processo di Norimberga della Germania nazista ha prodotto tre società in questo elenco: il cartello chimico tedesco IG Farben è stato diviso in Bayer , BASF e Hoechst (attualmente Sanofi). IG Farben era il più grande sostenitore finanziario di Hitler ed era vitale per lo sterminio di milioni di persone ad Auschwitz, fornendo il gas velenoso e altro ancora.
Bayer è stata fondata nel 1863 in Germania. Hanno inventato il gas mostarda e sono stati pionieri delle armi chimiche per la Germania. Questo dipinto di guerra chimica fu commissionato per la sala colazione di Carl Duisberg di Bayer: fece colazione guardando un dipinto di guerra chimica.
Bayer si fuse con IG Farben Trust nel dicembre 1925, per diventare nuovamente Bayer dopo i processi di Norimberga.
Oggi, Bayer è noto per aver dato a migliaia di bambini l'AIDS attraverso una medicina emofilica contaminata, mentre i documenti interni provano che sapevano che era contaminata.
Sanofi, che ha assorbito Hoechst da IG Farben, è il maggior produttore mondiale di vaccini. Producono anche il medicinale per l'allergia Allegra.
La grave psicosi in un giornalista della BBC dopo il vaccino contro la febbre gialla di Sanofi è solo la punta dell'iceberg con questa società.
BASF era un altro prodotto di IG Farben. Non turbati dai Trial di Norimberga, oggi sono la più grande società chimica del mondo. Producono materie prime per prodotti farmaceutici, materie plastiche, semi geneticamente modificati e altro ancora.
Johnson & Johnson è un nome familiare, noto per Splenda, Band-Aids e baby powder. Sfortunatamente il loro famoso talco in realtà causa il cancro alle ovaie, e furono costretti a pagare 72 milioni di dollari a una donna che usava il loro prodotto religiosamente che si ammalò di cancro.
Margaret Hamburg ha ricoperto il più alto incarico presso la FDA, commissario, dal 2009 al 2015. Ha assicurato i profitti di Johnson & Johnson attraverso una regolamentazione minima, per assicurare i profitti dell'hedge fund del marito Renaissance Technologies, proprietaria di una grande partecipazione in J & J.
Il padre di Amburgo era presidente della Carnegie Corporation: padre e madre erano entrambi direttori della American Eugenics Society.
Toddlers on Amphetamine: History of Big Pharma e Major Players (Full Documentary)
Questo è il primo documentario integrale di Era of Wisdom, "Toddlers on Amphetamine: History of Big Pharma e Major Players." Documenta tutta la storia della medicina allopatica, la storia nascosta di ciò che chiamiamo "big pharma" e come il mondo generalmente è diventato così com'è oggi.
Esamina la storia delle sostanze chimiche, del veleno in particolare, delle malattie, del potere e della psicopatia. È completamente gratuito: libero di ripubblicare ovunque con il credito di Era of Wisdom, libero di fare copie fisiche e diffuse ovunque.
Scritto e diretto da Cassius Kamarampi , narrato da Josh Mur. Musica di Cassius Kamarampi. Clicca QUI per le risorse.
Se parliamo di Vaccini e Feti Abortiti.. capiamo che non è più l’opinione di un solo scienziato “anti-vaccinista” mosso da chissà quale desiderio di turbare la quiete pubblica e di minare la salute di migliaia di persone a contestare i vaccini.
Sono diversi i ricercatori indipendenti che giungono alla stessa conclusione: la tecnica di produzione dei vaccini, in particolare quella dei vaccini virali, andrebbe ripensata poiché i “contaminanti” presenti in essi potrebbero provocare effetti collaterali anche molto gravi.
Un dato di fatto che nessuno nega, è che nella tecnica di produzione di alcuni vaccini virali vengano utilizzati terreni di coltura contenenti due linee cellulari umane diploidi, allestite originalmente (1964 e 1970) da tessuti di Feti Abortiti. La prima linea è la WI-38 (Winstar Institute 38), con fibroblasti diploidi di polmone umano derivati da un feto femmina svedese abortito perché la famiglia riteneva di avere già troppi figli, preparata e sviluppata da Leonard Hayflick nel 1964, numero ATCC CCL-75. Questa linea viene utilizzata nei vaccini morbillo + parotite + rosolia, varicella e herpes zoster. La seconda linea cellulare umana è la MRC-5 (Medical Research Council 5, numero ATCC CCL-171), con fibroblasti di polmone umano provenienti da un feto maschio di 14 settimane abortito per “motivi psichiatrici” da una donna ventisettenne nel Regno Unito. La MRC-5 è stata preparata e sviluppata da J.P.Jacobs nel 1966. Viene usato per epatite A, epatite B, tifo, Polio, difterite + tetano + pertosse, vaiolo, rabbia e herpes zoster.
Alcuni virus, come quelli citati, sono ospite-specifici e per sopravvivere creano stretti legami con le cellule in cui penetrano. Quando un virus matura e si divide, acquisisce alcuni frammenti del DNA delle cellule che lo ospitano. Quando il virus viene incorporato nel vaccino porta con sé frammenti del DNA umano delle cellule su cui è stato coltivato. Poiché il nuovo DNA virus/cellula-fetale è almeno in parte della stessa specie del destinatario del vaccino (umano), nel momento in cui DNA virale modificato viene a contatto col DNA umano del soggetto che ha ricevuto il vaccino, si verifica la cosiddetta ricombinazione omologa del DNA. Si vengono cioè a formare cellule con un DNA virus/cellula-fetale/vaccinato che possono venire riconosciute come estranee scatenando una risposta immunitaria volta ad uccidere queste cellule anomale (infiammazione). Essendo l’oggetto di questa battaglia le cellule del soggetto stesso si scatena una “risposta autoimmune”.
