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COME ELIMINARE LA STANCHEZZA E RITROVARE LA VOSTRA ENERGIA

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8 persone su 10, prima o poi si lamenteranno di stanchezza. Di solito, questa è un fenomeno transitorio normale che cede con il riposo. Se duraturo, prende il nome di astenia o di sindrome da affaticamento (o stanchezza) cronico e può avere origini multiple come mancanze in vitamine e minerali, intolleranze alimentari, disordini del metabolismo glicemico, una malattia misconosciuta, inattività fisica, sforzi eccessivi e altri ancora.

La stanchezza si presenta con sintomi allo stesso tempo d'ordine fisico e psichico. È un fenomeno fisiologico normale e momentaneo. È causata da un lavoro eccessivo o uno sforzo intenso. Si accompagna a sensazioni sgradevoli o penose che cedono con il riposo. Si traduce classicamente in disordini dell'appetito e del sonno, vuoti di memoria, disordini del comportamento (apatia, aggressività).

L’astenia, all'opposto della stanchezza, è senza legame diretto con uno sforzo particolare. Inoltre, non diminuisce, o diminuisce incompletamente con il riposo. È definita da una sensazione d'esaurimento pronunciata, duratura e generalizzata. Può essere organica e si incontra in un grande numero di malattie (infezioni, tumori, disordini endocrini, insufficienza cardiaca, sindrome depressiva…). Generalmente, in tre casi su quattro, è funzionale e deriva da un surmenage. 

L’astenia è un segnale d'allarme che si inizia attraverso le vie neuronali specifiche del sistema reticolare attivatore (SRA). Quest'ultimo agisce a livello dei meccanismi della motilità, della memorizzazione, della percezione sensoriale e dell’attivazione della corteccia. A livello cellulare si verificano molteplici disfunzioni: rallentamento della sintesi delle proteine, diminuzione di attività del ciclo di Krebs che interviene nella produzione d'energia, e un accumulo di rifiuti, in particolare, sotto forma d'urea.  La sindrome da affaticamento cronico (stanchezza cronica) venne battezzata negli Stati Uniti come la malattia "degli Yuppies" e viene definita da una stanchezza continua e che perdura da oltre sei mesi che non trova sollievo nel riposo e rallenta l'attività quotidiana. Le sue cause sono dipendenti da molteplici fattori e sicuramente trascurate, poiché anche questa situazione clinica è molto probabilmente da assimilare a uno stato d’infiammazione cronica di basso grado che rallenta le attività metaboliche ed è associata a uno stile di vita da correggere.

L’ATP energia della vita


L'energia è necessaria a tutti i livelli del nostro essere. Nelle cellule, è utilizzata per fabbricare nuove proteine, fornire sostanze nutrienti ed espellere i rifiuti cellulari, riparare le lesioni del DNA, sintetizzare neurotrasmettitori. A livello organico, il cuore utilizza l'energia per pompare il sangue, i reni per filtrare i rifiuti pur riciclando sostanze nutrienti, il cervello per condurre gli impulsi elettrici, i polmoni per aspirare l'ossigeno ed espellere il diossido di carbonio. Generalmente, l'essere umano utilizza l'energia per andare, correre, parlare, tagliare legno, fare il giardinaggio o lavorare su un computer.  In tutti i casi, la fonte d'energia è identica: è la bioenergia della molecola di ATP o adenosina trifosfato, l'energia universale della cellula. L’ATP è l'energia della vita e senza essa, non c'è vita. Quando i livelli di ATP sono bassi, l'energia è debole.

Dall'alimentazione all'energia

L’ATP non arriva tutto con i prodotti alimentari che assorbiamo. Ciascuna dei trilioni di cellule che compongono il nostro organismo deve generare il suo ATP a partire dalla digestione degli idrati di carbonio, dei grassi e degli aminoacidi forniti dall'alimentazione.  Dopo la loro digestione/assorbimento, con lo stomaco e l'intestino in salute e la loro successiva trasformazione da parte del fegato, le molecole di glucosio, di acidi grassi e di aminoacidi sono trasportate attraverso la circolazione sanguigna verso trilioni di cellule morte di fame. Sono impazienti di convertirli in ATP del quale cellule ed organi hanno bisogno per alimentare ciascuna delle loro attività.  Le cellule "bruciano" inizialmente il glucosio e gli acidi grassi per fabbricare dell’ATP. Ma gli aminoacidi, particolarmente l'alanina e gli aminoacidi collegati, possono anche essere utilizzati come combustibile nel corso di esercizi intensi, di lavoro fisico difficile, di carestia o anche, tra i pasti, nei periodi in cui la glicemia è bassa. Una volta all'interno delle cellule, queste molecole di combustibile sono trasformate attraverso tre cicli di produzione di ATP-energia intrecciati. Il primo ciclo è quello della glicolisi. Questo ciclo in nove tappe "brucia" soltanto il glucosio ed è diretto da enzimi del citoplasma delle cellule.   Se una molecola di glucosio è metabolizzata in presenza d'ossigeno (glicolisi aerobica), allora ne produce due di ATP e, in più, due prodotti "bonus" che fungeranno in seguito da combustibile produttore di ATP nei due prossimi cicli: il ciclo di Krebs o ciclo dell'acido citrico e la catena di trasporto di elettroni. Se il glucosio è metabolizzato in mancanza d'ossigeno (glicolisi anaerobica), una molecola di glucosio genera allora due molecole di ATP-bio-energia e due molecole d'acido lattico, "rifiuti" capaci di causare "l'ustione del muscolo" e il rossore della pelle associati all'esercizio intenso. Il primo prodotto "bonus" è costituito da due molecole di NADH, la forma di coenzima ridotto (ricco in energia) della vitamina B3, che fabbricheranno sei molecole di ATP per trasformazioni successive attraverso la catena di trasporto di elettroni. L'altro prodotto "bonus" è il piruvato.

