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lunedì 25 agosto 2025

Turbo Cancro e Dati Manipolati: L'Epidemia Silenziosa che Sfida il Sistema Sanitario Globale

L'Epidemia Silenziosa che Sfida il Sistema Sanitario Globale


Negli ultimi anni, un'ombra inquietante si è allungata sulla comunità medica e sulla salute pubblica: il fenomeno del "turbo cancro". Non si tratta di una nuova malattia, ma di un'accelerazione anomala e fulminante di tumori che compaiono in persone in apparente buona salute o in remissione da anni. 


Di Corrado Cianchino PhD e Salvatore Calleri NatMed

Oncologi e ricercatori indipendenti stanno lanciando un allarme che i media mainstream e le istituzioni sembrano ignorare: i vaccini a mRNA potrebbero avere un ruolo diretto nello scatenare e nel favorire la progressione di queste forme oncologiche, la cui aggressività non trova precedenti.


Le Prove Emergenti e la Teoria della Sorveglianza Immunitaria

Il dibattito scientifico, confinato alle piattaforme non censurate, sta portando alla luce studi e testimonianze cliniche che disegnano un quadro preoccupante. Secondo un preprint del 2025, sono stati documentati numerosi casi di recidive tumorali e progressioni anomale in soggetti vaccinati, un fenomeno che richiede un'indagine urgente e trasparente.

Il professor Mariano Bizzarri, oncologo di fama internazionale, ha spiegato in un articolo su DCNews come la tecnologia a mRNA possa interferire con il delicato equilibrio della "sorveglianza immunitaria" del nostro corpo. Questo meccanismo, vitale per individuare e distruggere le cellule cancerose, se indebolito, può permettere a tumori silenti di proliferare in modo incontrollato, portando a una crescita esplosiva della malattia.

Non solo. Persino la FDA avrebbe ammesso, secondo un'inchiesta di Wake Up Eire, un potenziale collegamento tra i vaccini COVID e l'insorgenza di tumori, una rivelazione scioccante che ha avuto una copertura mediatica quasi nulla. In un'altra intervista riportata su Vivere in Modo Naturale, il professor Angus Dalgleish, oncologo di fama mondiale, ha esplicitamente chiesto di bandire immediatamente le iniezioni di mRNA, a seguito delle sue osservazioni cliniche su un'accresciuta aggressività dei tumori in pazienti vaccinati.


L'Epidemia di Tumori Giovanili e il Silenzio delle Statistiche Ufficiali


L'Epidemia di Tumori Giovanili e il Silenzio delle Statistiche Ufficiali



L'aumento dei casi di tumore non si limita agli anziani. I dati clinici raccolti da medici e ricercatori mostrano un incremento esponenziale dei tumori aggressivi anche in fasce di età più giovani. Questo fenomeno, che sta accelerando in modo preoccupante, sfida ogni logica scientifica basata sui fattori di rischio tradizionali e getta un'ombra pesante sull'intera campagna di vaccinazione.

  • L'Impennata Sospetta dopo il 2021

Le istituzioni sanitarie ufficiali come il National Cancer Institute (NCI) e il National Institutes of Health (NIH) riconoscono l'aumento dei tassi di cancro a insorgenza precoce (sotto i 50 anni), ma tendono a inquadrarlo in un contesto di lungo periodo, attribuendolo a fattori di rischio noti. Tuttavia, un'analisi temporale più attenta rivela una traiettoria di crescita che ha avuto un'impennata proprio in coincidenza con l'avvio delle campagne di vaccinazione di massa e gli anni successivi.

Un'indagine del NIH, pubblicata a maggio 2025, ha riscontrato che i tassi di incidenza per 14 tipi di cancro sono aumentati nelle persone sotto i 50 anni, con un'accelerazione particolarmente evidente tra il 2020 e il 2021.

  • Fonte NIH: AHA News

  • Fonte dell'accelerazione annuale: Uno studio pubblicato su ResearchGate, intitolato "Increasing Annual Cancer Incidence in Patients Age 20-49 Years: A Real-Data Study", conferma un aumento costante dell'incidenza annuale di tumori in questa fascia d'età.

  • Fonte: ResearchGate

L'American Cancer Society, pur notando un calo generale della mortalità, ha evidenziato nel suo rapporto del 2024 che l'incidenza del cancro è in aumento per molte forme comuni, e che l'età media della diagnosi si sta abbassando. In particolare, il cancro al colon-retto, un tempo patologia tipica degli anziani, è diventato la prima causa di morte per cancro negli uomini sotto i 50 anni e la seconda per le donne.

Le cifre non sono una novità, ma la loro accelerazione dopo il 2021 è il vero punto interrogativo. Un'obesità diffusa da decenni, un'alimentazione scorretta e la sedentarietà non possono da sole spiegare un'impennata così repentina e drammatica. Di fronte a queste evidenze, il silenzio dei media mainstream e la reticenza degli enti ufficiali a investigare questa correlazione è un vero e proprio atto di negazionismo scientifico.