Già nel 2011 la dott.ssa Helena Ratajczak fece notare che l’aumento dell’incidenza di autismo in USA avvenne in corrispondenza dell’introduzione della tecnica di coltura che prevede l’utilizzo di cellule fetali per la preparazione in particolare del vaccino MMR e suggerì che i due eventi potrebbero essere collegati. Queste alcune delle sue considerazioni:“Questo DNA umano potrebbe essere la causa di picchi di incidenza (dell’autismo ndt). Un picco ulteriore di aumento dell’incidenza di autismo si è verificato nel 1995 quando il vaccino per la varicella veniva fatto crescere sul tessuto fetale umano.”
“Il DNA umano da vaccino potrebbe essersi inserito in modo casuale tra i geni del destinatario per un processo di ricombinazione omologa, un processo che avviene spontaneamente solo all’interno di una specie. Hot spot (aree del genoma in cui le mutazioni sono più comuni ndt) per l’inserzione del DNA si trovano sul cromosoma X in 8 geni coinvolti nella formazione delle sinapsi delle cellule nervose, dello sviluppo del sistema nervoso centrale e della funzione mitocondriale. Questo potrebbe fornire qualche spiegazione del fatto che l’autismo è una malattia che colpisce in prevalenza maschi. Presi insieme questi dati sostengono l’ipotesi che il DNA umano residuo in alcuni vaccini possa causare autismo.”
A questa voce si associa ora quella della dott.ssa Theresa Deisher la quale prende spunto da tre recenti pubblicazioni in cui viene riporta la presenza di centinaia di mutazioni genetiche ad indicare che il disordine dello spettro autistico (ASD) possa essere una patologia legata ad instabilità genomica con una significativa componente ambientale.
L’aumento di incidenza di casi di autismo è notevole negli anni 1980, 1988 e 1996 in concomitanza con l’introduzione di vaccini per l’infanzia contaminati con retrovirus endogeno umano K (HERVK) e frammenti di DNA fetale umano. “Ci sono un gran numero di pubblicazioni circa la presenza di HERV (retrovirus endogeni umani) e la sua associazione con il linfoma infantile” ha osservato la dottoressa Deisher. “I vaccini MMR II e quello per la varicella oltre a tutti i vaccini che sono stati prodotti utilizzando la linea cellulare fetale WI-38 sono contaminati con questo retrovirus. E sia i genitori che i medici hanno il diritto di saperlo!“
La dott.ssa Deisher ha ipotizzato che sia l’HERVK che il DNA fetale umano presenti nei vaccini somministrati ai neonati possano contribuire all’instabilità genomica dei bambini con autismo causando mutazioni puntiformi de novo nel DNA del bambino.
I frammenti di DNA fetale sono inoltre induttori di reazioni autoimmuni (tra cui diabete giovanile di tipo 1, sclerosi multipla e lupus), mentre entrambi frammenti di DNA e retrovirus sono noti per causare inserimenti genomici e mutazioni.
La Food and Drug Admintration in una sua nota scrive:
“I rischi associati al residuo di DNA del substrato sono stati dibattuti per 40 anni senza risoluzione. I potenziali rischi sono considerati duplici: in primo luogo il DNA potrebbe avere un potenziale oncogeno; in secondo luogo il DNA potrebbe essere infettivo…Ci sono diversi modi con cui il DNA potrebbe essere oncogeno: la cellula contenete DNA del substrato potrebbe possedere uno o più geni dominanti oncogeni, oppure potrebbe integrarsi nel cromosoma dell’ospite. Le conseguenze di questa integrazione potrebbe essere: 1. distruggere un gene tumore-soppressore 2. integrarsi nei pressi di questo gene ed alterarne la normale espressione. Il rischio di infettività si pone se il DNA del substrato contiene un genoma di un virus contagioso. Così, se il genoma di questo virus viene inoculato nel vaccinato, potrebbe stabilire un’infezione nell’uomo. Il genoma infettivo potrebbe essere un virus a DNA, sia integrato o extra-cromosomico, o potrebbe essere il provirus DNA di un retrovirus. (Tuttavia, questo meccanismo non è stato considerato probabile per le minime quantità di DNA che si è consentito possano essere presenti nei vaccini).“
Si prega di notare che dichiarano che il meccanismo è ritenuto improbabile perché “hanno permesso” minime quantità di DNA.
La FDA conosce dunque da decenni i rischi della possibile mutagenesi che può avvenire utilizzando le linee cellulari embrionali umane e, invece di promuovere studi per la sicurezza, ha regolamentato la quantità di DNA umano che potrebbero essere presenti in un vaccino (NON più di 10ng)3.
Purtroppo, il team della Dr.ssa Deisher ha scoperto che i livelli del DNA fetali andavano ovunque da 142ng a 2000ng per dose, ben oltre il livello ritenuto “sicuro“.