Può in seguito essere convertito dal complesso multi-enzimi piruvato-deidrogenasi in acetil-CoA, il combustibile d'avviamento del ciclo di Krebs/acido citrico. A sua volta, quest'ultimo nutre la catena di trasporto degli elettroni con ancora più NADH. Se ogni tappa dei tre cicli intrecciati dell’ATP funziona perfettamente (ciò non avviene sempre), in presenza di quantità adeguate d'ossigeno, una molecola di glucosio può, prendendo avvio nella glicolisi aerobica, portare alla generazione finale di 38 molecole di ATP.

Stimolare i livelli d'energia ATP

Nei tre cicli dell’ATP, le vitamine B1, B3, B5, l'acido alfa-lipoico e il coenzima Q10 fungono da coenzimi. Altre vitamine come le vitamine B6, B12 e l'acido folico sono utilizzate per trasformare diversi aminoacidi in modo che possano essere bruciati nei cicli della glicolisi e di Krebs.  Esistono vari mezzi per lottare contro la stanchezza. Uno di loro è quello di aumentare la produzione di ATP nutrendosi adeguatamente e prendendo supplementi nutrizionali che stimolino le vie metaboliche di produzione dell’ATP.  

L'acido lipoico è una parte essenziale del complesso enzimatico che nutre l'acido piruvico del ciclo di glicolisi a quello di Krebs. Senza acido lipoico, non ci sono ATP prodotti dal ciclo di Krebs o dalla catena di trasporto di elettroni. Se è presente in quantità insufficiente a livello cellulare, non ci sarà abbastanza ATP nelle cellule. 

Il coenzima Q10 (vedi questo blog) è un antiossidante potente che facilita molti processi metabolici e, in particolare, quello della formazione dell’ATP. Quasi tutte le cellule dell'organismo ne contengono. Ma il coenzima Q10 è particolarmente concentrato nei mitocondri, la regione cellulare in cui l'energia è prodotta.  È assolutamente vitale per l'energia cellulare.  Quando una molecola di glucosio è metabolizzata dalla glicolisi aerobica ed i cicli di Krebs, soltanto quattro molecole di ATP sono prodotte direttamente. Il loro principale contributo consiste nell’inviare del NADH (coenzima B3 ridotto) e del FADH2 (coenzima B2 ridotto) nella catena di trasporto di elettroni, dove cinque enzimi complessi li utilizzeranno per produrre 34 altre cellule di ATP. Come quelli di altre sostanze prodotte dall'organismo, i livelli di CoQ10 diminuiscono con l'età. Benché si trovi del CoQ10 in prodotti alimentari come il salmone, il fegato o la carne, l'alimentazione sola non basta ad attenuare questa diminuzione.  Essendo CoQ10 implicata nella produzione di ATP, è ovvio che un declino della produzione di quest’antiossidante potente può rovesciare il sistema di produzione d'energia dell'organismo.  
In uno studio relativo a venti donne affette da sindrome da affaticamento cronico e a venti soggetti di controllo, in buona salute, l'80% delle motivazioni per spiegare la sindrome da stanchezza cronica era costituito da un difetto in CoQ10. Questi livelli rimanevano ridotti dopo un esercizio fisico anche di debole intensità o dalle attività normali di un giorno.  
Dopo tre mesi di supplementazioni con 100 mg al giorno di CoQ10, i pazienti affetti da sindrome da stanchezza cronica avevano raddoppiato la tolleranza all'esercizio fisico. Lo stato di salute di tutti i pazienti era migliorato. I sintomi erano diminuiti o completamente scomparsi nel 90% dei soggetti.  La stanchezza che appariva dopo la pratica di un esercizio fisico era scomparsa al 65%.

Idebenone è un derivato sintetico del CoQ10. Vari studi hanno dimostrato che è anche un migliore antiossidante di quest'ultimo e un migliore agente della catena di trasporto degli elettroni.   La somministrazione per via orale di idebenone può preservare l'attività di trasferimento di elettroni nella catena terminale respiratoria dei mitocondri, stimolando così la formazione di ATP. La NADH (dinucleotide di B-nicotamide ridotta) è uno dei coenzimi più importanti del corpo e del cervello dell'uomo. È formata a partire dalla vitamina B3 (la niacina). È uno dei cinque complessi di enzimi della catena di trasporto di elettroni. È essenziale alla produzione d'energia nel quadro del processo detto di fosforilazione ossidativa. 
Nel 1993, Birkmayer ha utilizzato con successo del NADH per via orale in una prova aperta per trattare 205 pazienti che soffrivano di depressione (essendo la stanchezza uno dei loro sintomi correnti).  Birkmayer pone l’accento sul fatto che una mancanza in NADH avrà per risultato un deficit d'energia a livello cellulare, che si tradurrà con stanchezza.  Purtroppo, i livelli di NADH del nostro organismo declinano con l'età come quello degli enzimi che ne dipendono, in particolare, quelli che sono utilizzati per la produzione d'energia.  Uno studio in doppio cieco, contro placebo, ha esaminato l'utilizzo di NADH in 26 pazienti con una diagnosi di sindrome di stanchezza cronica. Hanno ricevuto ogni giorno durante quattro settimane 10 mg di NADH o un placebo. Otto pazienti su 26 hanno reagito favorevolmente al trattamento contro due su ventisei nel gruppo placebo. 