Corruzione Istituzionale e l'Inganno Finale


Corruzione Istituzionale e l'Inganno Finale




Le stesse istituzioni che dovrebbero tutelarci, come CDC, FDA, EMA e l'OMS, sono state più volte accusate di avere profondi conflitti di interesse e legami finanziari con le grandi lobby farmaceutiche. Robert F. Kennedy Jr. ha apertamente definito l'OMS un'organizzazione corrotta e uno strumento di potere sovranazionale, motivo per cui ha spinto per l'uscita degli Stati Uniti.

Di fronte a queste evidenze, la "comunità scientifica", spesso brandita dai media per smentire qualsiasi dubbio, appare come una rete di enti e istituzioni che hanno coperto le bugie del passato e che ora continuano a farlo. Nonostante l'aumento dei tumori sia un fatto incontrovertibile, le statistiche ufficiali non lo attribuiranno mai ai vaccini. Riconoscere questa verità significherebbe ammettere la più grande frode sanitaria della storia, un crimine orchestrato con la complicità di governi, enti e media.

Il turbo cancro non è una coincidenza. È un tragico risultato di un esperimento globale condotto sulla pelle dei cittadini, mascherato da "scienza" e "salute pubblica". Ora che le prove emergono da più fronti, il muro di silenzio non potrà più reggere a lungo. La verità, per quanto scomoda, sta venendo a galla, e allora nessuno potrà più nascondersi dietro le statistiche truccate.

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sabato 19 luglio 2025

Il Mal di Testa: Non Solo Dolore, Ma Un Linguaggio del Corpo da Decifrare e Guarire Naturalmente

Illustrazione anatomica dettagliata delle strutture muscolari e nervose di testa, collo e spalle, aree spesso coinvolte nell'insorgenza di cefalee tensive e emicranie.


Chi non ha mai sentito la testa come una morsa, un tamburo battente o una pressione insostenibile? Il mal di testa non è solo un fastidio occasionale, ma un segnale potente che il nostro corpo ci invia.


 Scritto da Salvatore Calleri (NatMed)

Spesso sottovalutato, questo dolore è, nella maggior parte dei casi, la diretta conseguenza di tensioni muscolari che si annidano in testa, spalle e collo, vere e proprie sentinelle del nostro benessere psicofisico. Ma cosa innesca questa tensione? La lista è lunga e variegata, un vero e proprio specchio delle sfide della vita moderna: dallo stress cronico all'ansia galoppante, da un'alimentazione squilibrata (con eccessi di zuccheri o intossicazioni alimentari) a squilibri ormonali, allergie silenziose, una cattiva digestione, la fatica accumulata, e persino l'abuso di alcool o caffeina o, semplicemente, poche ore di sonno ristoratore.

Per addentrarsi nel cuore di questo "linguaggio del dolore" e imparare a combatterlo efficacemente, è cruciale distinguere tra le diverse forme di cefalee primarie. Parliamo qui del mal di testa come patologia a sé stante, differente dalle cefalee secondarie che, invece, sono sintomi di altre condizioni mediche sottostanti.


Le Voci del Dolore: Tipologie di Cefalee Primarie


Comprendere la natura del proprio mal di testa è il primo passo verso il sollievo. Le cefalee primarie si manifestano in forme ben distinte:

1. Cefalea Tensiva: Il "Cerchio" che Stringe la Vita Quotidiana

La cefalea tensiva è la più comune e si presenta come una sensazione di forte pressione o un "cerchio" costante che avvolge la testa, a volte accompagnata da una pulsazione diffusa. Questo dolore, che può durare anche per giorni interi, colpisce con maggiore frequenza le donne e quegli individui, giovani o adulti, che trascorrono molte ore in posizioni statiche e scorrette, immersi nello studio o nel lavoro al computer. È il mal di testa della concentrazione prolungata e della tensione accumulata.

2. Cefalea a Grappolo: Il Pugnale Dietro l'Occhio

La cefalea a grappolo è una forma meno comune ma incredibilmente debilitante. I suoi attacchi sono caratterizzati da un dolore estremamente forte e intenso, spesso descritto come un pugnale conficcato dietro l'occhio o nell'area dello zigomo. Questi episodi si manifestano in "grappoli", ovvero intervalli di tempo raggruppati in specifici periodi del giorno o dell'anno, con una durata che varia da mezz'ora a un'ora. Colpisce prevalentemente gli uomini tra i 20 e i 30 anni ed è riconosciuta come una condizione con una forte componente ereditaria.

