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mercoledì 8 aprile 2020

LA NATURA RIDICOLIZZA LA "TEORIA BATTERICA" (FONDAMENTO DELLA MEDICINA) DIMOSTRANDO CHE LO "STATO D'ASSEDIO" PROCLAMATO RIESCE SOLTANTO A DEBELLARE LA NOSTRA LIBERTÀ

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La cosiddetta “Teoria batterica” (ufficialmente conosciuta come “Teoria dei germi della malattia”, e chiamata anche “Teoria dei germi” o “Teoria microbica”) è una teoria scientifica elaborata dal chimico e microbiologo francese Louis Pasteur (1822 – 1895) secondo la quale la malattia infettiva sarebbe causata da tipi di batteri immutabili capaci di invadere il corpo da una sorgente esterna. 

Più in generale, a seguito del lavoro del microbiologo tedesco Robert Koch (1843 – 1910) – che nel 1880 completò quello di Pasteur –, e successivamente anche alla scoperta dei virus (1890), la Teoria batterica sostiene che microorganismi tanto piccoli da potersi vedere solo al microscopio, e definiti “agenti patogeni” (batteri, virus, protisti, prioni, eccetera), invaderebbero dall’esterno gli esseri umani, gli animali, le piante e altri host viventi causando la malattia (definita infettiva).
Questa teoria, in quanto teoria, non assurge a verità conclamata. Per quanto sia oggi considerata “la teoria scientifica della malattia”, e cioè la spiegazione ufficiale data dalla Medicina all’insorgere della malattia (e costituisca anche la base ideologica della pratica vaccinale), essa resta una “teoria”, e cioè un’opinione, un parere, una congettura, una credenza, esattamente come quella che la Chiesa Cattolica difese nel Seicento contro Galileo Galilei, ritenendo che fosse il sole a girare attorno alla terra (cosmologia geocentrica tolemaica). D’altra parte, se può essere facile credere alla teoria geocentrica di Tolomeo (in effetti, quello che vediamo ogni giorno è un sole che sorge, si muove nel cielo e poi tramonta), l’idea che in Natura esistano degli animaletti terrificanti che vogliono la morte fine a se stessa di persone, animali, piante e altri esseri viventi, non è solo un’idea opinabile, ma anche assurda, e soprattutto insensata da un punto di vista biologico: come può un essere vivente volere la morte di qualcun altro solo per ucciderlo? I virus attaccherebbero gli altri esseri viventi solo per ammazzarli, per poi morire anche essi stessi con loro: un’assurdità biologica! Neanche i parassiti, che sono esseri viventi che si attaccano ad altri esseri viventi per nutrirsi e vivere (a volte con effetti molto pericolosi per l’alloggiatore), lo fanno con la finalità precisa di uccidere qualcuno.
Anche se la Medicina non è disposta ad ammetterlo, e i suoi promoter ben inseriti nei ranghi del sistema sanitario sono i primi ad essere stati indottrinati a credere che essa proclami verità e non opinioni opinabili, la Teoria batterica resta una teoria opinabile: una teoria che, oltre ad essere appunto un controsenso biologico, è anche un paradigma ben orientato ideologicamente.
Infatti, se ci si pensa bene, quello che la Teoria batterica prospetta è uno scenario semplicemente apocalittico: vivremmo cioè tutti in un mondo naturalmente folle, ossia nelle mani di una Natura malvagia incline a desiderare la nostra malattia e la nostra morte (oltre a quelle di ogni altro essere che abiti il Pianeta). Tale condizione antibiologica, non solo ci condannerebbe alla paura perenne verso la vita, ma – guarda caso – anche alla dipendenza perpetua dai rimedi prodotti dall’Industria Farmaceutica. Quest’ultima, per conto suo, cosa avrebbe potuto desiderare di meglio dell’esistenza di malattie provocate da animaletti maligni non visibili ad occhio nudo e capaci di essere uccisi solo dai veleni chimici da essa prodotti?
È solo grazie a questi “attributi ideologici” che la Teoria batterica si è affermata, non perché essa sia vera: il fantomatico germe maligno scoperto nell’Ottocento dalla scienza positiva, e che vive solo per attaccare altri esseri viventi, annientarne le difese, moltiplicarsi indiscriminatamente nei suoi tessuti fino a distruggerne l’organismo e provocare la morte dell’essere infettato, è stata un’invenzione utilizzata a mo’ di capro espiatorio per servire gli interessi e il potere della nascente Industria Farmaceutica. Tanto è vero che la Teoria batterica venne ufficialmente adottata proprio dal complesso medico industriale all’inizio del Novecento, e fu difesa e propagata da questo Cartello che si organizzò attorno all’Associazione Medica Americana (AMA) e palesemente costituito da interessi legati al commercio di farmaci.
Quello che non si sa, e che la Storia della Medicina ha cercato di seppellire, è che proprio negli anni in cui la Teoria batterica cercava di prendere il sopravvento per poi autoproclamarsi “verità rivelata”, uno stuolo di medici/fisiologi/chimici/biologi si oppose a questa stupidaggine: a cominciare dal dott. Claude Barnard, dal dott. Antoine Béchamp e da tutto il movimento dell’Igienismo Naturale: Isaac Jennings, Sylvester Graham, John H. Tilden, Max von Pettenkofer, Thomas Powell, Arnold Ehret, Herbert Shelton (solo per citare i nomi più famosi). Questi studiosi, non invischiati con gli interessi dell’Industria Farmaceutica, spiegarono che il problema della malattia infettiva non è il batterio (che pure esiste, indubbiamente), ma il terreno biochimico ove esso si trova: se il terreno biochimico è sano (perché l’essere umano mangia cibi adatti alla sua fisiologia e vive in condizioni naturali) i batteri fanno solo il compito che sono chiamati a svolgere: e cioè tener pulito il sistema. Se invece il terreno biochimico è indebolito, debilitato, snervato dall’assunzione di farmaci, da una vita sedentaria, stressata, incazzata, preoccupata, terrorizzata e da un’alimentazione inadatta, dalla mancanza di sole, movimento fisico, aria pura, sorrisi, amore, complicità, gioia, Comunità, ecco che tutto il sistema vitale perde il suo equilibrio, s’intasa e compare quella che chiamiamo malattia. Dunque la presenza di germi patogeni non è mai la causa del processo morboso ma, semmai, il risultato dello stesso.
I batteri, del resto, che a differenza dei virus sono esseri viventi, sono microorganismi necrofagi: si occupano cioè di mangiare le cellule morte che si trovano nei luoghi dell’infiammazione (ogni occlusione metabolica provoca infiammazione, e cioè uno stato di necrosi cellulare che degenera in infezione e poi – se non ne viene fermata la causa originatrice – può giungere fino a neoplasia). I macchinari e i microscopi tecnologici dei microbiologi, osservando la zona infetta e vedendola piena di germi patogeni imputano a questi ultimi la responsabilità dell’infezione, ma è un’accusa senza prove: un’accusa identica a quella che un qualsiasi semplicione potrebbe muovere allorché, durante un incendio, vedendo la presenza di centinaia di pompieri venuti in soccorso per spegnere il rogo, attribuisse ai vigili del fuoco la responsabilità dell’incendio stesso.
Non solo la Medicina sbaglia e la Scienza sbaglia, ma le loro teorie, che restano appunto delle convinzioni opinabili (per quanto accettate da tutti), sono spesso il frutto di un abbaglio. Vengono affermate e imposte alla gente solo perché la Medicina è una Istituzione di potere, la quale, come ogni altra Istituzione di potere, non è mai neutrale, ma difende interessi (economici, politici, di supremazia culturale) e ha obiettivi (di potere economico, politico, di supremazia culturale) diversi da quelli che ufficialmente proclama e dietro ai quali si nasconde. Essa, cioè, non si preoccupa di accudire premurosamente le persone, ma di governarle. Lungi dall’essere “aperta” al confronto e al dibattito sulle sue teorie, la Medicina le impone con la forza autoritaria della legge (vedi obbligo vaccinale) e, elevandole a verità assolute, indiscutibili, calate dall’alto, opera cercando di mettere in ridicolo, di emarginare culturalmente, di condannare, di soffocare, di reprimere, di stroncare ogni altra teoria che le metta seriamente in discussione: esattamente come il Tribunale della Santa Inquisizione represse Galileo Galilei quando si azzardò a mettere in gioco la teoria geocentrica di Tolomeo che il cristianesimo aveva accettato perché compatibile con le Sacre Scritture. Più il Potere della Scienza sarà forte e riconosciuto da tutti, più esso diventerà intollerante, arrogante, dispotico come quello che fu della Chiesa Cattolica.
Possiamo verificarlo già guardando alla sua storia. Con riferimento alla Teoria batterica, ad esempio, nonostante le spiegazioni accademiche che fin dall’Ottocento furono opposte alla sua affermazione, ed anzi proprio perché le contestazioni a questa teoria erano supportate da profonde conoscenze mediche e della fisiologia umana, il cartello dell’Industria medica mondiale cercò di fatto di epurare culturalmente il movimento dell’Igienismo Naturale; il quale, dal canto suo, era reo di un intollerabile delitto di lesa maestà: lungi dall’essere colluso con l’industria del farmaco, esso, anche attraverso le sue teorie anti-pasteuriane, responsabilizzava le persone spingendole all’autogestione della propria salute, invece di renderle timorose di batteri e virus, e dunque dipendenti dai rimedi farmacologici che si diceva li debellassero.
E tanto fu duro e tirannico il tentativo di cancellare dalla Storia ogni critica alla Teoria batterica, quanto potenti e forti erano le dimostrazioni anti-pasteuriane che si facevano beffe della Teoria batterica stessa.
Max Joseph von Pettenkofer (1818 – 1901), ad esempio, fisiologo e professore di chimica clinica all’Università di Monaco, membro dal 1873 della commissione per gli studi sul colera e presidente dell’Accademia bavarese delle scienze (è sua l’ideazione di una reazione chimica per ricercare sali biliari nelle urine: reazione di Pettenkofer), era solito fare dimostrazioni anti-pasteuriane molto eloquenti ai suoi studenti universitari: riempiva un normalissimo bicchiere d’acqua, vi diluiva dentro un concentrato di batteri del colera e poi trangugiava il tutto davanti a loro, senza mai prendere la malattia. Dimostrava così, direttamente su se stesso, la totale fallacia delle tesi di Pasteur e Koch e dei loro interessati seguaci; i quali, all’epoca, erano ancora definiti, sarcasticamente, “contagionisti”.
In un dettagliatissimo articolo dal titolo Max Von Pettenkofer e la teoria dei germi, curato dal giornalista Gianluca Freda, è riportato un curioso aneddoto del Professore. «Nel 1892, il celebre medico e chimico bavarese Max von Pettenkofer chiese a Robert Koch, che nove anni prima aveva  isolato il bacillo del colera, di inviargli un campione delle sue colture vibrionali. Koch glielo inviò. Qualche giorno dopo, Pettenkofer lo ringraziò con una lettera, nella quale scriveva: “Il Dottor Pettenkofer offre al Dottor Professor Koch i propri rallegramenti e lo ringrazia per la fiala contenente i cosiddetti vibrioni del colera, che egli è stato così gentile da inviargli. Il Dottor Pettenkofer ne ha bevuto l’intero contenuto ed è lieto di informare il Dottor Professor Koch che egli permane nella consueta ottima salute”Pettenkofer […] aveva in effetti trangugiato non un qualsiasi prodotto potenzialmente infetto, ma un’intera coltura di bacilli del colerasenza riportare conseguenze. Non riuscendo a spiegare il fenomeno in modo convincente, i “contagionisti” dell’epoca sostennero che i bacilli del colera erano stati probabilmente neutralizzati dalla forte acidità di stomaco di Pettenkofer; il quale all’epoca aveva 74 anni ed effettivamente entrava in preda a forti disturbi dispeptici ogni volta che sentiva parlare delle teorie, che reputava campate in aria, dei suoi avversari accademici. A parte questo, godeva di ottima salute. E […] era ancora in discreta forma quando, nove anni più tardi,  [davanti all’inarrestabile avanzata del Cartello] si suicidò con una revolverata alla tempia»[1]. Resta il fatto, storico, che l’esimio professor Koch, il quale nel 1883 aveva enunciato i suoi famosi 4 postulati (ossia i quattro criteri generali destinati a stabilire la relazione di causa-effetto che lega un microrganismo a una malattia), davanti all’esplicita sconfessione del terzo postulato (“ogni volta che una coltura pura del microrganismo viene inoculata in un ospite, si riproduce la malattia”), si guardò bene dal mettere in discussione le sue teorie, ben sapendo che se così avesse fatto avrebbe compromesso tutto il credito scientifico che si era faticosamente conquistato. Lungi persino dall’essere mosso da curiosità scientifica rispetto a quanto gli aveva dimostrato il professor Pettenkofer, Koch non fece assolutamente nulla per fermare l’avanzata della Teoria batterica, che invece prese il volo (e cioè il potere) e che ancora oggi governa la Medicina e gli interessi del Potere Sanitario Mondiale.