Carnitina è una sostanza simile alle vitamine B che l'organismo fabbrica a partire dagli aminoacidi lisina e metionina con l'aiuto delle vitamine B3, B6 e C. La carnitina è la sola sostanza che serva al trasporto degli acidi grassi nella matrice dei mitocondri in cui sono convertiti in acetil-CoA, utilizzato per la produzione d'energia mitocondriale.  A causa del suo ruolo importante nel metabolismo muscolare, carenze di carnitina possono perturbare il funzionamento dei mitocondri. Se ciò si produce, possono apparire dopo un esercizio fisico intensivo, sintomi di stanchezza generale accompagnati da mialgia, da debolezza muscolare e da sensazione di disagio. I dati attuali suggeriscono che i pazienti che soffrono di sindrome da affaticamento cronico possono avere carenza di carnitina  Studi clinici che utilizzano supplementi per via orale con 1 g, tre o quattro volte al giorno, di L-carnitina hanno evidenziato risultati contraddittori  probabilmente perché soltanto un terzo dei pazienti risponde alla carnictna  In quelli che hanno risposto, lo stato generale è migliorato in modo stupefacente.

Gli acidi del ciclo di Krebs

L'acido alfa-chetoglutarico, l'acido malico, l'acido fumarico  l'acido succinico, l'acido citrico, l'acido piruvico e l'acido pantotenico sono componenti intermedi che si trovano nel ciclo di Krebs e che sono indispensabili alla generazione dell'energia cellulare. Un supplemento con questi acidi essenziali in presenza di sostanze nutrienti può permettere ad un ciclo di Krebs incompleto di andare fino al suo termine. Ciò può anche prevenire ed eliminare prodotti pericolosi derivati, fabbricati nei mitocondri da una produzione anormale d'energia. L’utilizzo di antiossidanti per proteggere i mitocondri, negli studi cellulari, hanno evidenziato come lo stress ossidativo possa influire sull'attività di enzimi chiave mitocondriali e, conseguentemente, condurre ad un ribasso della produzione di ATP.  Aumentando l’ATP mitocondriale, aumentiamo anche il rischio di lesioni da radicali ossidativi mitocondriali. In effetti, una debole percentuale di elettroni sfugge dal flusso principale della catena respiratoria mitocondriale (la catena di trasporto degli elettroni). È dunque essenziale, quando si organizza un programma serio d'incentivazione dell'energia, integrare anche una gamma di antiossidanti. La loro missione sarà quella di neutralizzare i radicali liberi prodotti dalla catena di trasporto di elettroni prima che si siano diffusi e abbiano potuto causare lesioni importanti al DNA mitocondriale, alle proteine e ai lipidi. Le vitamine E e C, che intervengono una in ambienti acquosi, l'altra nelle membrane cellulari ricche in lipidi, sono importanti, ma non sono le sole. 

Lester Packer uno dei ricercatori specialisti in antiossidanti, ha scoperto una rete costituita di cinque antiossidanti che si rafforzano e si rigenerano l'un l'altro. Si tratta dell'acido lipoico, delle vitamine C e E, del CoQ10 e del glutatione. La NADH è anche un antiossidante potente. Tre dei principali stimolanti del ATP, CoQ10, l'acido lipoico e la NADH, sono dunque anche tre importanti protettivi dei mitocondri contro le lesioni ossidative. Inoltre, supplementi di acido lipoico sono capaci di aumentare del 30% i livelli cellulari di glutatione.

Il ginseng rinvigorisce e fortifica

La commissione E dell'istituto federale tedesco per le droghe ed apparecchi medicali è considerata come la migliore fonte sull'efficacia ed i modi d'utilizzo delle piante e prodotti di fitoterapia. Raccomanda di utilizzare il Panax ginseng "come un tonico rinvigorente e fortificante nei momenti di stanchezza, di astenia, di diminuzione delle capacità lavorative, di diminuzione della concentrazione e durante la convalescenza”. (Bahrke e Al, 2000).  Uno studio animale che riguarda 270 topi ha evidenziato che un estratto di ginseng aumenta la capacità di resistere allo sforzo.  