Certamente queste scoperte dovrebbero generare un’indagine immediata della FDA se non un divieto di utilizzare linee di cellule fetali come substrato per la produzione dei vaccini.
Secondo l’istituto farmaceutico e di ricerca della dottoressa Deisher i seguenti 24 vaccini sono prodotti utilizzando cellule da feti abortiti e/o contengono DNA, proteine o detriti cellulari correlati da colture di cellule derivate da feti umani abortiti:
Varicella: (varicella e herpes zoster) Varilix (GlaxoSmithKline)
Epatite A: Epaxal (Crucell/Berna)
Rabbia: Imovax (Sanofi)
Le implicazioni morali sono ben descritte dal documento della Pontificia Accademia Pro Vita5 in cui si sottolinea come “permane il dovere morale di continuare a lottare e di usare ogni mezzo lecito per rendere difficile la vita alle industrie farmaceutiche che agiscono senza scrupoli etici” e che “Essi (i genitori) dovrebbero invocare, se necessario, l’obiezione di coscienza rispetto all’uso di vaccini prodotti mediante ceppi cellulari di origine fetale umana abortiva. Ugualmente dovrebbero opporsi con ogni mezzo (per iscritto, attraverso le diverse associazioni, i mass media, ecc.) ai vaccini che non hanno ancora alternative senza problemi morali, facendo pressione affinché vengano preparati vaccini alternativi non collegati a un aborto di feto umano e chiedendo un controllo legale rigoroso delle industrie farmaceutiche produttrici.”
Le implicazioni sanitarie, come abbiamo visto possono essere notevoli e gravi ed occorre riflettere seriamente sul rischio che viene fatto correre ai milioni di bimbi, di adulti e di donne in gravidanza che vengono vaccinati quotidianamente con questi vaccini.
Altri utilizzi di feti abortiti nella produzione di vaccini:
– RA273 (utilizzato in vaccini per la rosolia) coinvolge 28 feti abortiti. Ventisette utilizzati per isolare il virus che poi è stato coltivato in WI-38. L’acronimo significa RA273: R = rosolia, A = Abortus, 27 = 27 feto testato, 3 = 3 ° tessuti espiantati. Il 27 Th feto era da una madre di 25 anni esposta alla rosolia. Il feto è stato chirurgicamente abortito a 17 giorni dopo la malattia materna e dissecato immediatamente. Espianti da diversi organi sono stati coltivati e crescita cellulare di successo è stata ottenuta dal polmone, pelle e reni. Si era poi fatta crescere sul WI-38.
– A.C6 (usato per vaccini per l’influenza, influenza aviaria e influenza suina) è stato sviluppato nel 1995 da “culture della retina embrionale” ottenute nel 1985. Questo aborto è stato effettuato in Francia in un feto a 18 settimane di gestazione (i bambini di questa età si possono allungare, sbadigliare, strofinare gli occhi, aprirli e sono prossimi a poter vivere fuori dall’utero). Secondo un centro FDA “la gravidanza era completamente normale” ed è stato effettuato l’aborto “semplicemente perché la donna voleva sbarazzarsi del feto“. I medici volevano un feto sano come questo perché “un bambino non ancora nato con problemi medici o da genitori con problemi medici o con una storia familiare di problemi medici, non sarebbe stato accettabile come fonte di materiale per linee cellulari che dovevano essere sottoposte all’approvazione della regolamentazione” (Fulwiler).
– HEK293 è una linea cellulare derivata da reni embrionali umani. La linea è stata sviluppata dallo scienziato Alex Van der Eb, nei primi anni settanta, nel suo laboratorio presso l’Università di Leida, Olanda. La fonte delle cellule era un feto abortito, sano. Il HEK293 è denominato così perché era il293° esperimento di Frank Graham.
Sull’estrema tossicità e pericolosità delle vaccinazioni pediatriche spero non vi siano più dubbi.
Cerchiamo ora di capire quanto intascano i facoltosi camici bianchi, coloro che osannano le vaccinazioni accusando pesantemente i genitori che le obiettano, grazie a questo atto medico.
Ad aiutarci nella comprensione un documento pubblicato nel 2015 da “Toscana Medica”, un mensile di informazione curato dall’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Firenze.
Nella pagina dedicata ai compensi per le prestazioni troviamo che il medico percepisce 15 euro per ogni atto vaccinale mono o pluri-somministrazione, e un bonus al raggiungimento dei seguenti obiettivi:
- 1.000 euro per copertura vaccinale tra i propri assistiti > 95% x terza dose esavalente;
- 1.000 euro per copertura vaccinale tra i propri assistiti > 95% x morbillo;
- 1.000 euro per copertura vaccinale tra i propri assistiti femmine > 80% x papilloma virus.
Non male come incentivo economico per i vaccinatori incalliti.
Per i medici che cincischiano, infatti, tali premi vengono dimezzati se le coperture vaccinali calano tra il 92 e il 95% per esavalente e morbillo e tra il 71 e l’80% per il papilloma virus.
No vax? No money!
La GSK, Sanofi-Pasteur, Merck e le altre lobbies che spacciano vaccini ringraziano di cuore perché con simili incentivi ai medici (pagati dalle regioni, quindi dalle tasse dei contribuenti) loro vendono molti più vaccini e quindi guadagnano di più. Coloro che ci rimettono sono sempre gli esseri più indifesi: i bambini.