Ma Pettenkofer non fu il solo a prendersi gioco della Teoria batterica. Come ha ricordato anche Valdo Vaccaro, tra i tanti esperimenti anti-pasteuriani effettuati, sono rimasti noti pure quelli del dottor Thomas Powell. Quest’ultimo, ha scritto appunto Vaccaro, «negli anni ’30 [del Novecento], aveva ridicolizzato l’intero mondo della Medicina. Aveva lanciato la sfida di produrre nel suo corpo anche una sola malattia, inoculando in lui sotto controllo di una giuria, i germi del colera, della peste bubbonica, e microbi di ogni genere […]. Si fece spargere questi microbi in tutti gli alimenti che mangiava. Si spennellò varie volte la gola con i germi della difterite. Ma tutti gli sforzi per ammalarsi non approdarono a nulla»[2].
Anche il dottor John B. Fraser di Toronto verificò sul campo l’inconsistenza scientifica della Teoria batterica: egli, ha ricordato ancora Vaccaro, «descrisse sulla rivista americana Physical Culture (maggio 1919) i suoi 150 esperimenti realizzati dal 1914 al 1918 per determinare se i microbi causano davvero la malattia, o se invece sia la malattia generata da altre cause a produrre i microbi in eccesso. Cominciò nel 1914 a dissetare gruppi di volontari con dell’acqua contenente 50 mila microbi di difterite. Si attese qualche giorno, e nessuno si ammalò. Passò allora a un secondo esperimento, con del latte contenente 150 mila microbi di difterite. Nessun sintomo. Nel terzo esperimento, si spennellarono le tonsille, il palato, le narici ed il sotto-lingua. Nemmeno farlo apposta, nessun caso di malattia. Si pensò che la difterite fosse poco adatta. […] Si intraprese [allora] un’altra serie di prove con i più pericolosi microbi della meningite. Si invasero ancora le mucose nasali, le pareti delle narici, le tonsille, il sotto-lingua e la parte posteriore della gola, spennellando milioni di microbi. Non apparve alcun segno di malattia. Altro tentativo venne fatto con la tubercolosi, attendendo lunghi mesi, ma anche lì andò a buca. Si utilizzarono pure combinazioni diversificate di microbi (tifo con polmonite, meningite con tifo, polmonite con difterite). Niente ancora»[3].
La Teoria batterica, contestata e contrastata con dimostrazioni sul campo, resta una credenza assurda (per quanto diffusa): un pregiudizio, una superstizione ottocentesca. Essa infatti è palesemente figlia dei tempi in cui è stata concepita, ossia frutto di una visione militarista, coloniale, antropocentrica e positivista della vita, perfettamente sintonizzata con quello che io chiamo il “pregiudizio hobbesiano”, e cioè con l’idea che la vita stessa sia una guerra continua di tutti contro tutti finalizzata alla sottomissione e alla morte, e che solo un intervento della Cultura (dello Stato con le sue Leggi, della Scienza con le sue esplorazioni, della Tecnica coi suoi ritrovati, della Medicina con le sue terapie, della Religione coi suoi miracoli, eccetera) possa sistemare le imperfezioni della Natura. La Natura forse non sarà perfetta, ma lo è sicuramente ancor meno la Cultura, se non altro perché la Cultura è sempre opinabile. E il delirio di onnipotenza che muove la Cultura (in generale) e l’ideologia della Scienza (in particolare), e cioè l’idea megalomane che la Scienza sappia fare meglio della Natura, ci dice a sufficienza quanto arrogante, prepotente, supponente possa essere la dittatura della Scienza (Scientocrazia).
Le malattie, tanto più quelle infettive, non si prendono perché qualcuno ce le attacca, ma nascono dentro di noi: dal nostro malsano stile di vita e alimentare, oltre che dall’inquinamento di aria, acqua e Terra che assumiamo con la respirazione e il nutrimento. Siamo noi i principali responsabili delle malattie che abbiamo; noi e lo stile di vita innaturale che conduciamo da animali domestici all’ingrasso, intossicati e inquinati. I CONTAGI NON C’ENTRANO NULLA!!!
E la cosa più curiosa è che oggi sono proprio le condizioni d’intollerabile restrizione sanitaria in cui siamo tutti detenuti a dimostrare, una volta di più, L’INESISTENZA DI ALCUN CONTAGIO IN ATTO.
Si dice che il coronavirus si moltiplicherebbe grazie al contatto tra le persone. Ebbene, nonostante il fatto che da ben 17 giorni sia stata disposta e attuata la sospensione quasi totale di ogni contatto umano tra le persone, non solo non è calato il numero dei positivi al tampone COVID-19, ma c’è un picco in crescita di essi che la stessa Protezione Civile ha definito “inaspettato”. Perché? Perché le malattie non si trasmettono con il contatto umano, e l’ideologia del contagio serve solo a renderci tutti terrorizzati. Naturalmente, un individuo terrorizzato è molto meglio governabile.
Guardando i dati forniti giorno dopo giorno dall’ISITITUO SUPERIORE DI SANITÀ, la cosa è evidentissima. Il grafico qui sotto riportato, che riproduce la curva d’incidenza del COVID-19 in Italia nei giorni che vanno dal 30 gennaio 2020  (data in cui l’OMS ha dichiarato lo stato di epidemia globale) fino ad oggi (26 marzo 2020), dimostra che, alla data del 9 marzo, e cioè quella d’entrata in vigore dei provvedimenti di divieto di circolazione e contatto umano in Italia (data evidenziata nel grafico dalla linea verticale rossa), non solo il numero dei positivi al COVID-19 non è diminuito né è rimasto stabile, ma è cresciuto con un picco del 300% e poi del 500% e poi del 700% e poi del 1.100% che ridicolizza ogni Teoria batterica e ogni ideologia del contagio. L’esame del grafico stesso ci dice chiaramente che le misure restrittive di contenimento attuate dal governo italiano non hanno inciso minimamente sull’andamento della malattia.
Di fronte a questi dati incontrovertibili, il governo si affanna nella sua propaganda contagionista, sostenendo che si tratterebbe di trasmissioni precedenti il 9 marzo e manifestatesi solo adesso; ma a parte il fatto che l’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ ha sempre ufficialmente dichiarato che “il periodo d’incubazione [del nuovo coronavirus] vari in media tra 2 e 14 giorni”[4] (e oggi siamo al 17° giorno successivo al 9 marzo), la logica resta logica: se ci trovassimo di fronte a una perdita d’acqua dovuta a un rubinetto aperto e, dopo averlo chiuso quasi del tutto, l’acqua non solo non calasse (o non rimanesse costante per un po’ a svuotamento del tubo, per poi calare), ma cominciasse a uscire a fiotti ancor più intensi e veementi, in quantità tripla, e poi quintupla, e poi settupla eccetera di quella originaria, ognuno di noi sarebbe perfettamente in grado di comprendere che, evidentemente, NON È STATO CHIUSO IL RUBINETTO GIUSTO.
Il rubinetto del contagio non è il rubinetto giusto, e la causa della diffusione del coronavirus non è nel contatto tra le persone!
Ma c’è anche un’altra riflessione che conferma quanto sopra: la si trae, una volta ancora, dall’esame dei dati forniti dall’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ sui positivi al COVID-19 e sui relativi deceduti. Come mai il maggior numero di positivi (circa 60.000 su 80.000) si registra nelle terre della Pianura Padana? È forse che il coronavirus ha elaborato una particolare antipatia per gli abitanti di quelle zone? Oppure quelle sono le zone a più alta industrializzazione e coi massimi livelli di inquinamento ambientale registrati ogni anno?
La Pianura Padana per morfologia e per accanimento industriale è la zona dall’aria più inquinata d’Italia e, secondo le immagini elaborate dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA), anche quella dall’aria più inquinata d’Europa[5]. È forse strano che in questo luogo, devastato da un punto di vista ambientale, disboscato completamente, cementificato e lastricato dappertutto, percorso da fiumi trasformati negli anni in discariche di fabbriche e rifiuti urbani (tanto che da tempo non sono più balneabili), e ammorbato completamente da ciminiere, inceneritori, nano-polveri, tubi di scarico, centrali elettriche e scie chimiche, si registrino complicanze alle vie respiratorie dei relativi abitanti? È strano che le provincie col più alto numero di positivi (Bergamo e Brescia) si trovino attorno all’inceneritore di Brescia, che è uno degli inceneritori più grandi e inquinanti d’Europa (circa 750.000 tonnellate di rifiuti l’anno: il triplo di quello di Vienna)[6]? C’è forse bisogno di ricordare quali siano gli effetti delle nano-polveri che entrano nel nostro organismo dalle vie respiratorie superando ogni barriera naturale di protezione? E c’è anche bisogno di ricordare che la maggior parte degli inceneritori d’Italia si trova al Nord (quasi il 70%)[7], e segnatamente nella Pianura Padana?
Se si osservano i dati dei positivi al COVID-19 delle regioni esterne alla Pianura Padana, i 59.174 casi registrati in quelle terre diventano i 3.226 della Toscana, i 2.567 della Liguria o i 494 della Sardegna. Allo stesso modo, le persone risultate positive al COVID-19 in tutto lo Stato della Slovenia (a est del Friuli Venezia Giulia) sono 141, e non si registra alcun decesso (dati al 15 marzo scorso). Forse il coronavirus ce l’ha con gli italiani del nord e, una volta raggiunto il confine con gli stati balcanici, si rifiuta di oltrepassare il valico?
E come mai i dati sull’età media delle persone decedute col coronavirus ci dicono che si tratta per la maggior parte di ottantenni e che persino la media dei positivi è di 63 anni[8]? Forse il coronavirus si ferma anche davanti alla carta d’identità delle persone, e se la prende con i pensionati?
Altro quesito: come mai vengono conteggiati tra i deceduti risultati positivi al COVID-19 anche coloro che sono affetti da gravissime e croniche patologie pregresse e da condizioni di salute disperate? Tutti sappiamo che c’è una bella differenza tra il morire di coronavirus (e cioè senza co-morbilità alcuna) e il morire con il coronavirus (ossia con la compresenza di gravi e pregresse malattie). Il dott. Stefano Montanari, nanopatologo, intervistato il 19 marzo scorso dal canale video-blog Byoblu, con la sua proverbiale ironia, ha spiegato la differenza rivolgendo una battuta alla giornalista che lo stava intervistando: “Se lei va sotto il treno, quel trauma è causa di morte. Se lei va sotto al treno e aveva il raffreddore, il raffreddore non è causa di morte”[9].