L'effetto di 1200 mg di un estratto di ginseng è stato valutato nel quadro di uno studio randomizzato in doppio cieco contro placebo su infermieri affaticati da un turno di lavoro di notte. Il trattamento è stato somministrato loro durante i primi tre giorni che seguivano il loro passaggio dal lavoro di giorno alle guardie di notte. La terza notte di guardia è considerata generalmente la più difficile. Una caduta considerevole della vigilanza, dell'energia, delle competenze, dell'attività e della capacità di lavoro si osserva spesso in questo momento. In tre giorni, una quantità quotidiana di 1200 mg di ginseng ha restaurato le loro competenze, il loro umore e le loro prestazioni globali quasi al livello di quelle di un periodo normale di lavoro di giorno. I ricercatori hanno concluso che il ginseng aveva un effetto antifatica. 

Uno studio, realizzato da un gruppo di ricercatori dell'università di Buenos Aires, in Argentina ha seguito 50 persone raggiunte della sindrome da stanchezza cronica. Questo stato si traduce in una sensazione di stanchezza intensa, malessere generale, fino alla depressione, cui possono essere anche associati vari sintomi come mal di gola o di testa, riduzione dell'appetito, dolori muscolari. Sono stati trattati con ginseng. Nella maggioranza dei casi, lo stato dei pazienti è chiaramente migliorato e molti sintomi sono diminuiti.

Un ruolo per alcuni minerali

Il magnesio è un minerale utilizzato da ogni cellula dell'organismo che partecipa al metabolismo dell'energia e alla sintesi delle proteine. 
Un articolo in The Lancet ha riportato uno studio randomizzato e in doppio cieco, controllato contro placebo che riguarda 20 pazienti raggiunti della sindrome da stanchezza cronica. Si è constatato che i soggetti malati avevano basse concentrazioni ematiche di magnesio rispetto ai soggetti di controllo. In una prova clinica, 32 pazienti sofferenti di sindrome da stanchezza cronica hanno ricevuto una volta alla settimana durante sei settimane un'iniezione intramuscolare di solfato di magnesio o di un placebo. I pazienti trattati con magnesio hanno riscontrato di possedere maggiore energia, un migliore stato emozionale e meno dolori. Le concentrazioni in magnesio dei globuli rossi di tutti i pazienti trattati sono ritornate a valori normali (Cox e Al, 1991).  Anche lo zinco è leggermente deficitario nei pazienti affetti da sindrome da stanchezza cronica. Carenze di zinco possono essere responsabili d'immuno-soppressione e di dolori muscolari e di stanchezza. Tuttavia nessuno studio clinico ha ancora valutato l'interesse di una supplementazione di zinco in questi pazienti. 

Uno studio recente mostra evidenze che donne non anemizzate, ma affette da sindrome da stanchezza cronica potrebbero trarre vantaggi da una integrazione con ferro. Tuttavia, questa integrazione deve essere riservata alle donne con concentrazioni di ferritina basse o al limite. Lo studio clinico ha riguardato 144 donne dai 18 ai 55 anni. 75 fra esse hanno assunto per via orale durante quattro settimane del solfato ferroso (corrispondente ad 80 mg al giorno di ferro) e 69 un placebo. Il livello di stanchezza è diminuito del 29% nel gruppo con terapia marziale contro il 13% nei controlli. L'analisi di un sottogruppo ha evidenziato che la terapia con ferro era stata benefica soltanto nelle donne aventi concentrazioni di ferritina inferiori a 50 microgrammi per litro.

In conclusione: vita sana con quantità di riposo adeguato, attenzione allo stress che va affrontato e non subito, attività fisica moderata e costante e alimentazione corretta e mai troppo abbondante per non affaticare il sistema digestivo sono ottimi strumenti di prevenzione. L'utilizzo corretto di alcuni integratori può essere molto utile, soprattutto alla prima comparsa dei sintomi, senza dover attendere che i nostri sistemi produttori di energia giungano all'esaurimento.


Lathews C & Van Holde K. Biochemistry, Redwood City, CA: Benjamin/Cumming Pub Co. 1990.
Shigenaga M et al. (1994) “Oxidative damage and mitochondrial decay in aging.” Proc Nat Acad Sci USA 91:10771-78.
Pike R & Brown M. Nutrition- An integrated approach. NYC: Macmillan 1984.
Packer L & Tritscler H (1996) “Alpha-lipoic acid: the metabolic antioxidant.” Free Biol Med 20: 625-26.
Packer L & Colman C. The antioxidant miracle. NYC: John Wiley. 1999.
Lebovitz B & Mueller J (1993) Carnitine J Opt Nutr 2: 90-119.
Birkmayer G. NADH. The energizing coenzyme. New Canaan: Keats. 1998.
Kuratsune H. et al. Low levels of serum acylcarnitine in chronic fatigue syndrome and chronic Hepatitis type C, but not seen in other diseases. Int J Mol Med 1998;2:51-56.
Plioplys AV et al. Clinical levels of carnitine in chronic fatigue syndrome. Neuropsychobiology 1997; 35:16-23.



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Manipolazione climatica, ecco le prove!