3. Emicrania: Il Martello Pulsante, Profondo e Limitante

L'emicrania si distingue per un dolore intenso e pulsante che tipicamente coinvolge un solo lato della testa. La sua durata può variare da poche ore a diversi giorni, con una frequenza di attacchi che può arrivare a 2-3 volte a settimana. Il dolore, che spesso inizia in un punto specifico e si irradia progressivamente coinvolgendo tempie e area sopra gli occhi, si intensifica drammaticamente con i movimenti del corpo. Chi ne è affetto è spesso costretto a immobilizzarsi, incapace di svolgere le normali azioni quotidiane. L'emicrania è più comune nelle donne tra i 30 e i 40 anni e presenta una spiccata ereditarietà dal lato femminile. È frequentemente accompagnata da disturbi visivi (aura), nausea e vomito, che ne aumentano la gravità e l'impatto sulla qualità della vita.

Ogni mal di testa, quindi, ha le sue radici e le sue peculiarità. Identificare con precisione la tipologia è il passo cruciale per poterlo curare o prevenire efficacemente, evitando approcci generici e spesso inefficaci.


Il Sollievo a Portata di Mano: Rimedi Naturali e Strategie Integrate

Un momento di ritrovata quiete e benessere, in cui il corpo e la mente trovano sollievo attraverso il potere lenitivo della natura e della tranquillità.

Se il mal di testa ci assale, esistono diverse strategie naturali per alleviare il dolore momentaneo, mentre per una prevenzione a lungo termine è consigliabile un approccio più costante e integrato, a volte con l'omeopatia o con l'introduzione di specifici supplementi.

Rimedi "Verdi" per il Sollievo Immediato: La Saggezza delle Piante

  • Impacchi Vegetali Rinforzanti:

    • Foglie di Cavolo, Cipolla o Rafano: Queste verdure non sono solo per la cucina! Applicare foglie fresche, leggermente schiacciate, sulla nuca per almeno mezz'ora può aiutare a ridurre l'infiammazione e la tensione. Sono da secoli rimedi popolari per le loro proprietà decongestionanti.

  • Limone o Patate: Freschezza Lenitiva:

    • Tagliare fette sottili di limone o patata e applicarle sulle tempie, tenendole ferme con un fazzoletto di cotone, può offrire un immediato effetto rinfrescante e decongestionante, alleviando il dolore pulsante.

  • Olii Essenziali: Il Potere dell'Aromaterapia:

    • Lavanda o Menta (Piperita): Poche gocce di olio essenziale di lavanda o menta piperita, frizionate delicatamente su tempie e fronte (sempre diluite in un olio vettore come l'olio di mandorle per evitare irritazioni cutanee), possono fare miracoli. La lavanda è nota per le sue proprietà calmanti e rilassanti, mentre la menta piperita vanta un'azione analgesica e rinfrescante, agendo sui recettori del dolore.

Tisane Calmanti e Antinfiammatorie: Il Conforto in una Tazza

  • Miscela Rilassante: Una calda tisana a base di Camomilla, Valeriana, Melissa, Fiori d'arancio o Passiflora è un classico per distendere i nervi e rilassare la muscolatura, contrastando lo stress che spesso innesca il mal di testa.

  • Zenzero: L'Antinfiammatorio Naturale: La tisana allo zenzero fresco è un potente alleato. Le sue proprietà antinfiammatorie e anti-nausea la rendono particolarmente indicata per l'emicrania e per ridurre i sintomi correlati.

  • Feverfew (Partenio): Il Rimedio Storico per l'Emicrania: Il Partenio è una pianta tradizionalmente utilizzata per la prevenzione dell'emicrania, grazie ai suoi composti attivi che possono aiutare a ridurre l'infiammazione e la vasocostrizione. Può essere assunto come tisana o in capsule (è consigliabile consultare un erborista o medico).


Oltre il Sintomo: Rimedi Integrativi e Strategie di Prevenzione Moderne

Le ricerche più recenti hanno confermato l'efficacia di alcuni integratori e approcci comportamentali nella gestione e prevenzione delle cefalee, offrendo nuove prospettive oltre i rimedi tradizionali.

Integratori Nutrizionali: Rinforzare il Terreno Biologico

  • Magnesio: Spesso sottovalutato, il magnesio è un minerale chiave per la funzione muscolare e nervosa. Una sua carenza è frequentemente associata sia all'emicrania che alla cefalea tensiva. L'integrazione con forme ben assorbibili (es. citrato, bisglicinato, treonato di magnesio) può ridurre significativamente la frequenza e l'intensità degli attacchi.

  • Riboflavina (Vitamina B2): Dosi elevate di Vitamina B2 hanno mostrato risultati promettenti in studi sulla prevenzione dell'emicrania, in particolare per la sua azione sul metabolismo energetico cellulare.

  • Coenzima Q10 (CoQ10): Questo potente antiossidante, fondamentale per la produzione di energia nelle cellule, si è rivelato utile nella prevenzione dell'emicrania, specialmente in soggetti giovani.