Ebbene, secondo l’ultimo report dell’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ aggiornato al 20 marzo 2020, “l’età media dei pazienti deceduti e positivi al COVID-19 è 78,5 anni”[10], quasi tutti con gravi e pre-esistenti affezioni croniche (Cardiopatia ischemica, Fibrillazione atriale, Ictus, Ipertensione arteriosa, Diabete mellito, Demenza, Broncopneumopatia cronica ostruttiva, Cancro attivo negli ultimi 5 anni, Epatopatia cronica, Insufficienza renale cronica)[11]. Di tutte le persone dichiarate morte per coronavirus (3200 refertate su 8.165), quelle ad oggi ufficialmente accertate senza co-morbilità sono SOLAMENTE 6[12]! Dov’è questo contagio globale inarrestabile?
Il Professor Roberto Bernabei, Ordinario di Geriatria presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, invitato dal Capo Dipartimento della Protezione Civile dott. Angelo Borrelli alla conferenza stampa di aggiornamento sulla situazione sanitaria in Italia dello scorso 20 marzo, ha dichiarato: “Il fattore di rischio vero è quello di averci non solo un’età geriatrica, ma anche averci delle patologie concomitanti. […] E, in particolare, patologie come l’ipertensione, la cardiopatia ischemica, la fibrillazione atriale, il diabete. […] Il dato generale è che abbiamo meno del 10 % di mortalità sotto i 60 [anni]. Tutto il resto è dai 60 in su[13].
Se fosse vera l’ipotesi di un contagio virale della popolazione mondiale, la stessa popolazione sarebbe decimata ovunque, in qualsiasi età e in maniera indiscriminata, non con attenzioni tutte particolari al numero degli anni, al luogo di residenza e alla presenza di patologie croniche pregresse. In Cina, dove si dice che questo Micro Mostro sia nato, il cielo è talmente inquinato che risulta coperto tutti i giorni da una fittissima coltre grigia che non lascia passare un solo raggio di sole. Un mio personale conoscente, che ebbe modo di recarsi a Shangai qualche anno fa per motivi di lavoro, mi raccontò di come, una mattina di sole, uscendo dall’albergo, si accorse che quasi tutti gli abitanti della città si fermavano a fotografare il cielo. Chiedendo lumi al suo interprete del luogo, ne ottenne questo chiarimento: “Stanno tutti fotografando il cielo perché oggi è azzurro, e qui da noi questo è un evento così raro che in tanti lo stanno immortalando con il cellulare”.
Non è il coronavirus che ci sta decimano, ma la civiltà: coi suoi ritmi intollerabili, i suoi ordini da rispettare, le sue incombenze stressanti da evadere, le sue preoccupazioni costanti, le sue contaminazioni ambientali accettate da tutti e date per assodate (in nome del Progresso, dello Sviluppo, dell’Innovazione tecnologica); coi suoi traffici intollerabili (dai rifiuti urbani alle scorie radioattive, dalle sostanze stupefacenti alle armi, dalle donne-schiave da destinare alla prostituzione agli organi umani), i suoi fiumi morti, i suoi mari sempre più acidificati, le sue foreste abbattute, le sue montagne traforate e spelacchiate, la sua aria irrespirabile, la sua cultura alimentare malsana e ulteriormente aggravata dalla produzione di cibi carichi di glutine, cotti e stracotti, conservati, denaturati, pastorizzati, riempiti di additivi chimici e altri veleni.
Non c’è alcun contagio in atto da coronavirus! Non è il contatto tra le persone che provoca l’influenza in corso. Le misure adottate di contenimento (e che non contengono nulla) sono il rubinetto sbagliato che non incide in alcun modo sulla perdita d’acqua in corso.
Assistere allora al protrarsi di queste misure liberticide e all’insistito inasprirsi delle stesse (in Emilia-Romagna un’ordinanza del 18 marzo 2020 ha vietato anche le passeggiate a piedi e le uscite in bicicletta), vuol dire assistere all’accanirsi nello stringere con le pinze il rubinetto sbagliato, e questo dimostra solo due cose:
1) lo stato di evidente confusione in cui versa la scienza medica che, di fronte alla palese inutilità profilattica delle misure restrittive adottate, non sa più che pesci pigliare, e allora s’incaponisce sulle misure stesse credendo di poter rimediare alla loro totale inefficacia con l’autorità e la loro progressiva esacerbazione (come ha ammesso il 22 marzo scorso il dottor Antonio Santo, oncologo dell’Azienda Ospedaliera di Verona, invocando mascherine per tutti: “Finora le misure messe in atto dal Governo centrale-regionale non hanno dato i risultati sperati”[14]);
2) che le intenzioni di chi ha promosso e adottato le misure da “stato d’assedio” in atto, e che non molla nemmeno di fronte alla loro dimostrata incapacità di incidere anche solo minimamente sulla situazione sanitaria in essere, non erano rivolte a finalità di salute pubblica, ma ad altri scopi: e, in particolare, a scopi politici, ovverosia – lo ripeto ancora una volta – scopi di adattamento delle masse di tutto il globo al-l’accettazione della sospensione delle loro libertà (obiettivo, quest’ultimo, perfettamente conseguito).
Non è certo un caso, infatti, che tanti governi siano stati ben lieti di salite sul carro delle restrizioni sanitarie già applicate in Italia, anche di fronte a situazioni ben meno rilevanti di quella italiana (che pure non è affatto rilevante, se solo si considera che nel 2017 morirono 13.400 persone di polmonite, mentre ad oggi, sono circa 8.000 le persone positive considerate morte con il coronavirus).
In Spagna, misure analoghe a quelle assunte dal governo italiano sono state imposte a partire dal 14 marzo 2020 pur registrando soltanto 1.328 persone genericamente decedute con il coronavirus (dati al 21 marzo): stato di emergenza proclamato dal governo spagnolo ed esercito nelle strade.
In Francia, identiche misure emergenziali sono entrate in vigore dal 17 marzo pur registrando soltanto 148 persone genericamente decedute con il coronavirus.
In Austria vige la sospensione della democrazia dal 16 marzo, e i decessi con il coronavirus erano addirittura 3.
In Albania, le limitazioni democratiche decretate sono ancora più pesanti di quelle italiane, posto che là è anche in vigore il divieto di utilizzo di auto sia pubbliche che private (per ora limitato alle città di Tirana e Durazzo); eppure, la situazione sanitaria al 15 marzo scorso (data dei provvedimenti) era la seguente: 33 persone risultate positive al tampone COVID-19 e 1 sola deceduta con il coronavirus (che peraltro era l’unico decesso registrato in tutta la zona dei Balcani Occidentali)![15]
Anche in Israele, condizioni da “stato d’assedio” ancora più restrittive di quelle italiane sono state adottate dal governo, con voli sospesi in tutto lo Stato, tampone per chi guida, segregazione domiciliare per tutti e, dal 17 marzo scorso, nuove misure d’emergenza per consentire alla polizia, senza la necessità di un ordine di un tribunale, di tracciare i cellulari delle persone e verificarne gli eventuali spostamenti. Nelle parole del giornalista Gabriele Carrer, il governo israeliano ha addirittura schierato in prima linea «anche lo Shin Bet, i servizi segreti interni, autorizzato a rintracciare tutti coloro che sono entrati in contatto con persone sospettate di essere state infettate prima che il virus venisse diagnosticato. Lo Shin Bet può utilizzare a questo scopo gli strumenti solitamente impiegati per contrastare il terrorismo […]. Intervistato da Agenzia NovaJacob Perry, direttore dello Shin Bet dal 1988 al 1994, poi ministro e deputato, aveva spiegato, prima del via libera dell’esecutivo alle nuove misure, che “il governo utilizza ogni mezzo di ispezione digitale per controllare, attraverso telefoni cellulari e computer, se le persone rispettano le misure di sicurezza e limitano i loro movimenti. È una penetrazione della privacy – ha ammesso Perry – e c’è anche chi definisce antidemocratico questo sistema, ma penso che, in questo momento, la cosa più importante sia fermare la diffusione del virus”»[16]. La diffusione del virus in Israele, al 17 marzo scorso, era la seguente: 300 sole persone positive al tampone COVID-19 e nessun decesso!
In Libano, il 21 marzo 2020 è stato dichiarato «il coprifuoco su scala nazionale nell’ambito dell’inasprimento delle misure precauzionali per tentare di contenere la diffusione del coronavirus. Il premier libanese Hassan Diab, che ha parlato in diretta tv in un discorso alla nazione […], ha precisato che l’esercito sarà dispiegato in tutte le città, pattuglierà le strade e erigerà posti di blocco. Sono [solamente] 206 i casi di Covid-19»[17] e nessun morto accertato.
Coprifuoco anche in Macedonia del Nord (dalle 21:00 alle 6:00): 85 persone positive e nessun decesso[18].
Coprifuoco pure in Bolivia (dalle 17:00 alle 5:00)[19]: 3 sole persone positive al coronavirus e nessun decesso[20].
Coprifuoco imposto persino dal governo di accordo nazionale di Tripoli (Gna), dalle 18:00 alle 6:00: nemmeno un caso di persona positiva al COVID-19[21]!!!
NON È IL DEMONIO CORONAVIRUS CHE I GOVERNI DI TUTTO IL MONDO STANNO DEBELLANDO IN QUESTI GIORNI, MA LA NOSTRA LIBERTÀ!!!
Il complesso degli scarti metabolici fatti passare sotto la dicitura “coronavirus” faranno semplicemente il loro corso, incuranti delle ignoranti e disumane misure anti-Natura adottate dal Potere Sanitario Mondiale mediante i suoi portaborse seduti negli scranni dei governi e dei parlamenti del mondo. Come ogni altra influenza stagionale, anche quella determinata dall’occlusione metabolica in corso continuerà la sua parabola di crescita del numero di positivi e di morti, fino a che non si stabilizzerà DA SOLA per poi regredire DA SOLA come ogni anno. E il fatto che essa prima o poi regredirà, e che il governo attribuirà sicuramente alle misure restrittive adottate quella regressione, nell’applauso generale di giornali, reporter, radio locali e pubblica opinione (compresi i tanti alternativi anti-sistema che hanno fede nelle Istituzioni del Sistema), non cambierà le carte in tavola.
L’influenza stagionale in atto regredirà da sola. Quel che invece non regredirà più, sarà la nostra disponibilità ad accettare la sospensione della libertà ogni qualvolta verranno suonate le campane dell’ideologia del contagio; e magari anche senza più bisogno di campane ad hoc o di provvedimenti draconiani come quelli attualmente in essere, che mostrano in maniera fin troppo pacchiana quanto totalitaria sia la Dittatura della Scienza. Dagli stati di emergenza non si torna più indietro!!!
Non c’è alcun contagio in atto da coronavirus, e di questo la popolazione mondiale può stare tranquilla. C’è invece un’aggressione senza precedenti alla libertà di tutti, e di questo occorre al contrario preoccuparsi enormemente e attivarsi per resistere!
La terribile svolta totalitaria in atto non ha riscontri nella storia politica del Pianeta: di questa svolta dobbiamo prendere coscienza e davanti ad essa non possiamo stare zitti. Ogni silenzio che aggiungeremo all’arbitrio che stiamo subendo in questi giorni, sarà pagato da noi stessi a caro prezzo in futuro, con sempre più restrizioni arbitrarie e chissà, trattamenti sanitari obbligatori per tutti, tanto più per chi deciderà di ribellarsi!
Non è una questione puramente intellettualistica quella che ci sta coinvolgendo in questi giorni, né tanto meno una questione di carattere sanitario: qui è in gioco la nostra libertà. O sapremo reagire a questa svolta totalitaria che ci reclude silenziosamente in casa, che ci fa andare in giro bardati stupidamente con inutili mascherine alla bocca e guanti in lattice, che ci vieta ogni naturale contatto umano e che c’insegna a vedere nel prossimo un potenziale appestato dal quale stare a rigorosa distanza di sicurezza, o la detenzione domiciliare che in questi giorni applaudiamo persino con ignobili flash-mob da clima d’azienda fantozziana, diventerà uno strumento sempre più comune di restrizione politica e poliziesca.
Spetta a noi decidere: la libertà, forse come mai prima d’ora nella storia successiva alla tragedia mondiale dei totalitarismi europei del Novecento, è oggi nelle nostre mani.
Enrico Manicardi