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La manipolazione climatica è realtà. Estati torride di terra secca e assetata, primavere scosse da nubifragi e alluvioni. Che il clima stia cambiando sotto ai nostri occhi è ormai accettato da tutti. E’ solo frutto del nostro stile di vita o dipende anche da altri fattori? In questo articolo vengono mostrate delle prove fornite dai media ufficiali che esiste la possibilità di manipolare il clima per colpire a comando la popolazione e l’economia di svariate aree del pianeta: molti esperimenti studiano come modificare artificiosamente il clima, causare pioggia o siccità, innescare tornado e nubifragi.
L’articolo che segue è stato pubblicato su TGcom24 il 23/03/2009

Festa in Cina, vietata la pioggia

Aerei in cielo per disperdere le nubi
Il primo ottobre la Cina festeggerà il sessantesimo anniversario della fondazione della sua repubblica popolare. E, per impedire che la pioggia rovini i grandiosi festeggiamenti in programma, si ricorrerà a una tecnica senza precedenti. L’aviazione impiegherà 18 apparecchi che disperderanno nell’atmosfera prodotti chimici per impedire che dal cielo sopra Pechino cada la pioggia.
All’aeroporto saranno invece utilizzati 48 mezzi anti-nebbia, secondo quanto scrive il “Globe Times”. E’ la prima volta che la Cina ricorre a mezzi che agiscono sulle condizioni atmosferiche su scala così ampia. Il primo ottobre si terrà per la prima volta in dieci anni nella capitale cinese una parata militare in cui sfileranno almeno 100mila persone.
Fuochi d’artificio spettacolari saranno l’altro punto di forza delle celebrazioni. E’ chiaro che con il bel tempo la Cina potrà mostrare al mondo molto meglio i suoi progressi militari e gli ultimi mezzi di alta tecnologica a cui può ricorrere in caso di attacco. Sarà dunque importante garantire che l’acqua non cada sulla mega-manifestazione.
D’altra parte, negli ultimi tempi le autorità cinesi avevano già annunciato anche che, proprio in vista di queste celebrazioni, per questioni di sicurezza durante la festa sarebbe stato vietato volare ad aquiloni e piccioni. Tutto il cielo di Pechino sarà off-limits fino all’8 ottobre. E per allontanare eventuali oggetti volanti indesisderati sono stati addestrati alcuni falchi cacciatori, che faranno in modo che l’ordine sia rispettato anche nell’alto dei cieli.
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L’articolo seguente è tratto dal sito di Repubblica del 01/11/2009

CINA: MAXI NEVICATA ARTIFICIALE IMBIANCA PECHINO

PECHINO – Una nevicata precoce ha coperto con un’abbondante coltre bianca Pechino. Il tutto ha pero’ ha avuto un aiutino dell’Ufficio Modificazione del Tempo della capitale cinese. I tecnici, riferisce l’agenzia Xinhua, hanno riversato in cielo con degli aerei da sabato sera “186 dosi di ioduro d’argento” per approfittare del brusco calo della temperatura e delle nuvole. Questo ha generato la nevicata che si e’ conclusa solo nel pomeriggio di domenica. La neve ha rallegrato i cinesi e i turisti ma lo scopo dei meteorologi era quello di alleviare la persistente siccita’ che ha colpito la zona: “Non ci facciamo sfuggire occasione per provocare precipitazioni da quando Pechino registra una persistente condizione di siccita’ ha spiegato Zhang Qiang, responsabile dell’ufficio.
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Ahmadinejad: L’Occidente causa la siccità in Iran

Estratto da Il Giornale del 22/05/2011
[...]Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad ha accusato ieri i Paesi europei di aver architettato un complotto per causare la siccità che attanaglia alcune regioni del suo Paese. «Secondo rapporti sul clima, accuratamente verificati, le potenze occidentali forzano le nuvole fino a far piovere» sui propri territori, ha detto all’inaugurazione di una diga ad Arak (sede di un reattore per la produzione di acqua pesante), dopo aver fatto riferimento a un inedito documento occidentale, secondo cui nei prossimi 30 anni nelle regioni che vanno dalla Turchia all’Iran vi saranno ricorrenti periodi di siccità. «Tali territori – ha sottolineato Ahmadinejad – includono anche culture e civiltà che spaventano l’’Occidente».Il presidente iraniano ha aggiunto che Teheran reagirà per vie «legali» a queste manovre, avvertendo che «la guerra del futuro sarà la guerra per il controllo dell’acqua».[...]
Estratto da Tempi del 12/09/2012
[...]GUERRA DELLE NUVOLE. Il presidente dell’Iran ha infatti dichiarato lunedì, parlando dei problemi che le poche precipitazioni del 2012 stanno causando al paese islamico: «Oggi il nostro paese rischia la siccità, che è in parte causata dai nostri nemici che distruggono le nuvole prima che arrivino sul nostro paese». «Questa – ha aggiunto – è una guerra che noi riusciremo a vincere».
RISCHIO SICCITÀ. L’Iran è considerato uno dei paesi maggiormente esposto al rischio siccità. Ma secondo Ahmadinejad quella di quest’anno sarebbe opera di un complotto occidentale. «Penso che l’arroganza e la colonizzazione mondiale (il modo in cui in Iran vengono definiti Usa e Israele, ndr) usino le loro tecnologie per danneggiare la nostra situazione ambientale» ha aggiunto Hassan Mousavi, a capo di un importante istituto culturale iraniano.[...]
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L’articolo seguente è tratto dal sito di Greenews del 19/12/2011 