  • Omega-3: Gli acidi grassi essenziali Omega-3 (EPA e DHA), abbondanti nell'olio di pesce, sono noti per le loro spiccate proprietà antinfiammatorie. Possono modulare le vie infiammatorie che spesso contribuiscono al mal di testa cronico.

  • 5-HTP (5-idrossitriptofano): Essendo un precursore della serotonina (un neurotrasmettitore legato all'umore e al dolore), il 5-HTP può essere utile nella gestione di cefalee legate a squilibri dei neurotrasmettitori, spesso influenzati da stress e stati emotivi.

Rimedi Omeopatici: Un Approccio Individualizzato

L'omeopatia, con il suo approccio olistico, mira a stimolare le capacità di auto-guarigione dell'organismo, personalizzando il rimedio in base alle specifiche manifestazioni del mal di testa e alla costituzione individuale. È fondamentale consultare un medico omeopata qualificato per una prescrizione accurata.

  • Arsenicum album: Ideale per cefalee legate a tensione e stress, specialmente in chi tende a somatizzare la rabbia nella testa.

  • Kalmia latifolia: Utile per dolori che partono dal collo e si irradiano verso la nuca e il centro della testa, con picchi al mattino e sensibilità alla luce.

  • Belladonna: Per forti cefalee frontali pulsanti, accompagnate da ipersensibilità del cuoio capelluto (anche al pettine) e dolori pungenti che peggiorano con l'aria aperta e il rumore.

  • Bryonia: Combatte il dolore che si irradia dall'occhio sinistro o dalla fronte a tutta la testa, spesso associato a stitichezza e aggravato da ogni movimento.

  • Calcarea Phosphorica: Particolarmente indicata per cefalee negli studenti, a volte con dolori addominali.

  • Cimicifuga: Efficace in caso di rigidità al collo e mal di testa legati al ciclo mestruale o a cambiamenti ormonali (es. menopausa).

  • Ignatia amara: Per mal di testa da spasmi o causati da traumi emotivi, con la sensazione di un "chiodo fisso" in testa.

  • Natrum muriaticum: Ottimo rimedio per l'emicrania scatenata dall'esposizione al sole o per mal di testa da stress emotivo.

  • Nux vomica: Indicato per cefalee causate da stress lavorativo, cattiva digestione o intossicazione, spesso accompagnate da nausea e mal di stomaco. Utile anche per la costipazione.

  • Pulsatilla (Pulsatilla pratensis): Può alleviare il dolore legato al ciclo mestruale.

  • Spigelia: Utile per la cefalea a grappolo che interessa prevalentemente l'area del viso e degli occhi.


Prevenzione Quotidiana e Approcci Complementari: La Chiave del Benessere

Al di là dei rimedi specifici, adottare abitudini sane e integrare pratiche complementari può fare la differenza nella gestione e prevenzione del mal di testa cronico.

Consigli Pratici per il Quotidiano:

  • Rilassamento e Respirazione Profonda: La tensione muscolare e l'insufficiente ossigenazione possono aggravare il mal di testa. Praticare tecniche di respirazione diaframmatica e rilassamento (es. progressive muscle relaxation) può aiutare a sciogliere le tensioni.

  • Ambiente e Riposo: Quando il dolore è acuto, un ambiente buio e silenzioso è un rifugio prezioso. Gli impacchi (freschi o caldi a seconda del tipo di dolore e preferenza personale) sulla zona interessata possono dare un rapido sollievo.

  • Postura e Ergonomia: Una cattiva postura, soprattutto durante lo studio o il lavoro sedentario, e l'utilizzo di scarpe sbagliate sono fattori scatenanti comuni. Investire in una sedia ergonomica e prestare attenzione alla postura durante tutte le attività quotidiane è fondamentale.

  • Idratazione: La disidratazione è una causa spesso sottovalutata di mal di testa. Mantenere un'adeguata assunzione di acqua durante il giorno è cruciale.

  • Alimentazione Equilibrata: Alcuni alimenti (come certi formaggi stagionati, cioccolato, carni lavorate contenenti nitrati, alcolici) possono essere trigger per individui predisposti. Mantenere pasti regolari per evitare picchi e cali di zuccheri nel sangue è altrettanto importante.

Approcci Terapeutici Complementari:

Per mal di testa cronici o particolarmente resistenti, l'integrazione di terapie professionali può offrire soluzioni mirate:

  • Riflessologia Plantare: Attraverso la stimolazione di punti specifici sui piedi, può aiutare a riequilibrare le energie del corpo e a ridurre la tensione generale.

  • Massaggi Terapeutici: Massaggi specifici a collo, spalle e testa sono estremamente efficaci nel sciogliere le contratture muscolari che spesso sono alla base delle cefalee tensive.