I dati sopra riportati riguardano la regione Toscana, la regione rossa dell’uomo delle lobbies farmaceutiche per antonomasia, l’ex premier Matteo Renzi, ma si possono ipotizzare benefit simili anche in altre regioni…
Anche se nelle modifiche al decreto Lorenzin, per ora, bonus similari sono difficili, sarà infatti già una sfida far quadrare i conti per le vaccinazioni su operatori sanitari e scolastici...
Vediamo nella pratica cosa un pediatra ligio al Sistema potrebbe portarsi in saccoccia a fine anno, supponendo con un pacchetto di 500 assistiti (ne può avere al massimo 800, mentre un medico di famiglia anche fino a 1500) e ovviamente supponendo riesca a raggiungere gli obiettivi.
Inizia intanto col mettere in tasca i 3000 euro (1000 per esavalente, morbillo e papilloma) ma attenzione anche ai 15 euro “per ogni atto vaccinale”.
Il 95% di 500 pazienti è 475, che vanno moltiplicati per 15 euro > 475 x 15 = 7125 euro per l’esavalente. A cui vanno sommati 7125 euro per il morbillo.
L’80% di 500 è 400 pazienti che si moltiplicano x 15 euro > 400 x 15 = 6000 euro per il papilloma.
La conclusione molto approssimativa è: 3000 euro di bonus + 7125 euro (95% esavalente) + 7125 euro (95% morbillo) + 6000 euro (80% papilloma) = 23.250 euro.
Il tutto senza considerare le altre vaccinazioni!
Per esempio per il vaccino anti-meningocco di tipo B è stato stabilito (sempre dalla regione Toscana) in accordo con i pediatri (FIMP) e l’Azienda Sanitaria di Firenze un compenso pari a 20,60 euro per vaccino somministrato.
Poi mancherebbe all’appello anche il vaccino anti-influenzale, anche se riguarda maggiormente la categoria dei medici di famiglia. Un esempio per tutti la ASL di Melegnano in Lombardia ha siglato un accordo per garantire 8 euro ad ogni vaccinazione anti-influenzale, invece dei 6 euro previsti a livello regionale a tutti i medici che raggiungono la copertura vaccinale del 65% e addirittura 10 euro a dose se la copertura sale al 75%.
Soldi, soldi e soldi, basta solo inoculare veleni neurotossici...
Conclusione
Quanti sono i soldi a fine anno che un medico intasca grazie alle vaccinazioni?
Non è dato saperlo con precisione econometrica, e se anche i dati e gli esempi qui riportati sono esagerati, non è sbagliato azzardare numeri a quattro o cinque cifre, cioè svariate migliaia di euro per arrivare a decine di migliaia, ogni singolo anno.
Un meccanismo che promette soldi in cambio di una pratica medica (di per se pericolosissima) si dovrebbe chiamare concussione, ma siccome dal punto di vista giuridico in questo caso non esisterebbe reato, non si può... Per cui chiamiamolo pure crimine contro l’infanzia.
Con tali incentivi, benefit e bonus economici quanti medici fanno i vaccini perché credono in questa pratica e quanti invece li fanno solo per intascare i soldi?
O peggio ancora quanti medici inoculeranno veleni per paura di ritorsioni professionali dalla Dittatura Sanitaria ormai instaurata in Italia?
Una pratica medica rischiosissima come quella delle vaccinazioni pediatriche di massa può venire incentivata a suon di quattrini, ricchi premi e cotillon solo in una società materialistica in cui si è perduta la visione spirituale dell’essere umano, in cui la vita e l’uomo sono delle merci, dei prodotti di scambio il cui valore viene deciso dal Ministero della Propaganda e dal Ministero della Malattia.
Nella foto a sinistra il Dott. Stefano Montari e a destra l'Interprete di Classico Beatrice Lorenzin.
"Ma voi credete veramente che una signora di 46 anni con il diploma di liceo classico si sia svegliata una mattina con l'idea di fare una legge che impone 10 vaccini obbligatori per il bene dei vostri figli?
Quando un'azienda farmaceutica è costretta a sperimentare un farmaco sull'uomo e questo accade spesso,deve cercare con gran fatica qualche decina di volontari.
Forse un centinaio.
Deve farlo segretamente perchè é una procedura vietata.
I volontari devono firmare un accordo di segretezza super blindato che toglie all'azienda qualsiasi responsabilità sugli effetti collaterali.
Ci vogliono mesi, a volte anni e gli costa una fortuna perchè le cavie umane vengono pagate profumatamente.
Sono sempre persone in gravi difficoltà economiche o nel peggiore dei casi abitanti nei paesi del terzo mondo.
Negli Stati Uniti viene proposto ai condannati in cambio di una sorta di baratto.
Uno sconto di pena.
Ora, questo governo e questo ministro insieme alla carogna di firenze hanno fornito su un piatto dorato e gratuitamente qualche milione di bambini italiani che saranno schedati come cavie per la sperimentazione di 10 antigeni + i vaccini consigliati...
Non dovranno nemmeno assumere centinaia di assistenti per osservare le reazioni avverse perché vi daranno un modulo precompilato dove loro hanno gia scritto le reazioni che voi con una X andrete a barrare.
Ovviamente solo le reazioni che loro vi permettono di segnalare.