________________
[1] Cfr. G. FREDA, Max Von Pettenkofer e la teoria dei germi, in: http://www.medicinapiccoledosi.it/medicina-convenzionale/max-von-pettenkofer-la-teoria-dei-germi/
[2] Cfr. V. VACCARO, Scienza e fantascienza del virus – parte 4, in: https://anima.tv/valdovaccaro/2016/159-scienza-fantascienza-del-virus-parte-4/
[3] Ibidem.
[4] ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ, Coronavirus e nuovo coronavirus SARS-CoV-2 – FAQ, in: https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/faq
[5] Cfr. G. FAVOLA, I luoghi più inquinati d’Italia: 14mila morti premature ogni anno per biossido di azoto. La Pianura Padana è anche l’area più contaminata d’Europa, in: «Ambientebio.it» del 18 ottobre 2019: https://www.ambientebio.it/ambiente/luoghi-piu-inquinati-14mia-morti-premature-biossido-azoto-pianura-padana-primo-posto/
[6] Cfr. WIKIPEDIA, voce “inceneritori d’Italia”. In: https://it.wikipedia.org/wiki/Inceneritori_in_Italia
[7] Ibidem.
[8]ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ, Epidemia COVID-19: Aggiornamento nazionale 19 marzo 2020 – ore 16:00, in:
[9] Si veda: BYOBLU, del 19 marzo 2020: Così diventeremo immunodepressi per legge, intervista al dott. Stefano Montanari. In: https://www.byoblu.com/2020/03/19/immunodepressi-per-legge-stefano-montanari-byoblu24/
[10] ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ, Report sulle caratteristiche dei pazienti deceduti positivi a COVID-19 in Italia. Il presente report è basato sui dati aggiornati al 20 Marzo 2020, in: https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Report-COVID-2019_20_marzo.pdf
[11] Ibidem.
[12] Ibidem.
[13] Si senta: RADIO RADICALE, Conferenza stampa Protezione Civile del 20 marzo 2020, ore 18:00. In: https://www.radioradicale.it/scheda/601317/emergenza-coronavirus-punto-stampa-del-capo-della-protezione-civile-angelo-borrelli
[14] Cfr. C. TAJOLI, «Mascherine a tutti: il Covid-19 si ferma così». Ecco come farle in casa, su «L’Arena» del 24 marzo 2020. In: https://www.larena.it/territori/citt%C3%A0/mascherine-a-tutti-il-covid-19-si-ferma-cos%C3%AC-ecco-come-farle-in-casa-1.8003835/amp
[15] Sull’Albania, si senta: Radio Radicale, trasmissione Passaggio a Sud Est del 15 marzo 2020, condotta da Roberto Spagnoli. In: http://www.radioradicale.it/scheda/601645/passaggio-a-sud-est-la-realta-politca-delleuropa-sud-orientale
[16] Cfr. G. CARRER, Coronavirus e intelligence, il modello Israele spiegato da Melman (Haaretz), in: https://formiche.net/2020/03/israele-melman-coronavirus-netanyahu/
[18] Ibidem.
[19] Cfr. LA GENTE D’ITALIA del 18 marzo 2020, Coronavirus, la Bolivia si blinda: coprifuoco a partire dalle 17, in: http://www.genteditalia.org/2020/03/18/coronavirus-la-bolivia-si-blinda-coprifuoco-a-partire-dalle-17/
[21] Cfr. IL FATTO QUOTIDIANO del 21 marzo 2020, cit.