  • Agopuntura: Questa antica pratica della medicina tradizionale cinese, che prevede l'inserimento di aghi sottili in punti specifici del corpo, ha dimostrato di essere efficace nel ridurre la frequenza e l'intensità di cefalee ed emicranie.

  • Osteopatia/Fisioterapia: L'intervento di professionisti può correggere disfunzioni posturali e muscolari che contribuiscono al mal di testa.

Avvertenza Importante: Prima di intraprendere qualsiasi cura, supplementazione o terapia alternativa, specialmente in presenza di mal di testa cronici o particolarmente intensi, è sempre consigliabile rivolgersi a uno specialista (medico, neurologo, omeopata qualificato, fisioterapista) per una diagnosi accurata e un piano di trattamento personalizzato e sicuro.

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venerdì 18 luglio 2025

Analisi Approfondita: Il Legame Bidirezionale tra Postura della Testa e Stati d'Ansia

Visualizzazione del feedback loop bidirezionale tra il sistema nervoso centrale (emozioni e ansia) e la muscolatura posturale. La mente influenza il corpo e, viceversa, le condizioni fisiche retroagiscono sullo stato emotivo.

Nel contesto di un'approfondita indagine sulle interazioni tra corpo e mente, il presente articolo si basa sui risultati di una ricerca condotta da Fabio Sinibaldi di Real Way of Life. Questo studio ha mirato a esplorare l'impatto reciproco della postura della testa e degli stati d'ansia in situazioni quotidiane, offrendo spunti fondamentali per comprendere la dinamica corpo-mente che è alla base di molteplici tecniche di benessere e approcci terapeutici."



di Salvatore Calleri (NatMed)

L'articolo "Postura della Testa e Ansia si influenzano a vicenda" presenta i risultati di uno studio mirato a esplorare l'interconnessione tra la nostra condizione fisica (nello specifico, la postura della testa) e il nostro stato emotivo, con un focus particolare sull'ansia. 

La ricerca si prefigge di dimostrare l'efficacia di tecniche che agiscono su questa dinamica corpo-mente, fondamentale per molti approcci terapeutici e di benessere.

Premessa: Il Meccanismo Fisiologico dello Spostamento della Testa

Il punto di partenza della ricerca è un principio fisiologico consolidato: stati di paura, ansia, angoscia e stress alterano la respirazione, e tale alterazione, attraverso un meccanismo biomeccanico specifico, influisce sulla posizione della testa.

  1. Risposta di Pericolo e Respirazione: Quando il sistema limbico (il centro emotivo del cervello) rileva un pericolo, attiva istantaneamente una respirazione più profonda e ampia. Questo riflesso ancestrale (ereditato dai mammiferi) ha lo scopo di fornire ossigeno extra ai muscoli, preparandoci alla "lotta o fuga".

  2. Attivazione Diaframmatica e Toracica: La risposta al pericolo amplifica la respirazione diaframmatica (o "di pancia", caratterizzata dal movimento avanti e indietro degli organi digestivi) e innesca anche quella toracica (più superficiale, che coinvolge il torace).

Le Complicazioni della Respirazione non Fisiologica:

L'articolo evidenzia una serie di fattori che complicano questo meccanismo fisiologico, portando a una respirazione disfunzionale e, di conseguenza, a problemi posturali:

  • Abitudini Respiratorie Sbagliate: La maggior parte delle persone tende a respirare prevalentemente con la respirazione toracica, che dovrebbe essere minima, trascurando quella diaframmatica, che dovrebbe essere primaria. Questa tendenza è spesso influenzata da:

    • Fattori Culturali ed Estetici: Slogan come "petto in fuori, pancia in dentro" promuovono un ideale estetico che scoraggia l'uso del diaframma.

    • Abbigliamento: Indumenti stretti o tacchi alti possono limitare il movimento diaframmatico.

    • Posture Errate: Posture scorrette adottate durante lo studio o il lavoro possono compromettere la corretta meccanica respiratoria.

  • Mancanza di Tempi di Recupero (Innalzamento di Soglia): A differenza degli altri mammiferi, che dopo un evento stressante hanno il tempo di recuperare, gli esseri umani spesso sono esposti a stress continui e ravvicinati (es. traffico, riunioni, telefonate stressanti). Questa esposizione cronica porta a un fenomeno chiamato "Innalzamento di Soglia".

    • Innalzamento di Soglia: Un processo complesso in cui il corpo smette di percepire segnali di fastidio o disagio di bassa intensità. Sebbene questo possa sembrare un adattamento, a medio-lungo termine genera problemi. In questo stato, il diaframma, muscolo cruciale per la respirazione, tende a irrigidirsi e accorciarsi.

    • Effetti sulla Postura: La rigidità e l'accorciamento del diaframma, data la sua forma a campana e i suoi punti di inserzione scheletrici, aumentano le curve delle lordosi cervicale e lombare.