Le più gravi come epilessia,encefalite,encefalopatia,SIDS,disordini cardiaci,arresto cardiaco,arresto respiratorio,disordini gastroenterici,autismo voi non potete segnalarle.. questo spetta ai medici delle ASL e voi non lo saprete mai.
Le ASL sono già sommerse di contenziosi legali. Non vi permetteranno di aumentarli.
È per questo che vi faranno firmare il consenso informato facendolo sembrare una formalità...
Non ve lo faranno neanche leggere e voi firmandolo dichiarate che siete consapevoli dei rischi correlati alla vaccinazione che vi stanno obbligando a fare... una follia!
PS. Le schede tecniche di prodotto che potete scaricare sul sito della torrinomedica.it vi dicono gia quali sono le reazioni avverse,anche l'autismo mascherato dai termini encefalite ed encefalopatia che,come ormai abbiamo imparato,sono gravi danni neurologici che colpiscono il parenchima encefalico e spesso progrediscono a sindrome dello spettro autistico.
Hanno spostato le reazioni più gravi dal capitolo "effetti collaterali" al capitolo "speciali avvertenze" e dovete far scorrere parecchio le pagine( sperano che nessuno vada mai a leggere lì... ) Glaxo e Sanofi vi scrivono tutto in modo che voi non possiate mai fare causa a loro perchè vi avevano avvertito.
Potete fare causa solo a chi vi ha obbligato a farli.
Il colosso farmaceutico francese Sanofi Pasteur ha accettato di rimborsare 1,4 milioni di dollari di vaccini anti-dengue inutilizzati su richiesta del governo filippino.
"Sanofi Pasteur ha risposto positivamente alla richiesta del Dipartimento della Salute delle Filippine (DoH) di fornire un rimborso per le dosi di Dengvaxia non utilizzate dal governo nel programma di vaccinazione pubblica", ha detto la società in una dichiarazione ai media lunedì.
Sanofi ha tuttavia chiarito che la sua decisione di restituire parte dei vaccini per un valore di P3.5 miliardi non è dovuta a problemi di sicurezza o di qualità, ma a correggere la percezione pubblica dei filippini riguardo al vaccino.
"La nostra decisione di rimborsare le dosi non utilizzate non è correlata a problemi di sicurezza o di qualità con Dengvaxia. Piuttosto, Sanofi Pasteur spera che questa decisione ci permetta di essere in grado di lavorare in modo più aperto e costruttivo con il Dipartimento della Salute per affrontare il tono negativo nei confronti del vaccino contro la dengue nelle Filippine oggi ", ha detto.
"[La società] crede fermamente che questo tono sia dovuto a un fraintendimento dei benefici e dei rischi associati al vaccino contro la febbre rompiossa e alla mancanza di consapevolezza tra il pubblico in generale, in particolare i genitori di bambini vaccinati, che il beneficio complessivo della vaccinazione contro la dengue rimane positivo in paesi altamente endemici come le Filippine ", ha detto.
Sanofi ha chiesto di incontrare il Dipartimento della Sanità per il rimborso e collaborerà con il Dipartimento della Sanità per fornire al pubblico informazioni più equilibrate sulla vaccinazione contro la dengue, nella speranza di ripristinare la fiducia del pubblico nei programmi di vaccinazione in generale.
Il DoH, nella sua lettera al capo di Sanofi Pasteur Asia-Pacifico Thomas Triomphe, ha chiesto il pagamento delle fiale inutilizzate del vaccino anti-dengue pari a 1,4 miliardi di dollari o 27,8 milioni di dollari.
In un'altra lettera, il Dipartimento della Sanità disse a Sanofi che doveva condurre il "serotest" sugli oltre 830.000 individui, per lo più bambini, inoculati con il vaccino usando un test di recente sviluppo per determinare il loro stato di pre-vaccinazione. È senza alcun costo per il governo filippino.
Il Dipartimento della Salute ha inoltre richiesto documenti su tutte le sperimentazioni cliniche e su altri studi riguardanti la Dengvaxia nelle Filippine, compresa la prova che questi hanno superato gli standard di revisione etica del Consiglio filippino per la ricerca e lo sviluppo della salute.
Sanofi è stato in acqua calda dopo aver ammesso che il vaccino anti-dengue, somministrato a circa 830.000 individui, può causare un caso più grave di dengue per i pazienti per la prima volta.
Il Dipartimento della Sanità ha sospeso il mese scorso il programma di vaccinazione contro la febbre rompiossa sulla base di un parere di Sanofi.
La Food and Drug Administration (FDA) ha ordinato il ritiro della medicina nello stesso mese. Il governo ha speso P3,5 miliardi di dollari o circa $ 70,2 milioni per il programma di immunizzazione, iniziato durante il periodo del Segretario alla Salute Janette Garin sotto l'amministrazione Aquino. KENNETH HERNANDEZ
Fare vaccini è diventato conveniente: stiamo assistendo a un grande rilancio della ricerca, un’esplosione di attività promozionali e culturali, accompagnate da una aggregazione, in poche grandissime multinazionali, di buona parte dell’industria vaccinale.