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giovedì 17 ottobre 2019

Gli ingredienti altamente tossici vengono deliberatamente formulati in vaccini obbligatori in modo da essere costretti a sottoporsi ad avvelenamento

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Nella foto un feto umano.



Le vaccinazioni obbligatorie sono un argomento molto controverso. Per anni, la propaganda medica ci ha condizionato a credere che i vaccini forniscano quella che è conosciuta come "immunità di gregge". Questa propaganda insegna che se una parte significativa della popolazione viene vaccinata contro una malattia, l'intera comunità sarà protetta, compresi quelli che non ricevono il vaccino.

Traduzione a cura di Vivereinmodonaturale.com

Sulla base di questa premessa errata, molti stati hanno approvato leggi che rendono obbligatoria la vaccinazione, presumibilmente per il bene più grande di tutti. Molti sostenitori del vaccino arrivano al punto di accusare coloro che rifiutano di essere vaccinati di compromettere la salute dell'intera comunità.

Tuttavia, decenni dopo la creazione dei primi vaccini, la storia ha dimostrato che questi vaccini tossici non conferiscono una vita di immunità, motivo per cui i vaccini di richiamo sono ora raccomandati per molti vaccini. E il semplice fatto è che oltre ad essere inefficaci, i vaccini comportano anche seri rischi perché contengono ingredienti pericolosi ed eticamente discutibili. Tuttavia, sempre più stati stanno approvando leggi che rendono obbligatoria la vaccinazione dei bambini, anche negando l'ingresso a scuola a coloro che si rifiutano di conformarsi.

È quindi più importante che mai sapere esattamente di cosa sono fatti i vaccini e perché dobbiamo essere estremamente cauti nel consentire agli operatori sanitari di somministrarli ai nostri figli.

La scienza dietro i vaccini

C'è un malinteso comune sul fatto che essere vaccinati implichi semplicemente l'iniezione di una piccola quantità di una malattia in modo che il sistema immunitario possa produrre anticorpi contro di essa, conferendo in tal modo l'immunità permanente al ricevente.


In realtà, tuttavia, i vaccini sono fabbricati utilizzando una serie di ingredienti che hanno gravi effetti collateraliInoltre, molti sono realizzati con cellule fetali prelevate da bambini abortiti, il che sconvolgerebbe e terrorizzerebbe molte persone che acconsentono volentieri alla vaccinazione dei loro bambini.

Come riportato da Families 4 Vaccine Choice  (e confermato dal CDC ), i vaccini contengono anche siero derivato dal sangue dei feti bovini, proteine ​​dal plasma sanguigno umano, cellule epiteliali renali estratte da scimmie verdi africane, DNA di lievito, proteine ​​di lievito, Madin Darby (cellule renali canine) derivate da un cocker spaniel adulto, fibroblasti di pollo, DNA prelevato da circovirus suini e altri ingredienti disgustosi.

Quindi, naturalmente, ci sono altri controversi ingredienti del vaccino come mercurio (thimerosal), formaldeide e glutammato monosodico, che sono stati tutti collegati a una miriade di effetti negativi sulla salute.
Families 4 Vaccine Choice spiega come tutti questi ingredienti vili vengono utilizzati per creare vaccini:
Ora apprendiamo che con l'RNA ... "Le molecole di DNA di due diverse specie vengono inserite in un organismo ospite per produrre nuove combinazioni genetiche". Quindi ciò significa che stanno dividendo il DNA umano con il DNA degli animali abortendo i feti e quindi iniettandoli nuovamente nel nostro corpo con la speranza che ci causi la creazione dell'antigene necessario per immunizzarci contro un virus.

Non tutti i medici supportano le vaccinazioni obbligatorie

Mentre il governo e i media mainstream promuovono l'idea che tutti gli operatori sanitari sostengano le vaccinazioni, nulla potrebbe essere più lontano dalla verità. 
I professionisti della salute naturale come i medici naturopati e gli omeopati hanno a lungo messo in guardia contro gli effetti negativi dei vaccini, e anche molti medici tradizionali si oppongono alle vaccinazioni, specialmente quando sono costretti alle persone.
Dopotutto, è un diritto umano fondamentale - come affermato dal Codice etico medico dell'American Medical Association - scegliere se accettare o meno una procedura medica rischiosa:
Il paziente deve prendere la propria decisione in merito al trattamento ... Il consenso informato è una politica di base sia in etica che in legge che i medici devono onorare, a meno che il paziente sia incosciente o altrimenti incapace di acconsentire e che il danno derivante dal mancato trattamento sia imminente.

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domenica 1 settembre 2019

L'HIV e l'AIDS sono causati dall'esperimento dei vaccini contro l'epatite B del CDC

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Esperimenti vaccinali su gay e origine americana (non africana) dell'AIDS

Da quando l'epidemia di AIDS è stata resa ufficiale per la prima volta nel giugno 1981, è stato ampiamente ipotizzato che l'HIV sia un virus artificiale. Da allora sono emerse prove che collegano lo scoppio della malattia negli Stati Uniti a un esperimento di vaccino condotto su uomini gay a New York City e in altre città degli Stati Uniti, tra il 1978 e il 1981.

Traduzione a cura di Vivereinmodonaturale.com
Tratto da Neonnetlee.com

Nonostante l'evidente evidenza, il "consenso scientifico" ha sempre lavorato per screditare tali teorie. Quando furono scoperti i primi casi di epidemia di AIDS negli Stati Uniti, i sintomi si stavano verificando in uomini gay precedentemente sani e per lo più bianchi a Manhattan nel 1979.




La causa della malattia mortale rimase sconosciuta fino al 1984 quando fu scoperto un virus e trovato l'agente infettivo. Il virus che causava i sintomi dell'AIDS fu in seguito chiamato HIV (virus dell'immunodeficienza umana).
I medici erano sconcertati dal modo in cui una MST (malattia a trasmissione sessuale) originaria dell'Africa si era trasferita nella cosiddetta "malattia gay" che stava uccidendo uomini gay a New York City.

I media mainstream hanno saltato sul caso e hanno rapidamente trovato qualcuno da demonizzare.

Le agenzie di stampa hanno promosso storie assurde come lo steward Gaetan della compagnia aerea canadese Gaetan Dugas, che i media e i tabloid hanno definito  "l'uomo che ha portato l'AIDS in America".Queste storie erano false, tuttavia, e molto probabilmente una distrazione dalla vera causa dell'epidemia di AIDS in America.

GLI ESPERIMENTI DEL VACCINO GAY PRIMA DELL'AIDS (1978-1981) 

© stampa I dottori furono sconcertati dall'epidemia di AIDS che si chiamava "peste gay"

Alan Cantwell, MD riporta : A partire dal 1974, i lavoratori di una motoslitta fornita dal Blood Center di New York a Manhattan iniziarono a sollecitare 8 906 uomini gay per uno studio di ricerca sui vaccini contro l'epatite B (Koblin et al, 1992).Nel corso dei prossimi anni, oltre 10.000 campioni di sangue sono stati donati da uomini gay disposti a partecipare allo sviluppo di un vaccino che potrebbe prevenire l'epatite B.

Questa malattia virale era una MST che colpiva in modo sproporzionato gli omosessuali sessualmente attivi. L'epidemia di AIDS negli Stati Uniti risale direttamente a questo esperimento di vaccino sponsorizzato dal governo! Alla fine, 1.083 uomini gay sono stati reclutati per essere iniettato con un vaccino sperimentale contro l'epatite B presso il New York Blood Center.

Nei mesi precedenti l'esperimento vero e proprio, il vaccino è stato sottoposto a test preliminari per la sicurezza e la risposta immunitaria su duecento medici presso il New York Medical Center e su ventotto dipendenti di Merck & Co, che hanno prodotto il vaccino. Il primo gruppo di uomini nel processo effettivo fu inoculato nel novembre 1978.L'esperimento era confidenziale.

A ciascun uomo veniva assegnato un numero di identificazione anonimo, che sarebbe stato l'unico modo per essere identificati dagli investigatori.Ogni uomo ha ricevuto una dose iniziale di vaccino, quindi una ripetizione un mese dopo e un'inoculazione finale sei mesi dopo.A tutti è stato chiesto di donare campioni di sangue per due anni dopo le tre iniezioni.Per un periodo di mesi, sarebbero stati iniettati tutti i 1.083 uomini.A metà degli uomini è stato somministrato il vaccino sperimentale; l'altra metà sarebbe servita da gruppo di controllo e avrebbe ricevuto iniezioni di placebo inutili. In questo studio in doppio cieco, né gli uomini né gli investigatori sapevano chi stava assumendo il vaccino o il placebo. 

Questo esperimento terminò nel settembre 1980.Il tasso di successo nella prevenzione dell'epatite B nel gruppo che ha ricevuto il vaccino è stato del 92,3%.Ulteriori studi sperimentali sul vaccino contro l'epatite B, tutti usando uomini gay come cavia, furono condotti nel 1979 e nel 1980 a Chicago, Los Angeles, San Francisco, Denver e St. Louis.Nel maggio 1981, agli uomini del gruppo placebo (che non hanno ricevuto il vaccino) presso il Blood Center è stata offerta la possibilità di assumere il vaccino.Di conseguenza, 270 uomini sono stati inoculati con la serie di tre colpi e gli è stato chiesto di donare ulteriori campioni di sangue per altri due anni.Poiché gli uomini nel gruppo ricevente il vaccino e il gruppo placebo erano ora entrambi inoculati con il vaccino, non sarebbe più possibile confrontare i due gruppi in termini di future percentuali di HIV.

Poiché l'esperimento era riservato e anonimo, il destino dei singoli uomini in termini di acquisizione dell'HIV / AIDS in futuro non poteva mai essere accertato.Nel giugno 1981, dopo che 41 casi di una nuova malattia negli omosessuali furono segnalati ai Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta (CDC), l'epidemia di AIDS divenne ufficiale.


IL "GAY PLAGUE" INIZIA A MANHATTAN NEL 1979

I primi pochi casi di una nuova malattia caratterizzata da immunodeficienza, cancro e una forma precedentemente rara di polmonite nei giovani omosessuali, furono scoperti a Manhattan nel 1979.Alla fine del 1981 c'erano 160 casi cumulativi da New York City; un decennio più tardi, a New York erano stati segnalati 9.000 casi.I primi casi erano chiamati "malattia da immunodeficienza legata all'omosessualità", o GRID, in breve.

In privato, era chiamata "la peste gay", con gli omosessuali che morivano di "cancro gay" sotto forma di sarcoma di Kaposi e / o una "polmonite gay" rapidamente fatale causata da un fungo simile a un lievito. Alla fine del 1979, il 6,6% di 378 uomini che erano stati "partecipanti allo studio sull'epatite B" o che avevano donato sangue nell'esperimento presso il Centro erano già sieropositivi. Nel 1981 era del 20%! (Questo era in un momento in cui l'epidemia di AIDS in Africa era sconosciuta.) Nel 1984 oltre il 40% dei partecipanti alla sperimentazione erano sieropositivi (Stevens et al, 1986).Questi tassi di infezione furono determinati nel 1985, dove i campioni di sangue gay immagazzinati furono ritestati per l'HIV. Un diverso studio sull'epatite B (non vaccinale), condotto dal 1978 al 1980 presso la San Francisco City Clinic, ha reclutato una coorte di 6.705 omosessuali.