Piogge artificiali: la Cina non corre da sola

Follia reale o fantascienza? Chi ha sentito parlare di pioggia artificiale, avrà probabilmente pensato a una leggenda metropolitana. Ma Pechino fa sul serio: qualche giorno fa ha annunciato un piano da un miliardo di yuan (circa 120 milioni di euro) per riuscire, entro il 2015, ad aumentare del 10% le precipitazioni nelle zone più aride. Gli ingranaggi della natura, a causa dei cambiamenti climatici a cui anche la Cina sta contribuendo pesantemente, si sono inceppati. Il Paese è afflitto dalla siccità e cerca di correre, disperatamente, ai ripari.
Un primo esperimento in tal senso era stato già condotto, nel febbraio 2009, quando diverse regioni erano state irrorate da una pioggerellina leggera, generata da agenti chimici sparati nell’atmosfera con 2.392 razzi e 409 cannoniin grado di creare nuvole cariche di pioggia. Più precisamente, le nuvole ‘adatte’ alle precipitazioni vengono ‘seminate’ con ioduro d’argento, un agente chimico che favorisce l’aggregazione delle molecole d’acqua per creare grandi gocce abbastanza pesanti da cadere al suolo.
La tecnologia, in realtà, non è nuova. I primi esperimenti in tal senso cominciarono negli anni della Guerra Fredda, alimentati dalla competizione tra potenze. Durante la guerra del Vietnam, gli Stati Uniti lanciarono l’operazione Popeye per cercare di intensificare i monsoni sul sentiero di Ho Chi Min, la rete di strade che andavano dal Vietnam del Nord al Vietnam del Sud passando per Laos e Cambogia usate dai Vietcong e dai loro sostenitori. Nel 1978, però, gli esperimenti per far piovere artificialmente negli Usa furono interrotti, in seguito a una grave inondazione causata dal bombardamento chimico delle nubi. Sembra però che negli ultimi anni siano ripresi, e ne abbia usufruito anche Los Angeles. Israele stimola le nuvole dal 1961 e riesce così a rendere fertili e rigogliose terre di per sé aride.
La pioggia artificiale è caduta anche sul Medio Oriente. Nel giugno 2008, negli Emirati Arabi, alcuni bimotori hanno disseminato il cielo con ioduro d’argento, sali igroscopi ed altre sostante chimiche capaci di esaltare la capacità di condensazione del vapore acqueo. Il risultato è stata una pioggia intermittente di alcuni minuti. Niente di eclatante, è vero, ma non male per un Paese dove le precipitazioni sono rare e concentrate nel periodo tra gennaio e marzo.
In futuro basterà dunque bombardare le nuvole per far piovere a comando? «Nel mondo ci sono diversi esperimenti in corso di questo tipo, ma ancora le basi scientifiche sono molto deboli, e siamo lontani dal poter dire di essere in grado di controllare la pioggia. Il problema è che una volta effettuato l’esperimento non è possibile sapere se la pioggia che si verifica è frutto della ‘semina’ o se invece sarebbe caduta lo stesso», spiega Sandro Fuzzi dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Cnr di Bologna. Remota, a quanto pare, la possibilità di effetti collaterali, perché «questo tipo di azioni si svolge su una scala ridotta, al massimo di qualche decina di chilometri mentre eventuali fenomeni distruttivi, come le alluvioni, riguardano fronti di centinaia e anche migliaia di chilometri. Al momento anche Usa e Israele stanno cercando il modo di aumentare artificialmente le piogge, mentre in Italia si è fatto qualche tentativo fino agli anni Settanta, soprattutto per il controllo della grandine, ma poi i progetti sono stati abbandonati».
L’ultima frontiera consiste nel bombardare le nuvole dal basso con dei laser. L’esperimento è stato condotto un anno e mezzo fa in laboratorio e poi replicato a Berlino da un gruppo di ricercatori dell’università di Ginevra e pubblicato sulla rivista Nature Photonics. Con un laser di grande potenza, una specie di cannone energetico, i ricercatori hanno colpito ed “eccitato” le molecole di gas presenti nell’aria. Il risultato è stata la formazione di nuclei di condensazione attorno ai quali si sono create piccole gocce di acqua. Anche allora, però, Fuzzi era rimasto cauto: «La vera difficoltà sta nelle dimensioni del processo naturale che si vuole innescare. Il raggio laser agisce su un punto, mentre per ottenere l’effetto voluto bisogna coinvolgere chilometri di nuvola. Siamo ancora lontani da un controllo dell’uomo sul tempo, ma l’esperimento condotto dai ricercatori svizzeri rappresenta un passo avanti per la ricerca». Inquietante.
Teheran, intanto, per purificare l’aria dalle polveri sottili e combattere lo smog, hanno optato per una pioggia artificiale molto più rudimentale. Per due giorni, cinque aerei hanno lanciato  acqua sui quartieri più inquinati, mentre l’Iran sta anche pensando di investire in ricerche su come cambiare le rotte dei venti, in grado appunto di disperdere le particelle.  Dal meteo a comando, sembra però – per fortuna – che siamo ancora lontani.
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L’articolo seguente è tratto dal blog di Shivio-news del 18/03/2012 

Le sperimentazioni climatiche nei vari paesi

Sono più di venti i Paesi che hanno in corso programmi di sperimentazione di nuove tecniche per provocare precipitazioni.