La "Postura della Tartaruga":

Illustrazione tecnica della 'postura della tartaruga': evidenzia l'avanzamento del capo e l'alterazione delle curve cervicali, con muscoli tesi che contribuiscono a una biomeccanica sfavorevole e allo stress.



L'aumento delle lordosi spinge la testa a ruotare verso l'alto. Tuttavia, poiché spesso dobbiamo guardare dritto davanti a noi o verso il basso (schermi, libri, volti), altri muscoli del collo, per la loro posizione e forza, spostano la testa in avanti anziché riposizionarla correttamente. Questo crea una postura che ricorda il collo esteso di una tartaruga, un chiaro indicatore di tensione e potenziale disagio. Sebbene possano esserci altri fattori che contribuiscono a questa postura avanzata, il meccanismo descritto (legato alla respirazione alterata) ha già un impatto significativo sulla maggior parte delle persone.

L'Esperimento: Dimostrare il Legame Corpo-Mente

Con la comprensione di questa meccanica, la ricerca si è proposta di verificare sperimentalmente la validità del legame bidirezionale tra emozione e postura.

  • Postura Fisiologica di Riferimento: In fisiologia e antropologia, la postura ideale di profilo prevede che la nuca sia allineata con le scapole e l'osso sacro. Questa allineamento è più facilmente osservabile in due condizioni:

    • Sdraiati in posizione supina a letto (su un materasso rigido).

    • Seduti in automobile (con lo schienale regolato correttamente).

  • Obiettivi della Ricerca: Verificare se:

    1. Un intervento sulle emozioni può influenzare la postura.

    2. Mettere la postura in condizioni più fisiologiche può migliorare le risposte emotive.

  • Metodologia: Sono stati coinvolti tre gruppi di persone per un periodo di tre settimane:

    • Gruppo 1 (Training Emotivo): Esercizi e indicazioni pratiche per la gestione delle emozioni, applicati per 15 minuti al giorno.

    • Gruppo 2 (Training Corporeo): Indicazioni sulla gestione della postura in relazione alle emozioni e sulla respirazione, applicate 5 volte al giorno per 3 minuti (totale 15 minuti al giorno).

    • Gruppo 3 (Controllo): Nessun intervento.

  • Parametri Monitorati (all'inizio, settimanalmente e alla fine):

    • Altezza del cuscino: Altezza preferita per dormire supini (con cuscini di 1, 2, 4, 6 cm o nessuno).

    • Distanza testa-poggiatesta: Distanza della testa dal poggiatesta in auto in posizione confortevole.

    • Battito cardiaco: Indicatore fisiologico dello stress.

    • Cortisolo salivare: Ormone dello stress.

    • Ansietà istantanea: Percezione soggettiva dell'ansia al momento della rilevazione (questionario self-report).

    • Ansietà di base: Livello generale di ansia (questionario self-report).

Risultati Dettagliati:

I risultati hanno evidenziato miglioramenti significativi in entrambi i gruppi di intervento rispetto al gruppo di controllo.

  • Gruppo 1 – Training Emotivo:

    • Postura: Riduzione media di 2.8 cm (cuscino letto) e 3.2 cm (distanza auto).

    • Fisiologico: Battito cardiaco ridotto del 13%, cortisolo salivare ridotto del 19%.

    • Emotivo: Ansietà istantanea percepita ridotta del 38%, ansietà di base percepita ridotta del 57%.

  • Gruppo 2 – Training Corporeo:

    • Postura: Riduzione media di 3.6 cm (cuscino letto) e 4.8 cm (distanza auto) – miglioramento maggiore rispetto al gruppo emotivo per la postura.

    • Fisiologico: Battito cardiaco ridotto del 19% – miglioramento maggiore rispetto al gruppo emotivo per il battito cardiaco. Cortisolo salivare ridotto del 20%.

    • Emotivo: Ansietà istantanea percepita ridotta del 31%, ansietà di base percepita ridotta del 32%.

  • Gruppo 3 – Controllo:

    • Parametri senza variazioni significative, con solo una leggera tendenza alla diminuzione (es. riduzione media del cuscino di 0.5 cm), attribuita all'autopercezione e autoconsapevolezza indotte dalla sola partecipazione all'esperimento.

Conclusioni della Ricerca:

La ricerca ha confermato la validità del legame bidirezionale corpo-mente, dimostrando che sia gli interventi che partono dalle emozioni sia quelli che agiscono sul corpo possono portare a benefici.

  • Coerenza d'Azione:

    • L'intervento sul corpo ha mostrato effetti più pronunciati sulla postura (riduzione maggiore in cm) e sul battito cardiaco.

    • L'intervento sulle emozioni ha avuto un impatto maggiore sul benessere emotivo percepito (riduzione più alta dell'ansietà istantanea e di base).