Nel 1982, il 41% di tutti i casi di AIDS segnalati nella SF erano di questa coorte. Nel 1989, il 75% della coorte era infetto dall'HIV e 1.479 avevano sviluppato l'AIDS (Rutherford et al, 1990). L'attivista Tom Keske ha pubblicato un saggio sul suo sito web dal titolo: "L'AIDS negli Stati Uniti è iniziata intenzionalmente?" 
Fornisce anche un'analisi statistica incriminante che collega l'epidemia di AIDS a San Francisco agli esperimenti di vaccino contro l'epatite B condotti in quella città.Nel 1984, il CDC era apparentemente ignaro dell'altissimo tasso di infezione da HIV / AIDS negli uomini gay che hanno partecipato a esperimenti e studi sull'epatite, in particolare in un momento in cui l'epidemia di AIDS in Africa era ancora in gran parte sconosciuta.  Nel suo rapporto settimanale sulla morbilità e mortalità, datato 14 dicembre 1984, l'agenzia ha semplicemente concluso che il vaccino contro l'epatite B era sicuro e che "il monitoraggio epidemiologico dei casi di AIDS e dei gruppi ad alto rischio conferma la mancanza di trasmissione dell'AIDS".

Quando studi successivi hanno rivelato l'elevata incidenza dell'HIV in questi uomini, come notato sopra, non ci sono stati commenti ufficiali da parte del CDC. Per quanto ne so, il CDC non ha mai testato il vaccino somministrato agli uomini presso il NY Blood Center; e questo rapporto del CDC del 1984 viene spesso citato per confutare qualsiasi connessione tra esperimenti gay e epidemia di AIDS. New York City divenne rapidamente l'epicentro dell'epidemia americana ed è rimasta tale fino ad oggi, con oltre 100.000 newyorkesi che vivono con l'HIV / AIDS.


 © stampa I gay sono stati vaccinati nell'ambito di un esperimento di vaccino 


CDC VIRUS SIMIANI ED ESPERIMENTI VACCINI GAY

Secondo Luc Montagnier nel suo libro "Virus" (1999), l'epidemia di AIDS in Africa non è iniziata fino all'autunno del 1982 al più presto.

Non esiste inoltre alcun legame epidemiologico o sessuale tra casi gay e casi di AIDS in Africa. L'HIV è stato introdotto negli uomini gay attraverso un vaccino contaminato?

L'HIV non è il primo virus simian (cioè scimmia o scimpanzé) a infettare l'umanità.
Simian virus-40 (SV40) è un virus scimmia verde che causa il cancro che ha contaminato il vaccino contro la poliomielite ed è stato iniettato in milioni di persone in tutto il mondo a partire dagli anni '50. L'SV40 è stato anche ampiamente utilizzato negli animali per indurre cancro e tumori condotti nell'ambito del Programma per il cancro speciale ai virus, ampiamente dimenticato (1964-1980).

Esistono forti connessioni tra i virus simian e il vaccino sperimentale sull'epatite B, i partecipanti gay e lo scoppio dell'AIDS.
Il vaccino somministrato ai gay è stato progettato da Maurice Hilleman di Merck; ed è stato "sviluppato" iniettandolo ripetutamente negli scimpanzé, nell'ambito dei test di sicurezza del vaccino.
Un virus dell'HIV da scimpanzé potrebbe essere stato trasferito al vaccino durante il processo di produzione di 65 settimane?
Gli umani e gli scimpanzé hanno in comune il 99% del loro materiale genetico attivo.
Di conseguenza, gli scimpanzé sono ampiamente utilizzati nella ricerca medica.
Nel 1974 i veterinari hanno prodotto una malattia simile all'AIDS negli scimpanzé portando via gli scimpanzé neonati dalle loro madri e dando loro da mangiare il latte vaccino infetto da virus.
Come risultato di questo trasferimento interspecie di virus, gli scimpanzé morirono di immunodeficienza, leucemia e polmonite di Pneumocystis, in seguito nota come "polmonite gay" dell'AIDS (McClure et al, 1974).
In precedenza, la leucemia non era mai stata osservata negli scimpanzé.
Sempre nel 1974, il Blood Center di New York fondò Vilab II, un laboratorio di ricerca sugli scimpanzé poco pubblicizzato a Robertsville, in Liberia, in Africa occidentale.
Conteneva scimpanzé in cattività, tutti intenzionalmente infettati da epatite. 

Nel 1978 Vilab iniziò a rilasciare alcuni scimpanzé in libertà e su diverse isole.
Il Blood Center ha annunciato la chiusura del laboratorio nel 2006 e la fine della ricerca sugli scimpanzé.Alfred Prince, ricercatore di epatite e virologo presso il Blood Center è stato anche direttore di Vilab dal 1975 al 2000. 
Maurice Hilleman era ben consapevole dei virus delle scimmie che contaminano i vaccini, avendo scoperto personalmente SV40 nel 1960 nei vaccini contro la poliomielite.

In un video di YouTube intitolato "Il capo della Merck porta l'HIV / AIDS in America", pubblicato dal prolifico ricercatore di origini AIDS Leonard G Horowitz, Hilleman è registrato raccontando ai suoi colleghi: "Ho portato i verdi africani [scimmie]. Non sapevo che fossimo l'importazione del virus dell'AIDS all'epoca [cioè tra il 1970 e il 1974] ".
I suoi colleghi si sentono ridere. Qualcuno dice "Sei stato tu a introdurre il virus dell'AIDS."

Questa intervista scioccante, condotta da Edward Shorter per la televisione pubblica WGBH, è stata tagliata dal documentario televisivo, basato sul libro di Shorter "The Health Century" (1987), a causa di problemi di responsabilità, senza dubbio riflettendo male su Merck dove è stato sviluppato il vaccino per gay .
L'affermazione di Hilleman dà credito alla visione "cospiratoria" secondo cui la fonte più probabile di un virus del virus dell'immunodeficienza simiana che causa l'AIDS era proveniente da un laboratorio e non dalle terre selvagge dell'Africa. 

La stretta linea temporale tra gli studi sul vaccino contro l'epatite B, nonché l'elevata incidenza dell'HIV / AIDS nei partecipanti e lo scoppio della "peste gay" non possono essere negati.
Esistono poche fonti, al di fuori dei rapporti delle riviste mediche, che rivelano i dettagli dell'esperimento.La migliore fonte è "Quest for the Killers" di June Goodfield (1985), in un capitolo intitolato "Vaccino sotto processo".
Sottolinea gli aspetti pericolosi dell'esperimento con il vaccino, a causa della messa in comune del sangue, nonché la preoccupazione per la possibile contaminazione del vaccino

.La sua è l'unica fonte che rivela che una parte del vaccino è stata prodotta dal National Institutes of Health (NIH).  
"C'era qualcosa che non andava nel vaccino, forse contaminazione? 
Questa non era una paura teorica, la contaminazione era stata sospettata in una partita di vaccino prodotta dal National Institutes of Health, anche se mai in Merck." 

IL SIMIAN VIRUS ORIGINE DELL'HIV

Determinare la stirpe simiana dell'HIV non equivale a determinare l'origine dell'epidemia di AIDS in America.
L'HIV è decisamente un "nuovo virus" nell'uomo, sebbene la sua origine nei simian possa essere antica. L'epidemia americana di AIDS è iniziata chiaramente alla fine degli anni '70.
La presunta origine africana dell'AIDS americana si basa in gran parte sulla genealogia del virus dell'AIDS in Africa.
Non potrei mai capire perché gli scienziati non abbiano mai cercato un antenato simian dell'HIV nei vari laboratori di virus e colonie di primati negli Stati Uniti.

Le "radici" simiane dell'HIV dipendono da chi sta effettuando l'analisi genetica.
Alcuni ricercatori affermano che l'HIV circola nell'uomo dagli anni '30, altri risalgono a un secolo o più.  
Un nuovo studio "phylo-geographic" suggerisce che i SIV delle scimmie sono antichi e risalgono da 32.000 a 75.000 anni (Worobey et al, 2010). 
Al pubblico è stato detto per la prima volta che l'HIV è nato in Africa da scimmie verdi.
Questo è cambiato nel 1999 quando un SIV trovato negli scimpanzé è stato ampiamente accettato come il virus antenato più vicino dell'HIV (Gao et al, 1999). Quattro anni dopo, i genetisti si sono nuovamente ribaltati, sostenendo che l'HIV "non ha iniziato la sua vita negli scimpanzé", ma è nato attraverso l'ibridazione di due ceppi di scimmie di SIV ricombinati nell'ospite di scimpanzé (Bailes et al, 2003).

In altre parole, gli antenati dell'HIV erano un mix di virus dell'immunodeficienza delle scimmie trasferiti in scimpanzé, che successivamente si sono ricombinati per formare un nuovo virus ibrido con un mix di materiale genetico.  
A proposito, gli scimpanzé sono considerati scimmie, hanno corpi più grandi delle scimmie e sono più strettamente correlati agli umani.Le scimmie hanno la coda e sono strutturalmente più vicine agli animali a quattro zampe come cani e gatti.Perso in tutto questo conflitto mumbo-jumbo genetico, che poche persone riescono a comprendere (incluso me stesso), era il fatto che l'ampia mescolanza di virus simian e la creazione di virus ibridi avveniva da anni nei laboratori di tutto il mondo negli anni immediatamente precedenti AIDS.
Questa, infatti, è la base della "teoria della cospirazione" dell'AIDS, che propone che l'antenato dell'HIV molto probabilmente abbia avuto origine in esperimenti di trasferimento di specie animali in un laboratorio di virus.
Tuttavia, questa spiegazione non è mai stata presa in considerazione dagli scienziati.
Questi studi genetici sull'origine dell'HIV, ampiamente riportati dai principali media, continuano a rafforzare la percezione pubblica che l'HIV / AIDS abbia avuto inizio in Africa.
Qui non si tenta di spiegare in modo completo l'origine del terribile scoppio dell'AIDS in Africa a partire dal 1983.Questo dipenderà dai futuri storici della medicina da svelare.
Basti pensare che l'Africa sub-sahariana è stata il banco di prova per prodotti farmaceutici e vaccini per molti decenni e per i programmi di vaccinazione di massa con il riutilizzo di aghi che potrebbero anche diffondere l'HIV da persona a persona.