Il più impegnato è la Cina, che impiega nel rainmaking oltre 37 mila addetti fra tecnici e ricercatori. Una trentina di aerei, 4 mila rampe per razzi, 7 mila cannoni vengono usati per sparare in cielo nuclei di sostanze intorno ai quali stimolare processi di condensazione di gocce d’acqua o cristalli di ghiaccio.

Negli Stati Uniti, che fu il primo a gettare nelle nuvole con gli aerei ghiaccio secco e ioduro d’argento, i progetti in corso sono 27. In Sud Africa, che esperimenta questi programmi da una quindicina di anni, si usa invece il cloruro di potassio, sistema nato in seguito all’osservazione di nubi ricche di umidità che si formavano sopra una cartiera che emetteva grandi quantità di tali particelle igroscopiche (che assorbono acqua). I sali vengono diffusi da aerei che volano sotto le nubi in formazione, e servono ad aumentare il numero e la misura delle gocce. Anche inMessico, nello stato di Coahuila stanno sperimentando la tecnica sud africana e sembra che sia in grado di aumentare di un terzo il volume delle precipitazioni.
Della Russia, ne abbiamo visto il filmato (video sopra) – Servizio del TG Uno del 10 maggio 2007 (edizione delle 8:00) riguardo un composto a base di azoto, iodio e argento, scaricato sulle nuvole del cielo di Mosca per non far piovere, durante le celebrazioni del 9 maggio (62esimo anniversario della vittoria dell’Urss sulla Germania nazista). Anche in Cina lo scorso aprile è stato spruzzato sul Tibet qualcosa a base di ioduro d’argento, per formare la neve artificiale.
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L’articolo seguente è tratto dal blog di Testelibere del 21/08/2012

Geoingegneria: una nuova forma di guerra?

Riduzione delle emissioni di anidride carbonica, raffreddamento del pianeta o altro? La geoingegneria è oggi soprattutto una scienza militare. Non ha dubbi in proposito l’ex consigliere esecutivo, dipartimento aerospaziale e difesa, della Booz Allen Hamilton di Chicago, Matt Andersson: ‘Almeno quattro paesi – Stati Uniti, Russia, Cina e Israele – dispongono delle tecnologie e dell’organizzazione necessaria a modificare regolarmente il meteo e gli eventi geologici per varie operazioni militari ufficiali e segrete, legate a obiettivi secondari, tra cui il controllo demografico, energetico e la gestione delle risorse agricole’.
In un articolo pubblicato su The Guardian Andersson dichiara apertamente che il nuovo tipo di guerra non convenzionale ‘comprende la capacità tecnologica di indurre, spingere o dirigere eventi ciclonici, terremoti e inondazioni, includendo anche l’impiego di agenti virali per mezzo di aerosol polimerizzati e particelle radioattive, trasportate attraverso il sistema climatico globale’.
Ma chi sono i falchi di questa nuova forma di guerra? Il Bipartisan Policy Center (BPC), che ha sede a Washington, ha pubblicato alcuni mesi fa un importante rapporto con il quale chiede agli Stati Uniti e agli altri paesi allineati di procedere verso la sperimentazione su larga scala del cambiamento climatico. Il gruppo bipartisan è finanziato, secondo il Guardian, da grandi compagnie petrolifere, farmaceutiche e biotecnologiche, e rappresenta gli interessi corporativi del mondo militare e scientifico statunitense. Recentemente, fra l’altro, il BPC è stato descritto come un ‘insieme di neo-conservatori, falchi e interventisti neoliberali che vogliono fare la guerra contro l’Iran’ .

In passato dunque si schieravano gli eserciti; oggi se i paesi non si allineano, oltre alle istituzioni antidemocratiche della grande finanza, c’è la guerra combattuta con la geoingegneria.

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CENTRIFUGATI: 10 RICETTE PER DEPURARE L’ORGANISMO

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I centrifugati sono delle bevande naturali molto utili per depurare l’organismo. Considerarli come parte di una dieta dimagrante non è sufficiente. Infatti i centrifugati, o succhi “verdi”, non sono indicati soltanto a chi vuole perdere peso, ma anche a chi desidera aiutare il proprio corpo a liberarsi delle tossine e arricchire la propria alimentazione di preziose vitamine e sali minerali. 



Grazie all’autoproduzione, risparmierete, otterrete succhi salutari e non sprecherete mai più neanche un pezzetto di frutta o verdura.


I centrifugati, rispetto ai frullati, presentano lo svantaggio di escludere le fibre della frutta e della verdura nella bevanda finale. Ma, come sappiamo bene, potrete riutilizzare gli “scarti” della centrifuga e dell’estrattore in numerose ricette anti-spreco. Inoltre, nulla vieta di abbinare e alternare il consumo dei centrifugati a quello di frullati e di frutta fresca. Inoltre se si utilizzano estrattori di succo a freddo si mantengono vive molti micronutrienti come vitamine e antiossidanti che con gli elevati giri del frullatore o delle tradizionali centrifughe normalmente si perdono.