    • Il cortisolo salivare è stato influenzato in modo simile da entrambi gli approcci.

  • Efficacia e Tempi: I risultati sono stati significativi nonostante i tempi ristretti del training (15 minuti al giorno per 3 settimane), con benefici visibili già dalla prima settimana. Un follow-up a 3 mesi ha rivelato un mantenimento dei risultati tra il 60% e l'85%, indicando una buona stabilità dei benefici ottenuti.

Un Aspetto Aggiuntivo: Sicurezza Personale e Relazioni Interpersonali

Una testa eretta trasmette sicurezza e stabilità, migliorando le relazioni e l’autostima.



Un risultato inatteso ma significativo, riportato da molti partecipanti, è stato un aumento dell'autopercezione di sicurezza personale e un miglioramento del comfort nelle relazioni interpersonali. Questo è coerente con l'osservazione antropologica che la postura della testa influisce sulla percezione di sé e degli altri: una testa ben dritta sopra le spalle è associata a persone sicure e delle proprie risorse, mentre una testa avanzata è spesso percepita come un indicatore di dubbiosità e insicurezza, come illustrato anche dall'esempio iconico del film Fight Club.

In sintesi, l'articolo rafforza l'idea che la nostra salute fisica e mentale sono profondamente interconnesse, suggerendo che intervenire su una può avere un impatto positivo sull'altra, anche con sforzi minimi ma costanti.

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lunedì 14 luglio 2025

11 Rimedi naturali per affrontare l'ernia iatale da scivolamento

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Di Salvatore Calleri (NatMed)

Quando si ha un’ernia iatale, una parte dello stomaco spinge attraverso il diaframma, il grande muscolo che separa la cavità toracica dall’addome. Se non trattata, questa condizione può causare fastidiosi sintomi come dolori addominali e bruciore di stomaco. Per alleviarne gli effetti, è possibile ricorrere a rimedi naturali, come una dieta ricca di fibre o pasti più leggeri e frequenti.


Cos'è un'ernia iatale?

L’ernia iatale si verifica quando la parte superiore dello stomaco passa attraverso l’apertura del diaframma (chiamata iato) e risale verso il torace. Questa condizione può essere asintomatica, ma in alcuni casi si manifestano disturbi digestivi che richiedono attenzione.


Sintomi dell’ernia iatale

Le ernie iatali di piccole dimensioni spesso non causano sintomi evidenti. Anche quelle più gravi talvolta restano silenti. Tuttavia, i sintomi più comuni includono:

  • Dolore addominale

  • Reflusso acido e bruciore di stomaco, soprattutto da sdraiati o piegati

  • Risalita di cibo o liquidi in bocca

  • Dolore toracico legato al bruciore di stomaco

  • Difficoltà a deglutire

  • Eccessiva eruttazione

  • Fiato corto

Nei casi più gravi, è necessario un intervento medico immediato se si presentano nausea persistente, vomito, blocco intestinale (impossibilità di espellere gas o feci).


Fattori di rischio dell’ernia iatale

Oltre il 60% delle persone sopra i 60 anni può sviluppare un'ernia iatale. I principali fattori di rischio sono:

  • Età avanzata

  • Genetica

  • Traumi o lesioni

  • Obesità

  • Sforzi ripetuti (tosse, sollevamento pesi, vomito)

  • Fumo di sigaretta

Sebbene molte ernie iatali si risolvano da sole, alcune possono persistere o peggiorare, rendendo necessaria la chirurgia.


Trattamenti convenzionali e limiti

I trattamenti medici includono antiacidi o inibitori di pompa protonica per ridurre l’acidità gastrica. Tuttavia, queste soluzioni trattano solo i sintomi, non la causa, e possono avere effetti collaterali. Per affrontare il problema alla radice, alimentazione e stile di vita svolgono un ruolo chiave.


11 rimedi naturali efficaci

1. Smettere di fumare

Il fumo rilassa lo sfintere esofageo inferiore, facilitando la risalita degli acidi gastrici. Eliminare il fumo riduce significativamente i sintomi.

2. Evitare i cibi che scatenano i sintomi

Alcuni alimenti peggiorano l’ernia iatale, tra cui:

  • Agrumi, aglio, cipolle, pomodori

  • Alcol e caffeina

  • Cibi grassi o fritti

  • Spezie forti

Sospendere questi alimenti può migliorare i sintomi anche nel breve periodo.

3. Seguire una dieta ricca di fibre

Le fibre migliorano la digestione e la regolarità intestinale. Alimenti consigliati:

  • Mele, banane, pere

  • Broccoli, barbabietole, carciofi

  • Patate dolci, avocado

  • Mandorle, semi di chia

4. Mangiare piccoli pasti frequenti

Consuma 4-6 pasti leggeri al giorno. Evita di mangiare almeno 2-3 ore prima di dormire per ridurre il reflusso notturno.