In "AIDS and the Doctors of Death" (1988), ho citato un articolo di prima pagina esplosivo del London Times che collega l'AIDS ad ampi programmi di vaccinazione in Africa e intitolato "Il vaccino contro il vaiolo ha innescato il virus dell'AIDS" (11 maggio 1987).
Robert Gallo, il co-scopritore dell'HIV, è stato citato dicendo: "Il legame tra il programma dell'OMS e l'epidemia è un'ipotesi interessante e importante. 
Non posso dire che sia effettivamente accaduto, ma ho detto per alcuni anni che l'uso di vaccini vivi come quello usato per il vaiolo può attivare un'infezione dormiente come l'HIV.

"L'intera storia del Times non è mai apparsa sui principali media negli Stati Uniti, ma è disponibile online.I ricercatori sanno da molto tempo che il particolare ceppo dell'HIV che ha infettato i gay americani è il "sottotipo B."  

I ceppi prevalenti in Africa sono diversi, suggerendo di nuovo che i casi di AIDS americano non provenivano da casi africani.A differenza di alcuni ceppi in Africa, che risalgono agli anni '30, uno studio di Perez-Losada et al nel 2010, indica che il "sottotipo B" è abbastanza nuovo, risalente al 1968 circa, un decennio prima dell'esperimento dell'epatone B.Max Essex afferma che il ceppo americano B ha un'affinità per il tessuto anale ed è più facilmente trasmesso dal contatto omosessuale e dall'uso di droghe per via endovenosa, mentre i sottotipi di HIV in Africa tendono a alimentare epidemie eterosessuali attraverso una via mucosa vaginale.

L'ORIGINE DEL LABORATORIO DELL'HIV IN AMERICA

Il vaccino contro l'epatite B di Hilleman è stato creato intenzionalmente dal sangue aggregato di 300 tossicodipendenti gay e endovenosi altamente attivi a Manhattan.

Questi uomini erano i portatori del virus dell'epatite che Hilleman aveva richiesto per fabbricare il suo vaccino.
Come accennato, il vaccino è stato sviluppato negli scimpanzé e sono state necessarie 65 settimane per la produzione. La sua produzione di vaccino è stata raccolta nel 1977.L'anno specifico è importante perché non ci sono segnalazioni di casi di AIDS in quel momento e nessun esame del sangue americano conservato positivo per l'HIV prima di quell'anno.

In "Vaccinated" (2007) Paul Offit, un pediatra e sviluppatore di vaccini che lavora per Merck, teorizza che sebbene "l'HIV fosse probabilmente presente nel sangue da cui ha fatto i primi preparativi del suo vaccino, la scelta di pepsina, urea e formaldeide di Hilleman l'aveva completamente distrutto ".
In "Vaccinato", Offit è fondamentale per la mia ricerca sull'origine dell'AIDS.Scrive: 
"L'editore del libro di Alan Cantwell, Aries Rising Press, è stato fondato dallo stesso Cantwell per promuovere le sue opinioni disinformate sull'origine dell'epidemia di AIDS".

Offit afferma che l'afflusso di sangue americano era "fortemente contaminato" con l'HIV a metà degli anni '70.
Non offre documentazione per questa affermazione, né ci sono studi (o casi di AIDS epidemici) che documentano questo.I primi campioni di sangue sieropositivi nell'epidemia americana furono scoperti nel 1978 - sono quelli depositati nel Centro Sanguinario dai partecipanti gay dell'esperimento dell'epatite B.
Non vi è alcuna traccia di nessun altro sangue immagazzinato negli Stati Uniti che risulta positivo all'HIV, con una sola eccezione.
Secondo "Virus Hunters of the CDC" (1996), l'autore Joseph McCormick afferma che seicento campioni di sangue provenienti dallo Zaire, in Africa, furono inviati al CDC nel 1976 durante l'epidemia del virus Ebola.Quando sono stati nuovamente testati a metà degli anni '80 per l'HIV, cinque dei campioni erano positivi.Bisogna chiedersi se altri laboratori negli Stati Uniti ospitassero anche sangue africano infetto da HIV utilizzato nella ricerca su animali (o umani). 
A differenza di Offit, non ho mai promosso l'idea che l'HIV fosse contenuto nella produzione di sangue di Hilleman nel 1977.Tuttavia Offit insiste che l'HIV sia entrato per la prima volta negli Stati Uniti pochi anni prima che Hilleman iniziasse a lavorare sul suo vaccino.
Fa notare che Hilleman sarebbe "il primo (e ultimo) ad usare il sangue umano per fare un vaccino. Non sapeva fino a anni dopo che il sangue era fortemente contaminato dall'HIV".
Offit non fa menzione di Hilleman che importa l'HIV / AIDS attraverso le sue scimmie e scimpanzé, né cita il tasso di infezione da HIV del 20% degli uomini che hanno partecipato al processo al Blood Center nel 1981.
Ci assicura semplicemente che il vaccino somministrato agli uomini gay era sicuro e privo di HIV.

L'HIV / AIDS ha ucciso milioni di persone da quando è stato scoperto per la prima volta
SPERIMENTAZIONE MEDICA NON ETICA

Lo sviluppo di un vaccino contro l'epatite B ha una storia oscura.
Meno di un decennio prima dell'esperimento gay, sessanta bambini con ritardo mentale nella Willowbrook State School, a Staten Island, New York, erano stati nutriti con virus dell'epatite B.
In un altro esperimento, il siero di un paziente con epatite B è stato iniettato per via endovenosa in 25 bambini ritardati con risultati terribili.Si ammalarono, alcuni gravemente, e ingiallirono di ittero.
Secondo Hilleman, "Erano gli esperimenti medici più non etici mai condotti su bambini negli Stati Uniti".
È davvero vergognoso leggere la storia della sperimentazione umana nascosta negli ultimi decenni, che probabilmente continua fino ai giorni nostri.
I più spaventosi furono gli "esperimenti sulle radiazioni umane" dell'era della guerra fredda che colpirono milioni di ignari americani e si estesero fino alla metà degli anni '70.

Per tutti i dettagli morbosi, Google: sperimentazione medica umana.


Citerò solo una recente rivelazione (2010) scoperta da Susan Reverby, quasi per caso, durante le ricerche sul famigerato studio sulla sifilide di Tuskegee.
Secondo la voce di Wikipedia, "In uno studio del 1946-1948 in Guatemala, i ricercatori statunitensi hanno usato le prostitute per infettare detenuti, malati da manicomio e soldati guatemaltechi con sifilide e altre malattie a trasmissione sessuale, al fine di testare l'efficacia della penicillina nel trattamento" Malattie trasmesse sessualmente.

In seguito hanno provato a infettare le persone con "inoculazioni dirette fatte da batteri della sifilide versati nei peni degli uomini e su avambracci e facce leggermente abrase ... o in alcuni casi attraverso punture spinali.
Lo studio è stato sponsorizzato dal Servizio sanitario pubblico americano, dal National Institutes of Health e dal Pan American Health Sanitary Bureau (ora Pan American Health Organization) e dal governo guatemalteco.
Ulteriori dettagli sull'esperimento che ha reclutato 5.500 persone e 1.300 persone infette (compresi i bambini orfani) con malattie a trasmissione sessuale sono stati rilasciati il ​​30 agosto 2011.
In un caso, una donna morente è stata deliberatamente infettata da batteri della gonorrea negli occhi e altrove.Sette donne con epilessia sono state iniettate con germi di sifilide nella parte posteriore della colonna vertebrale, con conseguente meningite batterica in tutti i casi.
Ottantatre persone sono morte.
Il servizio sanitario pubblico americano è l'antico nome del CDC.
Il fatto che questo studio governativo sia stato avviato sia dal CDC che dal NIH, le due principali e più prestigiose organizzazioni sanitarie in America, è agghiacciante.

Alla domanda sull'esperimento in Guatemala, Harold Jaffe del CDC è stato citato dicendo:"Ci sono altre storie che non sono venute alla luce? Non vogliamo nutrirci della paranoia nei media, ad esempio, della guerra biologica o dell'AIDS come infezione inventata in un paese straniero, ma storie come questa deve ricordare alla gente queste storie "
( Il panel presidenziale sbatte lo studio guatemalteco delle malattie sessualmente trasmissibili degli anni '40 ", di Louisa Kasdon, pubblicato sul sito BU.edu, il 31 agosto 2011).
Jaffe è stato il primo ufficiale del CDC sull'AIDS sin dall'inizio.
Tuttavia, questa è la prima volta che ascolto un funzionario del CDC che incolpa l'AIDS di una "infezione inventata in un paese straniero".

VIRUS E VACCINI SIMIANI

I vaccini sono un grande affare con un fatturato mondiale di 25 miliardi e anche l'AIDS ha generato un'enorme industria.

Un rapporto della CBS (8 gennaio 2010) ha dichiarato: "Hai l'AIDS? Costo della vita: $ 618.900".
Anche se non sei un anti-vaccino, non ti piacerebbe sapere esattamente come viene prodotto un vaccino dall'inizio alla fine prima che ti venga iniettato?
E tale conoscenza è impossibile da ottenere, a causa delle preoccupazioni proprietarie dei produttori.
Di solito, rifiuto i vaccini a meno che non sia assolutamente necessario.Ho smesso di fare vaccinazioni antinfluenzali annuali nel 1991 quando ho letto sul New York Times che alcune persone stavano testando l'HIV dopo l'iniezione con il vaccino antinfluenzale di Pechino quell'anno.
Questa è stata considerata una reazione falsa positiva, ma il CDC non era sicuro di ciò che stava causando il risultato peculiare.Le vaccinazioni infantili sono ovviamente necessarie per prevenire alcune malattie.E sempre più pediatri si rifiutano di curare i bambini i cui genitori rifiutano di vaccinarli secondo il programma prescritto, che comprende 11 vaccini e fino a 20 vaccini entro i 2 anni (Offit et al, 2002).