I succhi verdi hanno il vantaggio di rendere subito disponibile le vitamine al nostro organismo senza affaticare l’apparato digerente e sono l’alternativa migliore ai succhi di frutta confezionatie ad altre bevande zuccherate che troviamo in vendita al supermercato. Spesso i centrifugati sono protagonisti di veri e propri programmi detox.

Chi vuole iniziare una dieta depurativa e dimagrante - o un programma detox - con l’obiettivo di perdere peso dovrebbe comunque rivolgersi ad un esperto di fiducia. In ogni caso i centrifugati rappresentano una bevanda benefica che può arricchire di sostanze preziose per l’organismo qualsiasi tipo di alimentazione. Approfittiamo della primavera e dell’estate – e della loro abbondanza di frutta e verdura fresca – per preparare i nostri centrifugati.

Ecco tante ricette di centrifugati da preparare in casa.

1) Centrifugato di prezzemolo e carote

1 bel mazzo di prezzemolo fresco
2 carote
1 mela
1 gambo di sedano

Il prezzemolo, in combinazione con gli altri ingredienti, aiuta l’organismo a recuperare le energie e a liberarsi delle tossine accumulate. La clorofilla contenuta nel prezzemolo contribuisce a riossigenare il sangue. Questo centrifugato è ricco di vitamina C, ferro, potassio e calcio.

2) Centrifugato di sedano e carote

3 gambi di sedano
1 cetriolo
1 mela
1 rametto di prezzemolo
4 foglie di spinaci

Cetrioli e sedano sono tra gli ingredienti più indicati per i centrifugati da bere per depurare l’organismo. In questa ricetta potrete sostituire la mela con la pera, in base alla frutta a vostra disposizione e a seconda dei vostri gusti.

3) Centrifugato di kiwi e arance

3 kiwi
2 arance

I kiwi e le arance sono ricchi di vitamina C. Il centrifugato di kiwi e arance aiuterà l’organismo a fare scorta di potassio e vitamina K. Questa ricetta viene consigliata per ridurre il colesterolo, per incrementare l’assorbimento del ferro e per depurare l’organismo.

4) Centrifugato di mela e pomodoro

1 mela
1 pomodoro
1 cetriolo

Come suggerito dal nostro Forum, questo centrifugato a base di mela, pomodoro e cetriolo – dunque particolarmente adatto all’estate, per via della stagionalità dei suoi ingredienti – è utile per la sua azione disintossicante.

5) Centrifugato di mela e carota

2 carote
1 mela
1 gambo di sedano

Questo centrifugato permette di unire le proprietà benefiche di mela e carote, entrambe ricche di vitamine, con l’azione disintossicante del sedano. Oltre al gambo di sedano, in questo centrifugato potrete aggiungere anche qualcuna delle sue foglioline.

centrifugati detox
fonte foto: biggestloserclub.com
6) Centrifugato limone e pera

2 mele
2 pere
1 limone

Questo centrifugato sfrutta le proprietà depurative del limone e del suo succo. Il succo di limone, come si sa, ha un sapore piuttosto aspro, ma potrete rendere la bevanda più gradevole se sceglierete mele e pere matura. L’importante è non aggiungere zucchero.

7) Centrifugato cetrioli, mela verde e zenzero

1 mazzetto di spinaci
1 cetriolo
1 mela verde
2 gambi di sedano
3 rametti di rosmarino
1 cucchiaino di succo di limone
1 cucchiaino di zenzero fresco

Questo centrifugato depurativo sfrutta le proprietà benefiche e disintossicanti dei cetrioli, del sedano, del succo di limone e dello zenzero fresco, che stimola l’organismo a liberarsi delle tossine e che darà alla bevanda un gusto più deciso e leggermente piccante.

8) Centrifugato ananas e spinaci

1 mazzetto di spinaci
1 manciata di foglie di cavolo
2 mele verdi
4 foglioline di menta
4 o 5 fette di ananas

L’ananas ha proprietà depurative e disintossicanti. Aiuta il nostro organismo a liberarsi delle tossine e arricchisce il centrifugato di vitamine, insieme agli spinaci, al cavolo e alle mele verdi. Per preparare i vostri centrifugati non usate mai ananas sciroppato, ma sempre il frutto fresco.

9) Centrifugato mela e cavolo rosso

1 o 2 mele
¼ di cavolo rosso
Acqua

Ecco un centrifugato benefico per l’apparato digerente, in particolar modo per le pareti dello stomaco. Si tratta di un centrifugato dalle spiccate proprietà lenitive, utile soprattutto a chi soffre di gastriti o di ulcere. Il cavolo rosso aiuta inoltre l’organismo a depurarsi. Centrifugate prima il cavolo rosso e poi, a parte, le mele. Quindi mescolate i due succhi. Se occorre, diluite con un po’ d’acqua. Qui la ricetta completa.

10) Centrifugato pera e zenzero

2 o 3 pere
3 foglie di cavolo nero o cavolo riccio
1 pezzettino di zenzero fresco

Se volete preparare una versione particolarmente dissetante e rinfrescante di questocentrifugato depurativo, lasciate riposare le pere per un po’ in frigorifero prima di passare alla normale preparazione con la centrifuga o l’estrattore.

(Visita la nostra pagina - ► Medic Bunker La Verità◄ - per ulteriori foto e notizie)
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