Con il nuovo vaccino contro il meningococco B, (Bexsero®▼), GlaxoSMithKline potrebbe superare il leader del settore, Sanofi. L’ipotesi è stata avanzata da un’analisi di GlobalData, secondo la quale le vendite del nuovo vaccino arriveranno a 570 milioni di dollari in 10 anni. Il monovalente Bexsero®▼(4CMenB) e il quadrivalente Menveo (MenACWY) hanno fatto guadagnare all’azienda britannica, nel 2015, rispettivamente 167 e 232 milioni di dollari, fatturati raggiunti anche grazie all’accordo con il governo britannico per far rientrare il vaccino nei programmi nazionali di immunizzazione, con la somministrazione ai bambini di due, quattro e 12-13 mesi.
La domanda delle dosi è stata così alta che all’inizio del 2016 l’azienda inglese si è trovata a corto di scorte1.
GSK, inoltre, lancerà un altro vaccino, il pentavalente MenABCWY (una via di mezzo tra Bexero®▼e Menveo), attualmente in fase II di sperimentazione (ricerca sull’uomo)2, che potrebbe portare a un cambio nei programmi di vaccinazione. MenABCWY è destinato a crescere fino a 435 milioni di dollari di fatturato entro il 2025. GlobalData sostiene che il candidato potrebbe sostituire i vaccini MenACWY attualmente raccomandati, Menveo di GSK e Menactra di Sanofi Pasteur, facendo sì che il suo successo possa avvenire a spese di Sanofi3.
Nel complesso, il mercato è destinato a crescere dagli 1,1 miliardi di dollari del 2015 a 1,8 miliardi nel 2025, con il prossimo vaccino di GSK e i cambiamenti nazionali nel programma di immunizzazione a guidare l’espansione.
Nel frattempo, però, GSK fa affidamento sui suoi vaccini già in commercio per i guadagni di vendita che compensano perdite di altri settori. Nel 2015, Bexsero®▼e Menveo, che appartenevano a Novartis (ceduti a GSK tra il 2014 e il 2015), arrivarono complessivamente a 115 milioni di sterline (167 milioni dollari) e 160 milioni di sterline (232 milioni di dollari).
Ma Menactra di Sanofi Pasteur ha sovrastato gli importi nel 2015, con vendite in crescita del 18,2% a 563 milioni di euro (639 milioni di dollari). Per quanto riguarda invece Trumenba di Pfizer, che protegge contro il meningococco B come Bexsero®▼ di GSK, raggiungerà circa i 225 milioni di dollari nelle vendite del 2019, secondo le prime stime.
GSK assicura che entro il 2020 verranno lanciati 40 nuovi farmaci e vaccini, di cui l’80% ha il potenziale di essere “first-in-class” grazie a nuovi meccanismi d’azione. Le nuove molecole e l’andamento della company sono stati presentati il 3 novembre 2015 a New York agli investitori finanziari di tutto il mondo. Andrey Witty, Ceo di GSK, ha evidenziato come i nuovi prodotti già contribuiscono e contribuiranno nel prossimi anni a pareggiare (e non solo) le perdite dovute alla scadenza dei brevetti e alla conseguente erosione dei generici.
“I nuovi prodotti – ha precisato Witty – cresceranno molto di più rispetto a quanto perderemo per questo brevetto scaduto”4.
In tutto, GSK ha il potenziale di depositare fino a 20 domande di autorizzazione alle autorità regolatorie prima del 2020. Nel quinquennio 2010-2015 GSK ha ottenuto il numero più alto di approvazioni da parte dell’agenzia americana (FDA), ben 14, superando ogni altra società farmaceutica. Molteplici le collaborazioni con il mondo accademico e altre company, in tutto oltre 1.500, che producono ogni anno una media di 35 pubblicazioni su giornali ad altissimo impatto scientifico (Cell, Nature, Science). Dal 2014 al 2015, ricercatori GSK sono stati co-autori di oltre 1.600 pubblicazioni.
Le aree strategiche di ricerca e sviluppo GSK sono sei: HIV & malattie infettive, oncologia, immuno-infiammazione, vaccini, respiratorio e malattie rare. In particolare, la situazione dello sviluppo dei vaccini è stata illustrata da Moncef Slaoui, chairman of Vaccine4.
La società britannica ha la più ampia gamma di vaccini contro la meningite meningococcica approvati e candidati. Questo include Menveo (MenACWY) tetravalente, approvato il 64 Paesi, e il vaccino Men B (Bexsero®▼, approvato in Usa ed EU) e di un vaccino pentavalente MenABCWY, che potrebbe diventare l’opzione ottimale per la prevenzione delle malattie ed è attualmente in sviluppo di fase II. GSK ha due nuovi approcci alla vaccinazione RSV (virus respiratorio sinciziale) in Fase II di sviluppo clinico. Nella prevenzione dell’herpes zoster troviamo Shingrix (zoster).
In conclusione, come ha sottolineato Witty: “Oggi abbiamo profilato circa 40 potenziali nuovi farmaci e vaccini innovativi, che sosterranno la futura crescita del nostro business nei farmaci e nei vaccini. Il livello di innovazione in questo portfolio è sostanziale: lo consideriamo un fattore critico nell’attuale scenario in cui i decisori devono trovare un bilanciamento tra la pressione sui prezzi e la domanda. Questo livello di innovazione ci rende fiduciosi nella possibilità di generare un significativo valore per gli azionisti insieme a benefici allargati per pazienti e consumatori”4.
Fare vaccini è diventato conveniente: stiamo assistendo a un grande rilancio della ricerca, un’esplosione di attività promozionali e culturali, accompagnate da una aggregazione, in poche grandissime multinazionali, di buona parte dell’industria vaccinale.