Per alcune delle mie opinioni negative personali sui vaccini, vedi "Vexing over vaccines" in rete.Per chiunque pensi che i produttori di vaccini siano sempre tuoi amici, consiglierei "Il virus e il vaccino: la vera storia di un virus delle scimmie che causa il cancro, il vaccino contro la polio contaminato e i milioni di americani esposti" di Debbie Bookchin e Jim Schumacher (2004). Versione in inglese, credo che per l'Italia sia stato censurato.

Esplorano la storia del vaccino contro la poliomielite, i problemi di contaminazione con SV40, i conseguenti problemi di cancro correlati al vaccino e la copertura del problema da parte del governo negli ultimi tre decenni.
Ho scoperto che i regolamenti federali richiedono solo che i produttori di vaccini controllino i virus osservando gli effetti dei virus sulle colture di cellule tissutali, osservati con un normale microscopio ottico.
Questo è stato sorprendente per me perché i virus sono troppo piccoli per essere visti al microscopio.Pertanto, i vaccini non vengono testati direttamente per la contaminazione da virus ma vengono testati indirettamente con un microscopio ottico.

Apparentemente si sospetta la contaminazione da virus dei lotti di vaccino solo se le cellule (osservate al microscopio ottico) sono sottoposte a prove di infezione virale.
Se un virus contaminante in un vaccino non ha alcun effetto sulle cellule, questa procedura di test sarebbe ovviamente inefficace. Quando gli esperimenti gay finirono nel 1981, l'HIV era già nella riserva di sangue della nazione. E non c'era modo di provarlo.Entro un anno, la malattia non era più limitata agli omosessuali maschili.Era chiaramente un STD che poteva anche essere trasmesso da fluidi corporei e trasfusioni di sangue.  

Nel 1982 sono stati registrati i primi casi di AIDS in pazienti sottoposti a trasfusione di sangue ed emofilici.
Allora perché i gay erano gli unici americani sessualmente attivi originariamente infettati dall'HIV?
La spiegazione più probabile è che il vaccino è stato contaminato da un SIV che è sfuggito al rilevamento durante il lungo e pericoloso processo di fabbricazione, che includeva ripetuti test di sicurezza negli scimpanzé.Una spiegazione alternativa è che un SIV derivato da laboratorio è stato introdotto deliberatamente come agente genocida contro le persone omosessuali che alla fine si sarebbe diffuso alla "popolazione generale".
In altre parole, un esperimento STD di tipo Guatemala nascosto che usa i gay come cavie. 

A volte, nonostante la grande cura nel processo di produzione, un virus scivola attraverso e provoca il caos.
È il caso di Cutter Laboratories a Berkeley, in California, nel 1957 con il loro vaccino contro la poliomielite che è stato accidentalmente contaminato da un poliovirus vivo e virulento.
Il risultato furono 200.000 persone infette.Settantamila persone si ammalarono; 200 sono stati permanentemente paralizzati e 10 sono morti, secondo "The Cutter Incident" (2005) di Offit.
Una volta che l'HIV è stato seminato in gay, potrebbe facilmente diffondersi sessualmente e attraverso i fluidi corporei.
Un decennio prima dell'epidemia, in un incidente di laboratorio che ha coinvolto scimmie verdi nel 1967, un virus emorragico simian altamente pericoloso ha infettato 31 lavoratori in una struttura di vaccini a Marburg, in Germania, causando 7 morti.
In diversi casi, il virus è stato trasferito a partner sessuali.Quattro casi sono stati acquisiti dal personale ospedaliero che si occupa delle vittime.
In questi casi, l'infezione si è verificata molto probabilmente attraverso il contatto con il sangue dei pazienti (Luby e Sanders, 1969).
Dal 1984, gli uomini gay sono stati esclusi dalla donazione di sangue.Questa politica include qualsiasi uomo che abbia fatto sesso con un altro uomo dal 1977.
Questo è stato l'anno in cui Hilleman ha iniziato a lavorare sul suo vaccino a base di sangue aggregato.
Questo è anche l'anno "accettato" in cui l'HIV è entrato per la prima volta nell'afflusso di sangue della nazione, sebbene la fonte di questo SIV non sia mai stata determinata.
Tuttavia, la fonte più probabile era vicino ai primati tenuti in laboratori e centri di primati.  O in campioni di sangue africano, come quelli conservati presso il CDC.

Il CDC ha condotto esperimenti con il vaccino su uomini gay che hanno causato lo scoppio dell'HIV



L'origine dell'AIDS prodotta dall'uomo

Ci sono molte prove che indicano che l'AIDS è una malattia creata dall'uomo su Internet, ma la teoria è sistematicamente trasformata in paranoia e teoria della cospirazione.

Vedi la pagina di Wikipedia intitolata " Teorie sulle origini dell'HIV / AIDS discriminate".
Tuttavia, è vero che c'erano timori riguardo alla sicurezza del vaccino contro l'epatite B. Quando il vaccino commerciale prodotto da Abbott Laboratories divenne disponibile al pubblico, era impopolare.
Molti professionisti della salute hanno rifiutato il vaccino perché era composto da sangue gay aggregato e temevano che il vaccino potesse trasmettere l'AIDS.

Di conseguenza, un nuovo vaccino è stato infine progettato utilizzando cellule di lievito anziché sangue umano. Ogni afroamericano ha sentito la voce che l'AIDS è stata progettata per uccidere la razza nera.
Il trenta percento dei neri di New York intervistati dal New York Times (29 ottobre 1990) credeva in realtà che l'AIDS potesse essere un'arma biologica specifica per etnia progettata in un laboratorio per spazzarli via.

George W Merck, presidente di Merck durante la seconda guerra mondiale, era il direttore dell'industria americana delle armi biologiche.Secondo Leonard Horowitz, il Medical Center dell'Università di New York era elencato tra i migliori laboratori di contrattazione di armi biologiche entro il 1969.
Il NY Blood Center è affiliato alla NYUMC. Nel 1971 gran parte dell'unità di guerra biologica dell'esercito a Fort Detrick fu trasferita al National Cancer Institute (NCI) dal presidente Richard Nixon.
Di conseguenza, la sperimentazione sulla bio-guerra è stata sotto copertura presso l'NCI, che fa parte del National Institutes of Health (NIH).

Come notato, Goodfield menziona che l'NIH faceva parte del vaccino contro l'epatite B usato nei gay e che si sospettavano contaminazioni. Nei suoi ultimi anni, Hilleman stesso scrisse numerosi articoli sulla guerra biologica, convinto che i vaccini potessero essere sviluppati per proteggere le persone dal bioterrorismo.
Nella primavera del 1986, Robert Strecker stava promuovendo la sua visione dell'AIDS come un "bio-attacco" contro l'umanità. Ha ricevuto per breve tempo l'attenzione negativa dei media sulla rivista TIME ("Propaganda infettiva", 17 novembre 1986).Quando chiesi come fosse possibile che l'AIDS iniziasse come una malattia puramente gay, quando un simile evento era biologicamente improbabile, mi disse: 
"Perché l'hanno messo lì. Ricordi gli studi sul vaccino contro l'epatite B negli uomini gay? Ecco dove è stato introdotto il virus ".

Dopo un quarto di secolo di studio, la spiegazione di Strecker ha ancora più senso per me di qualsiasi altra teoria sull'origine dell'AIDS.
Storie ridicole come "Patient Zero" e una manciata di sospetti "vecchi casi" di cosiddetta AIDS degli anni '50 e '60 furono sensazionalizzati dai media nel tentativo di dimostrare che l'AIDS esisteva molto prima dell'epidemia reale.

In effetti, casi molto rari di sarcoma di Kaposi ("cancro gay") e polmonite di Pneumocystis sono sempre esistiti, ma mai in forma epidemica, né come malattie sessualmente trasmissibili.
Dal mio punto di vista, questi rapporti puzzavano di disinformazione; e servirono a offuscare la vera origine connessa dagli esperimenti del governo condotti su uomini gay.
Nonostante il mio intenso interesse per questo, ho scoperto negli ultimi tre decenni che la maggior parte delle persone non è interessata all'AIDS e da dove provenga.
L'idea dell'AIDS creato dall'uomo, sospetto, è semplicemente troppo dolorosa per essere presa in considerazione.
In sostanza, l'argomento è tabù. Tuttavia, mi sembra che dopo 25 milioni di morti per AIDS in tutto il mondo e oltre 500.000 americani morti, sia necessaria una spiegazione migliore che incolpare semplicemente un virus scimmia "specie che salta" nella giungla africana o nel sesso gay.
Ciò è stato più evidente nell'aprile 2008, quando il reverendo Jeremiah Wright ha accusato il governo di aver inventato il virus dell'AIDS come programma di genocidio contro le persone di colore.
Come consigliere spirituale di Barack Obama, Wright ha quasi deragliato la corsa di Obama alla presidenza.

Il futuro presidente si è rapidamente dissociato dal suo ex pastore, e l'accusa è stata rapidamente respinta dai principali media senza discussione.  Wright aveva letto il libro di Horowitz sull'AIDS creata dall'uomo, "Emerging Viruses: AIDS and Ebola" (1996).
Aveva studiato attentamente il famigerato studio sulla sifilide di Tuskegee e disse senza mezzi termini ai media: "Credo che il nostro governo sia in grado di fare qualsiasi cosa".
La voce che l'AIDS è una malattia creata dall'uomo non sparirà mai.Il motivo è semplice:
È la spiegazione più logica di come e perché l'epidemia di AIDS sia esplosa per la prima volta come "peste gay" tra le minoranze più odiate in America.

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