5. Masticare lentamente e bene

Una masticazione accurata facilita la digestione e riduce l’accumulo di gas. Mangiare in fretta aumenta il rischio di reflusso.

6. Limitare i grassi

Riduci l’assunzione di grassi saturi e fritti. Preferisci carni magre e cibi a basso contenuto lipidico.

7. Stare seduti in posizione eretta durante i pasti

Mantenere la schiena dritta mentre si mangia favorisce la discesa del cibo e previene la risalita degli acidi.

8. Assumere enzimi digestivi

In alcuni casi, il reflusso è causato da carenza di acidi e enzimi. Integratori con acido cloridricoamilasilipasi e proteasi possono aiutare la digestione.

9. Mantenere un’adeguata idratazione

L’acqua è fondamentale per il metabolismo cellulare e il recupero. Evita però di bere durante i pasti, per non diluire i succhi gastrici.

10. Evitare determinati movimenti

Non piegarti né ruotare il busto subito dopo aver mangiato. Evita l’attività fisica intensa a stomaco pieno.

11. Dormire con la testa sollevata

Alza la testata del letto di almeno 15 cm. Dormire in posizione inclinata impedisce il reflusso acido notturno. 

Sebbene l’ernia iatale possa sembrare un disturbo minore, ignorarla può portare a complicazioni. In molti casi, una combinazione di dieta corretta, integrazione e buone abitudini posturali e digestive può evitare il ricorso alla chirurgia e migliorare nettamente la qualità della vita.

https://oltreiconfinidellacuraconcalleri.blogspot.com/2025/07/11-rimedi-naturali-per-affrontare.html

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giovedì 10 aprile 2025

Trump alza i muri: i dazi che dividono il mondo e infiammano i mercati

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I nuovi dazi di Trump colpiscono Cina, Europa e altri partner. Un’analisi completa sugli effetti per aziende, consumatori e geopolitica globale.

Di Salvatore Calleri

Trump alza i muri: i dazi che dividono il mondo e infiammano i mercati

I dazi imposti da Donald Trump tornano a far parlare di sé, segnando una svolta nei rapporti commerciali internazionali.
Non si tratta solo di una questione economica: dietro a queste misure protezionistiche si cela una strategia politica e geopolitica ben precisa, che mira a ridisegnare i rapporti di forza tra gli Stati Uniti e il resto del mondo.


 Cos'è un dazio doganale?

Il dazio è una tassa applicata su beni importati da altri paesi.
Trump ne fa un uso strategico, con l’obiettivo di:

  • difendere l’industria americana dalla concorrenza straniera

  • spingere il consumo di prodotti interni

  • aumentare la leva negoziale degli Stati Uniti a livello globale


 A chi sono rivolti i nuovi dazi?

Le principali nazioni colpite sono:

  • Cina – Colpiti duramente elettronica, acciaio e componentistica tecnologica

  • Unione Europea – Settori automotive, agroalimentare e aerospaziale

  • Canada e Messico – Metalli, prodotti energetici e agroindustriali

  • Vietnam e Corea del Sud – Tessile e semiconduttori

Queste misure non sono casuali, ma rispondono a interessi strategici specifici, spesso legati a squilibri commerciali o controversie precedenti.


 Gli effetti negativi: consumatori e imprese sotto pressione

  1. Aumento dei prezzi – Le aziende americane che importano materie prime o beni finiti devono affrontare costi maggiori, che si riflettono sui consumatori finali.

  2. Ritorsioni commerciali – Le nazioni colpite rispondono con controdazi, colpendo l’export USA (in particolare agricoltura e tecnologia).

  3. Instabilità globale – Le tensioni commerciali creano incertezza, scoraggiando investimenti e alimentando la volatilità nei mercati finanziari.

  4. Effetti sul lavoro – In alcuni settori si registra una riduzione dei margini operativi che può tradursi in tagli del personale.


 I vantaggi: protezione e rilancio industriale

Nonostante i rischi, ci sono benefici tangibili:

  • Alcuni settori industriali americani (acciaio, manifatturiero) hanno registrato un lieve rilancio

  • Si rafforza la narrazione identitaria del “Made in USA”

  • I dazi vengono usati come leva negoziale nei trattati commerciali


I dazi imposti da Trump rappresentano molto più che semplici barriere economiche. Sono strumenti di potere, utilizzati per tutelare gli interessi nazionali e rinegoziare il ruolo degli Stati Uniti nel mondo.
Tuttavia, in un’economia sempre più interconnessa, le conseguenze si fanno sentire ovunque: sui mercati, nelle aziende e nelle tasche dei cittadini.

Il futuro dipenderà da un delicato equilibrio tra protezione economica e cooperazione globale.
Restare informati e comprendere le dinamiche in gioco è fondamentale per non subirle passivamente.


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