In effetti, da quando si è passati dai 3 vaccini degli anni ’80 (antipolio, antidif-tetanica) ai 15 odierni (aggiungendo quelli contro epatite B, pertosse, emofilob Hib, meningococco B e C, pneumococco, rotavirus, morbillo, parotite, rosolia, varicella, papilloma virus, influenza…) il “mercato” è cambiato, con guadagni consistenti da parte dei produttori. Nel sito ufficiale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS o WHO) ha fatto la comparsa un documento che potete consultare a questo indirizzo:
Global Vaccine Market Features and Trends Miloud Kaddar Senior Adviser, Health Economist WHO, IVB, Geneva http://who.int
Le tabelle con i dati sul fatturato e i suggerimenti su come sviluppare il mercato delle vaccinazioni confermano che la vendita di vaccini è diventata per l’industria una miniera d’oro che deve essere curata e preservata per mezzo di politiche sanitarie che nei vari paesi sostengano, promuovano, ed incentivino le vaccinazioni. Non si specifica “anche le vaccinazioni inutili”, ma i dati e il testo che li accompagna parlano da sé.
Le prime slide evidenziano l’enorme potenziale di sviluppo che in questi ultimi anni ha contraddistinto le vendite di vaccini nei paesi sviluppati con un incremento del 10-15 % contro una crescita del 5-7% degli altri farmaci.
SLIDE n. 4
Dal 2000 al 2013 il valore del mercato dei vaccini è quadruplicato: da 5 miliardi di dollari a quasi 24 miliardi di dollari nel 2013.
Tuttavia, il mercato in Occidente è piccolo, come mostrano i grafici, perché i tre quarti della popolazione mondiale risiede nei paesi in via di sviluppo.
SLIDE n. 3
E devono essere questi, si sottolinea, il nuovo target dell’industria. Obiettivo per i prossimi anni: raggiungere i 100 miliardi di dollari entro il 2025 grazie ai 120 nuovi prodotti che sono stati programmati e di cui 60 vengono dichiarati rilevanti per i paesi in via di sviluppo. Fattore strategico è il seguente: “Vaccine becoming an engine for the pharmaceutical industry”, i vaccini stanno diventando il motore dell’industria farmaceutica.
SLIDE n. 6
Sta dunque emergendo, dichiara il documento OMS, un “new business model” per i vaccini. Infatti, “sempre nuovi e sempre più costosi vaccini stanno entrando nel mercato a una velocità ineguagliata rispetto al passato”: “Newer and more expensive vaccines are coming into the market faster than ever before”.
SLIDE n. 7
Segue una dettagliata analisi dei maggiori produttori mondiali, del fatturato che essi ottengono da vari vaccini. Da questa apprendiamo che solo nella prima metà del 2012, uno dei vaccini più incredibilmente redditizi è stato quello contro il Papillomavirus (893 milioni di dollari, sommando le vendite delle due case produttrici: la Merck 608 milioni di dollari con il suo Gardasil e la GlaxoSMithKline 285 milioni di dollari con il Cervarix).
SLIDE n. 12
E veniamo alla fatidica domanda posta dalla SLIDE n. 14:
SLIDE n. 14
ma quali sono i fattori di crescita dei vaccini? (Vaccine market: growth factors?)
Risposta: una combinazione di fattori, il primo dei quali è “l’importanza di malattie infettive e di nuove minacce” (importance of communicable diseases and new threats). In due tabelle precedenti, infatti
SLIDE n. 11 e 12
erano evidenziati in rosso i ricavi ottenuti grazie ai vaccini anti-influenzali: accanto ad 1,2 miliardi di dollari della Sanofi per H1N1 ed influenza stagionale, vi sono i 441 milioni di dollari della Novartis sempre contro l’influenza suina (da cui originò la bufala della pandemia influenzale che causò una grave perdita di credibilità della stessa OMS, per i conflitti di interessi non dichiarati degli esperti che indussero l’organizzazione a lanciare l’allarme pandemico).
Altro fattore chiave è ovviamente, precisa sempre il documento, una domanda in crescita, un nuovo target tra la popolazione, e naturalmente i paesi emergenti.
Ecco perché sono schematizzate le direttive su come impostare la strategia di accordi commerciali con i governi, con i produttori locali, su come creare una domanda tanto nel settore pubblico che nel privato. I produttori locali (local manufacturers), in particolare, vanno tenuti sott’occhio, perché si stanno accaparrando fette importanti di mercato a prezzi più bassi. Pertanto la dicitura “accordi con i produttori locali”, non lascia molto spazio alla fantasia quanto ai contenuti.
E’ facile da intuire cosa s’intenda: ci si mette d’accordo sul livello dei prezzi e ci si spartisce la torta tra buoni amici nei mercati emergenti. In seguito agli interventi messi in campo dall’UNICEF e dalla PAHO (Pan American Health Organization), il mercato dei vaccini ha avuto una “spectacular increase” negli ultimi dieci anni diventando una priorità “nazionale, globale e regionale”.
Tutto questo, evidenzia la SLIDE n.24,
SLIDE n.24
grazie ad un incremento dimensionale delle campagne sull’opinione pubblica, all’introduzione di nuovi vaccini, all’incentivazione della copertura vaccinale di routine, e ad un incremento dei prezzi.
Dopo avere esaminato nel dettaglio il contributo dato dalle campagne e dall’attività delle due organizzazioni internazionali alla crescita dei fatturati dell’industria dei vaccini, vengono riassunti ancora una volta i fattori strategici che comunemente l’analisi economica prende in esame: domanda, offerta e risorse finanziarie. Sul lato della domanda leggiamo come imperativi: “vaccini e vaccinazioni, in cima all’agenda dei governi”; alla voce “finanziamenti” (Funding) leggiamo come prima direttiva: “risorse governative” (GoV resources SLIDE n. 33).
SLIDE n. 33
Voglio spingere l’obiettività fino ad affermare che il documento è riflesso di un’onestà brutale, ma sempre di onestà. In Italia i comitati di affari sulla salute pubblica pullulano, ma mai nessuno avrebbe reso pubblico un documento del genere. Segno da un lato che il principio della trasparenza ancora regge da qualche parte nel mondo, ma segno anche del fatto che ragionare di necessità di incrementare a più non posso le vaccinazioni per ragioni economiche è considerato dai manager dell’industria farmaceutica un obiettivo più che legittimo, degno di difesa e tale, sembrerebbe di capire, da non dover suscitare alcuna indignazione, ma solo entusiasmo per i risultati più che brillanti conseguiti nell’ultimo decennio.
Invece l’indignazione sorge, e tanto più forte pensando a tutte le accuse che in questi anni hanno investito chi sosteneva che alla base di campagne vaccinatrici condotte in modo illogico e irrazionale non ci potesse essere se non una precisa strategia economica dell’industria farmaceutica5.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), sotto gli occhi del mondo, rende pubblico un documento di tal genere in quanto legittimo dal punto di vista esclusivo dell’industria. Ma può dichiararsi onesto ed in buona fede chi afferma che articoli medici e scientifici finanziati dalle grandi case farmaceutiche non risentirebbero neppure in minima parte di ciò che manager ed analisti economici vanno raccomandando ai consigli di amministrazione delle industrie del farmaco, e cioè di sviluppare la vendita di vaccini?
Si può in tutta buona fede affermare che mai nulla di quelle raccomandazioni contribuisca, ad esempio, a far trascegliere ai ricercatori i dati più favorevoli ai vaccini, piuttosto che quelli meno favorevoli quando si parli di reazioni avverse, di collegamento tra iper-vaccinazione e malattie auto-immuni, o di tossicità degli adiuvanti vaccinali (come ad es. i Sali di alluminio)?
Con il vaccino contro la varicella, la Merck guadagna 392 milioni di dollari (= 350 milioni di euro). Per avere un ordine di grandezza: si tratta di una cifra superiore a quella che l’intera manovra finanziaria italiana 2014-15 ha devoluto al settore ricerca e sviluppo (circa 300 milioni). E ancora: viene rilasciato con il logo dell’OMS un documento che senza mezzi termini afferma la necessità di fare spendere ai governi dei paesi in via di sviluppo miliardi di dollari in vaccini quando una delle priorità per quelle aree del mondo è investire in qualcosa che per la salute è ben più vitale come alimentazione adeguata, istruzione, migliori condizioni igienico-sanitarie negli ambienti di vita e di lavoro, accesso a strutture ospedaliere efficienti, disponibilità di acqua potabile, senza i quali i vaccini nulla possono per migliorare le aspettative di vita. Ed anche nei paesi sviluppati, chiediamo, quante risorse utilmente incanalabili verso un miglioramento delle prestazioni del sistema sanitario possono venire disperse grazie alla rampante politica di espansione economica dei manager dei vaccini?
Dal 2012 in Italia, quando i vari governi hanno imposto tagli alla sanità, le manovre ammontavano a circa 2 miliardi di euro al colpo. Sempre per avere un ordine di grandezza: con un solo vaccino anti-papillomavirus, dall’efficacia non dimostrata, Glaxo e la Merck hanno guadagnato in soli 6 mesi circa ¼ dei tagli alla spesa sanitaria italiana programmati per il 2012; sempre con il vaccino anti-papillomavirus nel 2010 la sola Merck ha introitato oltre 1 miliardo di dollari e la Sanofi altrettanto con il vaccino anti-influenzale. Cioè, dalle vendite di soli 2 vaccini si è ricavata una cifra circa pari alla manovra finanziaria su tutta la sanità italiana di cui si è discusso in questi mesi (2,6 miliardi di euro).
E normale che l’industria farmaceutica guadagni vendendo i propri prodotti, come qualsiasi azienda. Quello che non è accettabile è l’intervento diretto o indiretto nelle politiche sanitarie dei governi, o l’insistere in spregiudicate tecniche di marketing di vendita della paura allo scopo di incrementare i fatturati. E’ questo aspetto a destare maggiore preoccupazione.
Se lo strapotere economico delle industrie dei vaccini ha per mira dichiarata la propria ulteriore espansione, allora sarebbe doveroso che l’OMS riscrivesse quel documento dal punto di vista dei pazienti (e dei contribuenti), e ponesse in cima alle priorità per i governi non quella di acquistare a tutto spiano i vaccini, ma quella di adottare una politica vaccinale rispondente a buon senso, razionalità e misura, e non ultimo all’indipendenza sia economica che scientifica dai comitati di valutazione e consulenza ricchi (è proprio il termine esatto) di conflitti di interessi con l’industria farmaceutica.
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